MONTALE. [a.b.] Da sabato 17 maggio fino al 13 luglio le sale espositive temporanee di Villa Smilea a Montale ospiteranno la mostra dell’artista Carlo Bertocci dal titolo “Tra cupole e ortiche”. La mostra (a cura di Claudio Giorgietti) ha il patrocinio dell’assessorato alla cultura del Comune di Montale. Sarà aperta il sabato e la domenica dalle 16 alle 19 e gli altri giorni su appuntamento telefonando allo 0573-952234.
Il nuovo evento (probabilmente uno degli ultimi della amministrazione Scatragli) sarà inaugurato alle ore 17,30 e si svolgerà in occasione delle “Notte dei Musei”. La spesa complessiva per la realizzazione della mostra ammonta a 3 mila euro (di cui 2500 euro di onorario per il curatore della mostra stessa. La somma trova copertura finanziaria nel bilancio corrente. In tutto saranno visibili circa 30 opere.
Carlo Bertocci è nato a Castell’Azzara (Grosseto) nel 1946. Vive e lavora a Firenze dove insegna all’Accademia delle Arti e del Disegno. Tra le sue rassegne personali: Galleria Schema, Firenze 1974, Galleria Monti, Roma 1983, Galleria Gian Ferrari, Milano 1987, Galleria La Piramide, Firenze 1989, Il Polittico, Roma 1991 e 1994, Galleria Ficara, Firenze 1995; e tra quelle di gruppo: Galleria Monti, Roma 1982, Galleria Totah, Londra 1984, Australia 1988, Helsinki, Ankara, Istanbul, Tel Aviv 1988, Il Polittico, Roma 1992, Università di Ancona 1994, Museo Trevi Flash Art 1994, Fiera Int. di Belgrado, Teatro Nazionale, Bucarest 1998, Australia 1998, XIII Quadriennale di Roma 1999. È tra gli esponenti più lirici e sensibili della Pittura Colta di Italo Mussa ed ha partecipato alle mostre internazionali che riuniscono i pittori di questo gruppo con quelli dell’Anacronismo e dell’Ipermanierismo.
“Dipinge figure che si muovono all’interno di paesaggi toscani popolati da architetture rinascimentali e contemporanee, tenendosi in bilico tra la sua formazione concettuale ed il serrato confronto con le figure della classicità. Nei primissimi anni Ottanta – scrive Chiara Lachi – l’artista è uno dei protagonisti di quel sostanziale cambio di rotta, rispetto alle tendenze precedenti, che riportò la pittura al centro della riflessione artistica. Il recupero della tradizione, operato da Carlo Bertocci, agiva attraverso la riappropriazione degli strumenti del dipingere e la reinterpretazione dell’iconografia classica.
In anni più recenti, l’artista sente conclusa la fase legata alla Pittura colta o anacronistica e lavora ad una rielaborazione dei realismi. La narrazione si dispiega in piccoli racconti per immagini che mettono in scena momenti di conoscenza. Molto spesso i protagonisti sono giovani, immersi nelle realtà quotidiane che grazie ad alcuni elementi simbolici, per rari e preziosi attimi, riescono a trascendere il giornaliero ed ad arrivare ad una illuminazione conoscitiva. Una sorta di lucente comprensione del mondo”.