AGLIANA. Sono stati necessari oltre 5 giorni alla responsabile della segreteria per rispondere a una richiesta di un cittadino di avere quanto, nel resto d’Italia, è immediatamente disponibile e consultabile in linea e cioè massimamente pubblico: la copia della trascrizione dei lavori svolti nei Consigli Comunali.
Infatti, il Comune di Agliana non rende pubblicamente consultabili tali trascrizioni, che devono essere richieste con una formale lettera di accesso agli atti, in violazione alle recente indicazioni di implementazione della trasparenza nella Pubblica Amministrazione, conosciuta in ambito europeo come “Atto per la liberalizzazione dei documenti” in acronimo Foia (ma pensate anche al significato poco edificante del termine in italiano…).
Questo succede nel molto progressista Comune guidato dal Sindaco Mangoni principe della democrazia, della trasparenza e della legalità, che ha davvero “cambiato verso” alle cose.
Il cittadino, dopo essersi veduta respingere la richiesta, ha dovuto spedire una Pec con tanto di documento di identità, al Comune, e a ruota una mail di protesta alla segretaria comunale Donatella D’Amico e al Presidente del Consiglio Fabrizio Nerozzi, veri soggetti preposti dalla legge all’attuazione dei princìpi di legalità e rispetto della procedura.
Quella vera che serve alla gente, che non deve essere supplicata con esose formalità che, guarda caso, restano invisibili agli occhi di superpaganti funzionari preposti alla difesa delle norme di legge.
L’avesse fatto Mussolini…
[Alessandro Romiti]
One thought on “trasparenza. AGLIANA “PECORA NERA””
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