
PISTOIA. Abbiamo accolto con piacere la notizia del risanamento finanziario della Copit, ma ci proponiamo di intervenire con una notizia davvero utile, forse, per il miglioramento dei conti aziendali.
Alcuni giovani utenti – studenti e quindi primi fruitori del servizio – segnalano alla redazione che, la scarsa frequenza dei controlli e il ridotto prezzo delle multe comminate ai portoghesi, sarebbero la vera causa di emorragia degli abbonamenti.
Molti – e qui, ci rivolgiamo anche ai genitori, sicuramente informati – preferiscono evitare di spendere le 270 euro del costo di un abbonamento annuo, sapendo che il rischio delle sanzioni è assai ridotto.
È stato stimato, infatti, che la scarsa presenza di controllori e la conseguente assenza di controlli del titolo di viaggio all’accesso del bus (in altre regioni, lo fanno gli autisti stessi) rende il rischio di multe basso, conveniente e dunque, meritevole: nessuna sanzione supplementare, diffida, o riprovazione pubblica e sociale.
C’è da chiedersi, allora, come sarebbe stato il bilancio del 2013 se la società pistoiese dei trasporti avesse adottato da sempre queste semplici ma efficaci misure di autodifesa.
Avrebbe scoraggiato l’aumento dei portoghesi? Al miglioramento del bilancio (e del servizio offerto alla clientela) c’è forse limite?
Ma ancora una domanda: questi giovani studenti che si vantano – con il gruppo – di “non pagare” alcun abbonamento per le corse, che cittadini saranno domani? E il giovane che onestamente ha pagato l’intero abbonamento, cosa deve trarre di insegnamento dalle vicende vissute? La solita storia dei soliti furbi all’italiana?
NELLA REPUBBLICA DELLA MERKEL

NESSUNO viaggia senza biglietto. E se lo fa, lo fa a suo perfetto rischio e pericolo.
Nel 2007 ero in Germania con uno scambio. Ci accompagnava una giovane nata in Germania che, improvvisamente, si accorse di aver gettato via per errore il biglietto buono del treno: viaggiavamo da Wiesbaden a Mainz.
«Scendiamo subito, per favore – disse –. Devo rifare immediatamente il biglietto perché non voglio passare un’intera giornata al commissariato di polizia con ciò che ne segue».
In Germania, infatti, di solito salgono cinque baschi rossi, un capo e quattro controllori, che prelevano il portoghese e gli fanno veder ballare i sorci verdi.
La stessa cosa vale sulle linee delle circolari urbane: ne salgono tre, di controllori, e le porte si chiudono. Nessuno sale o scende, finché tutto non è stato messo a pulito.
Qui da noi migranti, alieni e italiani fanno a chi paga meno. E se qualcuno obietta, alla fine ne busca anche. Lo leggiamo tutti i giorni sui giornali di controllori aggrediti e picchiati.
Un qualche motivo ci sarà perché la Germania vada a gonfie vele e da noi, al contrario, tutto affondi…?
e.b.
appunto perchè pagare quando :
i controllori non ci sono mai , il costo dell abbonamento arriva facilmente sui 300€ e una multa la paghi 40€ e calcolando che in un anno i controllori ci sono al massimo 3/4 volte spendi meno a prendere le multe , e come ultimo siamo stufi del razzismo , ma non verso gli stranieri ma verso gli ITALIANI perchè se te italiano vieni beccato senza biglietto vieni multato se però viene beccato uno straniero lo lasciano stare ,
io dovrei spendere 300€ per avere un servizio pietoso come quello della copit? autobus SEMPRE PIENI , sempre in ritardo e le coincidenze non sanno nemmeno cosa siano
questo è il servizio offerto dalla copit , è gia tanto se ancora c’è vedendo come va male