FIRENZE. Pubblichiamo un intervento a difesa degli animali:
Ho appreso dai mezzi di informazione http://m.gogofirenze.it/a-zonzo-nel-Chianti.html?utm_source=facebook&utm_medium=referral&utm_campaign=evento che si può usufruire di un “Tour privato. Passeggiata di due o tre ore in carrozza trainata dai cavalli a cura dei Cocchieri di’ Chianti, a passeggio tra i comuni di Montespertoli e San Casciano Val di Pesa (…).
Si parte la mattina o il pomeriggio dal parcheggio in località Montagnana val di Pesa (Montespertoli) e si torna nello stesso punto. (…) Il tour viene organizzato a richiesta tutti i giorni in qualsiasi stagione. Questo itinerario culturale di due ore, prevede un costo noleggio carrozza di 150 euro fino a 5 persone e 250 euro da 6 da 10”.
Mi chiedo che senso abbia servirsi di cavalli per farsi trasportare. Non so se sia più grave legittimare questo trasporto, fare il cocchiere o farsi trasportare: sono tre situazioni che nel terzo millennio non hanno più ragione di esistere; la carrozza trainata da cavalli è un mezzo di trasporto retrogrado, oltre che frutto di un pensiero antropocentrico e specista.
È doveroso porsi interrogativi sulla legittimità di questa attività che vede gli animali ridotti a schiavi costretti a camminare, stimolati da briglie e frusta, anche sull’asfalto sotto il sole o con la pioggia, spesso strattonati da chi li guida, per portare a spasso turisti. Questi cavalli appaiano spesso visibilmente stanchi e affaticati e vi sono stati casi in cui essi sono stramazzati al suolo.
Questo presunto “itinerario culturale” disintegra la cultura del rispetto verso una specie animale sacrificata sull’altare de business… tanto per cambiare…
Perché non proporre trenini elettrici? O biciclette che giovano tanto alla salute fisica?
Gli animali non sono mezzi di trasporto ma esseri senzienti col diritto di camminare e correre a piacimento in spazi consoni a soddisfare le proprie esigenze etologiche.
“Nietzsche esce dal suo albergo a Torino. Vede davanti a sé un cavallo e un cocchiere che lo colpisce con la frusta. Nietzsche si avvicina al cavallo e, sotto gli occhi del cocchiere, gli abbraccia il collo e scoppia in pianto. Ciò avveniva nel 1889… Nietzsche era andato a chiedere perdono al cavallo…”.
Milan Kundera, “L’insostenibile leggerezza dell’essere”, Adelphi edizioni, Milano, III edizione, 1990, pag. 294.
Paola Re
Responsabile petizioni Freccia 45
Associazione per la protezione e difesa animale
si…ma…. Nietzsche fini in manicomio…..detto con simpatia da un vegetariano.
Massimo Scalas
Ps. mi sa che siamo inguaiati: le ultime ricerche scientifiche pare vadano nella direzione per la quale anche le piante sono senzienti…se lo dimostrano siamo spacciati. Ci tocca magiare sassi…la Befana è avvertita: in mancanza di meglio il suo carbone è mio.