![A forza di spostare...](https://www.linealibera.it/wp-content/uploads/2014/12/00-zona-campo-nomadi-autostrada-300x206.jpg)
PISTOIA. L’Unione Europea minaccia di avviare una procedura d’infrazione nei confronti dell’Italia per violazione della direttiva 2000/43/CE, in relazione al campo nomadi della Barbuta, a Roma; la Commissione UE riferisce delle preoccupazioni espresse dal Commissario per i Diritti dell’Uomo del Consiglio d’Europa: in sintesi i campi nomadi devono essere superati perché di fatto limitano i diritti umani ed il diritto all’integrazione.
A Pistoia, il campo nomadi del Brusigliano è stato trasferito con un’operazione d’emergenza dalla protezione civile per mettere in sicurezza dal rischio idrico i componenti di quella comunità.
Questo indispensabile intervento richiederà l’impiego di 130mila euro, di cui 30mila già spesi, per gli allestimenti vari. Si è trattato di adattare il terreno al nuovo insediamento, si sono predisposte alcune opere di urbanizzazione e l’impermeabilizzazione del terreno attraverso la stesura di un telo che impedisca l’avvelenamento della falda ad opera di materiali o sostanze inquinanti che possono essere frutto delle attività dell’accampamento stesso ma anche del malcostume di soggetti esterni al campo che non trovano di meglio che depositare là i propri rifiuti, di ogni natura.
Del resto seguirà a breve uno spostamento più consistente della comunità nomade in una postazione intermedia, rispetto alla destinazione finale, in un’area da adattare allo scopo, su cui si installeranno i famosi chalet, e per la quale la Regione mette a disposizione 500mila euro. A dover poi dare il parere sulla messa in sicurezza della falda sarà la Regione stessa, la quale non potrà che confermare l’affidabilità dell’operazione che essa stessa finanzia. Ma vi sembra possibile e accettabile tutto questo?
![Dove si finirà?](https://www.linealibera.it/wp-content/uploads/2014/12/00-brusigliano-mappa-2012-11-19-13.13.04-300x258.jpg)
Ci dicono che ieri in Commissione i rappresentanti della giunta interpellati sull’argomento hanno assicurato che i costi del secondo trasferimento non si dovranno subire anche per il terzo spostamento, perché le casette di legno saranno solo trasferite mentre le opere di urbanizzazione primaria e secondaria serviranno comunque al “Parco Urbano”.
E che è il Parco Urbano? è un parco, appunto, previsto in quella zona ma di cui nessuno (che non sia un “unto”) sa nulla: nessuno ha visto il progetto, insomma una chimera.
Ancora, il terreno su cui si insedieranno i nomadi pistoiesi fa parte di quella serie di immobili che il Comune ha chiesto di acquisire dallo Stato, ma ad oggi la “partita” non è definita, ragion per cui non è da escludersi di aver occupato un’area che non ci appartiene, di cui non possiamo disporre.
Il consigliere Tomasi di Pistoia Domani, sottolinea l’importanza di osservare con attenzione la salvaguardia della falda acquifera, ribadisce la preoccupazione per i costi dell’operazione nel suo complesso, costi che comunque lieviteranno perché anche i trasferimenti costano e gli allacci dovranno essere predisposti di nuovo, mentre si domanda che operazione sia quella di “utilizzare un terreno demaniale di cui abbiamo, sì, chiesto il trasferimento ma non sappiamo se è nostro no…”.
Infine se l’Europa ci minaccia di procedura d’infrazione, se per adeguare ad una parvenza di decoro il campo nomadi si deve procedere con ripetuti trasferimenti, costosi e poco sicuri, nel dubbio di poterlo fare legittimamente e con la sicurezza ambientale necessaria, ma perché si continua a battere quella via e non si cercano soluzioni più contemporanee?
Siamo europei, italiani, toscani o… logico-resistenti?