tredicenne molestata da un pakistano. STANNO IMPORTANDO LA CULTURA CHE PERMETTE TUTTO QUESTO?

Violenza conto le donne

PISTOIA. Non si tratta di xenofobia, se è vero che tal termine significa provare un sentimento di avversione immotivata e generica per ciò che è straniero e per gli stranieri stessi.

La signora che lavora in una onlus locale che si occupa di immigrati, e che ci ha rivelato di non viver bene le ore di lavoro che passa in mezzo agli immigrati, non può esser classificata come tale.

A maggior ragione dopo la riflessione (banale, vera, e quindi detestata dall’untuoso mondo politically correct) dell’avvocato Carmen Di Genio, secondo cui “non possiamo pretendere che un africano sappia che in Italia, sulla spiaggia, non si può violentare una persona, perché lui probabilmente non lo sa nemmeno” e, ha aggiunto, “devono essere educati ai valori della nostra civiltà”.

E non è lo stesso tacciabile di xenofobia chiunque ammetta che l’immigrato proveniente dalle zone dell’Africa centrale o del Medio Oriente, abbia una scarsissima concezione della sacralità della vita umana, della convivenza civile fondata sul rispetto verso chiunque e dell’emancipazione femminile dal giogo maschile consistente anche nel diritto di non concedere la propria intimità.

Ciò che la polizia tedesca disse dopo le violenze sessuali avvenute durante il capodanno 2015 a Colonia e in altre città, raffigura chiaramente i rischi insiti nella convivenza forzata (dato che nessun programma elettorale votato prevedeva di importare mezzo milione di immigrati in Italia in tre anni) tra popolazioni culturalmente molto diverse. Oppure è contestabile il dato secondo cui, negli ultimi quattro anni, in Germania le violenze a sfondo sessuale siano aumentate del 500%?

Qua a Pistoia è stato arrestato un pakistano che avrebbe molestato sessualmente una bambina di tredici

Una bambina sposa in Pakistan

anni. Inseguimenti vari sfociati, addirittura, in palpeggiamenti. Il Pakistan, tanto per chiarirci le idee, è chiamato “il Paese delle spose bambine” da dove escono il 42% delle 60 milioni di spose bambine al mondo. Qamar Naseem, coordinatore del programma Blue Veins, ha dichiarato che se si prosegue con questo orientamento, ci saranno “25mila nuovi matrimoni con bambine, ogni giorno, per i prossimi 10 anni”.

Nel luglio 2017, nel villaggio di Raman nei pressi di Dakhan Town in Pakistan, una bambina di cinque anni è stato costretta a sposare un ventiduenne. Si stima che in Pakistan il 70% delle bambine vengano obbligate a sposarsi prima dei sedici anni, e che nel nord-ovest, al confine con l’Afghanistan, il 50% dei matrimoni coinvolga bambine dagli otto ai tredici anni.

Il pakistano arrestato è adesso ai domiciliari nella struttura che lo ha accolto (non è una barzelletta), così che possa riflettere sulla sua impresa eroica assieme ai compagni di villeggiatura. I dati qui raccolti (ne potremmo elencare molti ancora) non interesseranno i don Biancalani e i don Abbondio, ma le nostre, le vostre figlie invece sì.

Oltre alla miseria e alle malattie, stanno importando la cultura che permette tutto ciò?

[Lorenzo Zuppini]

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One thought on “tredicenne molestata da un pakistano. STANNO IMPORTANDO LA CULTURA CHE PERMETTE TUTTO QUESTO?

  1. Finti comunisti del PD & C. fate spavento.
    Avete rovinato il paese inflazionandolo di bestie travestite da esseri umani per salvaguardare i vs interessi politici.

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