FIRENZE. “L’inchiesta comparsa sulle pagine del Corriere Fiorentino lascia esterrefatti. La Toscana si scopre non immune al fenomeno del caporalato e ad una illegalità diffusa che prospera grazie alla mancanza di controlli: chiediamo al Governo di intervenire, a tutela dei lavoratori e delle lavoratrici e delle produzioni di qualità del nostro territorio”.
Lo affermano la senatrice toscana di Sinistra Ecologia e Libertà, Alessia Petraglia, e la deputata Marisa Nicchi, annunciando la presentazione di due interrogazioni urgenti nei rispettivi rami del Parlamento.
“È impensabile che ogni notte, per settimane e mesi, centinaia di uomini e donne si siano potuti ritrovare in una stazione di servizio regolarmente aperta senza che le forze dell’ordine se ne accorgessero – proseguono –. Dov’è lo Stato? Com’è possibile che i movimenti dei caporali, di decine e decine di pullmini siano passati inosservati?
“Che cosa è stato fatto per contrastare e prevenire questo fenomeno che, erroneamente, crediamo circoscritto al sud? In agosto, dopo le tragedie nei campi pugliesi, il ministro Martina aveva annunciato un impegno straordinario nella lotta al caporalato. Che cosa è stato fatto e che cosa intende fare il Governo? È agghiacciante pensare che nei nostri campi ogni giorno ci siano migliaia di lavoratori senza diritti, senza tutele, senza un nome che, per pochi spiccioli, mettono a rischio la propria incolumità”.
“È inaccettabile – aggiungono Marisa Nicchi e Alessia Petraglia – che a ricorrere ai caporali siano aziende che producono vini di altissima qualità e che esportano in tutto il mondo. Che prezzo siamo disposti a pagare per il nostro Made in Tuscany? Lo domandiamo anche alla Regione Toscana: certamente non possiamo essere disposti a pagare il prezzo dello sfruttamento e dalla violazione della dignità del lavoro, estranei alla nostra tradizione e alla gran parte della nostra produzione regionale.
“Chiediamo al Governo un impegno straordinario, con misure immediate e urgenti, volte non solo a tutelare i lavoratori, ma anche le produzioni di qualità del nostro territorio, che sono tali solo se tutta la filiera e tutti i suoi attori sono di qualità, contraddistinti da etica e legalità”.
[rizzo – sel toscana]
Complimenti alle due parlamentari; è così che si fa questo “mestiere”, a mio avviso. Guardandosi intorno, sollevando i problemi con chiarezza, chiedendo a chi di dovere di darsi una mossa. Non solo stando in quella arena troppo spesso ignorante e becera che è l’aula parlamentare (vedi ieri per l’episodio di lucio barani, volutamente minuscolo).
Questo intervento, con il conseguente gravissimo problema sollevato, dimostra una volta di più che non è il sud ad emendarsi dal problema della criminalità organizzata, ma è il centro-nord che ne viene progressivamente infettato, checché ne dicano i “signori” della Lega.
E, alla luce di quanto sopra, non posso che ripetere una osservazione già fatta circa un mese fa: quando sul territorio ci sono questi enormi ed evidentissimi problemi, mi domando, chi è che fa perdere stupidamente tempo alle “Forze dell’Ordine” mandandole a sorvegliare la festa in piazza alla Castellina di Serravalle, la “Sagra di mezza estate” a Cutigliano, oppure il concerto della Banda Borgognoni in Piazza Duomo a Pistoia?
Un cittadino che paga fior di tasse per mantenere tutta la baracca, queste cose avrebbe diritto di saperle.
Piero Giovannelli