trasparenza mancata. CONSULENZA DESMOS, BETTI LA RI-PUBBLICA. 1

Donatella D’amico

MONTALE. Smentito dalla cronaca il Sindaco Betti che, aveva ben spiegato che “…non deve passare l’idea che qualcuno è amante dell’impianto e accetta tutto…”.

È successo di tutto e di più a confermare il temuto atteggiamento. Intanto che, anche il Prefetto ha recepito la relazione Desmos incriminata e si riserva di incontrare la Presidente del Comitato al termine dell’acquisizione degli atti, per essere “preventivamente a conoscenza dei fatti per come realmente si sono concretizzati”, in Comune di Montale; la mattina del Venerdì 20 sembra che ci sia stato non poco trambusto: la delegazione del Comitato ha inutilmente atteso di incontrare la Segretaria Generale comunale Donatella D’Amico, ma la funzionaria si è negata e non ha ricevuto, causa “numerose urgenti riunioni”. Un incaricato ha riferito che il “ricevimento al pubblico” (messo a calendario ogni mercoledì e venerdì) era stato sospeso, senza saper dire il perché…

L’altra funzionaria Raffaella Ruggeri – da noi intervistata per i chiarimenti del caso – ha fatto “muro”, negando tutto, sempre, confermandoci solo che erano in corso “molte riunioni urgenti” e che, il ricevimento del pubblico era stato improvvisamente sospeso dal Segretario generale per “improvvise questioni”. Quali e su cosa non è dato saperlo.

Gli uomini di Ladurner, il secondo da destra è l’Ing. Pacitti di Desmos

In realtà l’analisi dei fatti succeduti spiega tutto chiaramente: poco dopo mezzogiorno di Venerdì 20, conclusa la riunione urgente, sulla apposita sezione dedicata all’inceneritore nel sito del Comune è riapparsa la famigerata “relazione Desmos”, integrale e completa, nella versione originale, con tutti gli allegati.

Peccato che il responsabile della trasparenza, abbia nuovamente dimenticato di fare oscurare l’illegittima, illogica e deprecata clausola di riservatezza apposta in modo arbitrario dalla Desmos srl, autorizzando chiunque alla più severa critica.

Le verifiche effettuate al protocollo hanno permesso di escludere che sia stato richiesto il “parere legale” asseritamente d’obbligo per terzi professionisti (D’Amico dixit), visto che sarebbe stato un doppio errore: per la surrogazione alle funzioni della consulenza “giuridico-amministrativa” del Segretario e il conseguente danno erariale per i costi della consulenza inutilmente richiesta. La Dott.ssa D’Amico, voleva forse blandire i due delegati del Comitato o allungare il brodo?

[Alessandro Romiti]

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