TUTTI ATTACCATI ALLA POPPA DELLA… MUKKI?

Il latte della Mukki fa crescere gli impiegati
Il latte della Mukki fa crescere gli impiegati

FIRENZE-PISTOIA. Interessante la lezione tenuta dal prof. Luca Bagnoli, ordinario di l’economia e l’impresa (Unifi), che, per il corso di formazione permanente dell’Ordine dei Giornalisti della Toscana, ha svolto il tema della lettura di un bilancio aziendale.

L’esempio specifico (pensate!) è stato quello di una azienda del nostro territorio, ben conosciuta a tutti i partecipanti: la centrale del latte Mukki, notoriamente partecipata dal settore pubblico, e specificamente, con il 18,6% delle quote, anche dal Comune di Pistoia.

Il Sindaco Bertinelli ha deciso di cederla, ma non è una cosa facile, vista la condizione dell’azienda che sembra un po’ troppo “sovrappeso”, anche in quest’ultimo bilancio.

Nel 2013, infatti, la Mukki aveva 177 dipendenti (74 impiegati e 103 operai, e notate bene, che i primi sono quasi il 30 % in meno dei secondi) con un indice di ricavo pro-capite di circa € 554.000.

Nel 2014, al contrario, dopo appena un anno, l’incidenza dei dipendenti è pesantemente cambiata; anzi si è rovesciata: 90 i dipendenti e 70 gli operai. Sono scese a 160 le unità in forza (con una riduzione di 17 addetti), ma i giornalisti, chiamati a fare i conti in aula, sono rimasti colpiti dalla sproporzione, saltata immediatamente agli occhi: quasi il 30 % in più gli impiegati – applicati a funzioni di concetto – rispetto agli operai, impegnati in attività operative manuali.

Insomma, sembra di vedere un film già visto: l’ennesima azienda partecipata che funziona anche da collettore di “posti di lavoro” privilegiati e di promozione per… meriti sul campo prima di vendere banco e chicchi?

Questo fatto sembra davvero straordinario per la congiuntura economica in cui ci troviamo, con la crisi dei consumi che, non sarà certo stata quella ad aver autorizzato il managing a prevedere aumenti significativi di fatturato e di diversificazione del personale.

Dunque se è vero che Bertinelli ritiene che le quote azionarie di Mukki, oggi, non sono “strategicamente interessanti” tanto da impegnare il Comune di Pistoia nella vendita, com’è che quelle quote lo sono state da sempre?

Quale ragione ha – ripetiamo – da sempre impegnato il Comune di Pistoia nella comproprietà di una distante azienda con sede operativa in Firenze?

E se il patron della Granarolo, Giampiero Calzolari, volesse davvero acquistare la centrale del latte, che farà? Sopporterà questo davvero anomalo organigramma con un palese surplus di impiegati (soggetti parassiti) rispetto agli operai (soggetti produttori)? O prenderà un’accetta con cui accetterà di accettare la ramaglia in eccesso…?

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