Per chi suona la campanella? Filosofia sindacal-pedagogico-intellettuale
COSÌ PARLÒ ZARATHUSTRA
CHE IL DOLCE SAPERE CI ILLUSTRA
Attenzione, gente! Il Baby-Romy non dice «la conoscenza è lo strumento più importante che avete per etc.».
In un attimo di forzato sgocciolamento pseudo-democratico, abbassandosi a livello della plebe gnorantecciúha, finge di essere parte integrante e sostanziale del «suo» popolo e adopera il solenne plurale di prima persona: noi.
Ricordate cosa diceva don Ciotti, cittadino onorario di Quarrata, sulla stampa aggreppiata locale? Bisogna smettere di usare l’io e passare al noi.
Solo che quel noi lì, detto dal Romy, potrebbe anche significare (viste le sue lauree di terza media) che i ragazzi e le ragazze di Quarrata (tralasciando tutti gli altri sessi possibili e immaginabili) devono sì raggiungere la conoscenza, ma solo se ed in quanto ben gestita da chi apre le porte in banca e le ceste di piccioni bianchi alle fiere e durante le feste paesane.
Così «la conoscenza è lo strumento più importante che abbiamo [soggetto sottinteso: noi, ossia i democratici e il Pd, compresi gli abusivisti edilizi di Italia Viva come Simone Niccolai] per realizzare i nostri [cioè quelli degli amminEstratori della giunta] sogni».
Sogni che, tradotti nella famosa battuta di Luciano Michelozzi anarchico, possono essere pacificamente intesi come prese per il culo tutte dedicate al popolo.
Malaccorso da Montemagno
prima s’alza e po’ va ’n bagno