Titolo come citazione (paròdica) del Padre Nostro di Dante che ai democratici piace perché lo recita anche Benigni. Ecco la prova che il primo cittadino di Quarrata ama e pratica solo “la via piddìna alla coerenza e alla legalità”. Dallo Pseudo Facebook di M.O. Mazzanti
SE NON SAI PIÙ COME FARE
SOL LA LEGGE DEVI USARE
QUASI DUE ANNI FA, nell’ottobre 2019, un cittadino di Quarrata, di cui non farò il nome (ma solo il cognome: Bianchini), mi segnalò, a Lecceto di Montorio, una serie di stronzate realizzate da un certo signor ragioniere non da sé, ma con il permesso dello stesso ufficio tecnico del Comune: abusi, chiusure di strade, chiusure di pertinenze di strade e di piazzole a parcheggio, casini su vie vicinali-interpoderali tranquillamente permessi da geometri e architetti del nostro venerabile Comune di Quarrata.
Più che segnalarli, questi problemi, quel cittadino me li fece vedere mettendomeli sono le lenti del mio okkióne che tutto sa e tutto vede. E li mostrò anche al mio fido armigero, il fu comandante Marco Bai, capace di una chiara e luminosa visione delle cose (dato che era nato elettricista), il quale restò stupito delle rivelazioni.
Contrariamente ai sacchi neri di Lucciano (che non contano un cazzo e non rompono le palle a nessuno in quanto “anonimi”) mi sono ben guardato di parlare dei casi di Lecceto con i tecnici strapagati del mio regno: anzi, per le domande del rompicoglioni (alias Bianchini) sono subito stato d’accordo con il geometra ing. XXL Iuri Gelli (ben eretto su un plinto indiscutibile di cognato, quale il senatore Dario Parrini, del mio augusto Pd) di rispondere picche a ogni rilievo, secondo la formula gesuitica del mio partito, una volta comunista e oggi catto-impelagato: negare tutto, specie l’evidenza.
Contrariamente ai sacchi neri di Lucciano, mi sono ben guardato dal ripristinare il decoro del luogo di Lecceto, per non pestare piedi a personaggi che potrebbero essere più simpatici del Bianchini. E ho preferito che la cosa finisse lì, con il solito sovietico Niet indice dell’umana stupidità di partito con cervelli all’ammasso.
I sacchettari di Lucciano devono essere puniti (anche perché nessuno arriverà a loro). Gli stupratori del Montalbano no, perché si sa bene chi sono e, nonostante abbiano torto marcio, con questo mio atteggiamento vetero-sovietico, sto facendo vedere che non ho intenzione di riportare la collina alla legalità: poco significa il fatto che io sono dell’Anpi e ho una assessora, la Francesca Marini, responsabile della legalità. Per il Re Sole, il Pd e la Procura di Pistoia, le leggi siamo noi; noi «autorità costituite» (citazione dal Gip Patrizia Martucci) per cui abbiamo democraticamente ragione a prescindere.
Se qualcuno deve essere punito è chi chiede trasparenza, legalità, uguaglianza di trattamento e interesse e bene comune (per chiarezza: il Bianchini) come elementi delle decisioni da adottare.
Ciò detto, come segno e garanzia della mia perfetta coerenza, vi invito tutti al cinema itinerante a Vignole, terra, un tempo, di Bianchi Fiori simbolo di amori, e oggi di margherite arrossate. Vi invito a gòdere (come si dice in campagna) della proiezione del film L’agenzia dei bugiardi, chiara metafora del Comune di Quarrata, di cui mi onoro essere il primo e più importante responsabile, ma senza dimenticare la fattiva e operosa collaborazione di tutte le minoranze dell’opposizione, che con me lottano duramente nelle guerre contro: nutrie della Fermulla, piccioni del centro-città e zanzare di Valenzatico.
Come potete vedere, per noi del Pd la coerenza è tutto: vi basti pensare a 18 km di fognatura di Casini otturati dalla merda 25ennale della frazione.
Il segretario generale, Luigi Guerrera, vigilerà sulla realizzazione degli standard comunali esemplati su quelli, appunto, di L’agenzia dei bugiardi.
Mi scuso, infine, con il popolo tutto dell’errore commesso facendo intervenire al Parco Verde la dottoressa Marta Quilici in veste di giornalista moderatore degli interventi di ieri 23 luglio.
Non ho tenuto in debito conto il chiaro conflitto (o confritto, vista la cena…?) di interesse che certamente lede la norma deontologica sulla correttezza dell’informazione, anche se noi Pd con l’Ordine dei Giornalisti siamo… in una botte de fero.
Piatto del giorno: zughi a piuòlo per tutti (ricetta di Machiavelli) e Tulumba al miele. Vino di Montemagnio (scritto con la i come ai tempi del fascio).
Ps (pseudo) Marco Okkióne Mazzanti
Sindaco emerito di tutti i teatranti
[non a caso in greco gli attori si chiamano «ipòcriti»]
SECONDO la ferrea logica giuridico-giudiziaria in uso presso la procura che lavora “a favore della gente comune“, scrivere la verità è un disegno criminoso, calunniatorio e diffamatorio.
Secondo la ferrea logica dell’esegesi e dell’ermeneutica, dinanzi a cotale interpretazione è cosa buona e giusta chiedersi: ma come hanno fatto a laurearsi certi vincitori di concorsi in magistratura…?
Poi se guardiamo i nostri accademici universitari è tutto molto più chiaro…