PISTOIA. È con le parole di San Paolo che mons. Tardelli apre la sua prima lettera alla diocesi di Pistoia. Una lettera, quella del vescovo, che parla al cuore dei sacerdoti e laici della chiesa pistoiese e prende in esame le necessità di questa porzione di chiesa, ponendo l’accento sul tema del discernimento:
«Da poco tempo sono tra voi, carissimi amici e fratelli e quello che sto cercando di fare è esattamente questo: cogliere gli inviti dello Spirito, i doni che Egli ha profuso a questa Chiesa nella sua storia e nelle sue persone, cercando di comprendere le sue ispirazioni e lasciarmi guidare da Lui per essere il pastore che Dio vuole. Riflettendo, ho pensato che questo mio atteggiamento interiore potesse essere anche quello di tutti voi. Ho ritenuto che il mio primo anno di episcopato pistoiese, potesse e dovesse essere un periodo di discernimento nello Spirito Santo, non solo per me ma anche per tutta la chiesa di Pistoia. Un tempo nel quale insieme cerchiamo di capire la voce, il soffio dello Spirito e i segni dei tempi».
Il vescovo invita a progettare il futuro guardando alla storia, al sentiero fin qui percorso dalla chiesa diocesana e dal percorso tracciato da chi l’ha fin qui guidata: «Scrutando con occhi di fede il cammino compiuto negli anni passati, riusciremo ad apprezzare i grandi doni ricevuti dallo Spirito del Signore e insieme, i ritardi, le lentezze, i peccati, i tradimenti che hanno segnato la nostra storia e che hanno ostacolato e ostacolano l’opera dello Spirito».
«Nel discernimento è necessario allargarsi anche ad una comprensione per quanto possibile dei tempi che stiamo vivendo – continua il presule – del grido dei poveri che si leva dalla nostra società e dalla situazione del nostro mondo globalizzato. Le vicende degli uomini infatti sono il concreto contesto in cui si dipana la storia della salvezza e in cui opera misteriosamente lo Spirito Santo». Tardelli parla anche delle sfide particolari della terra pistoiese: «attese di lavoro e di dignità, di futuro e di speranza. Attese che emergono da una fascia sempre più larga di poveri e di “scartati”. Attese di giustizia e di onestà, proprio quando pare così facile e diffusa la disonestà e la corruzione. Attese di fraternità solidale ma anche, e guai se non cogliessimo questo grido profondo dell’anima, attese di Dio, del suo amore misericordioso, della conoscenza di Colui che è via, verità e vita, l’unico a dare senso pieno all’esistenza e sostanza al futuro».
Sul piatto ci sono anche le sfide che riguardano l’azione pastorale della chiesa, il Sinodo dei vescovi, il Convegno ecclesiale di Firenze ed il magistero di Papa Francesco. «Dietro a queste cose percepiamo distintamente il grido che viene dalle famiglie – afferma Tardelli – attaccate duramente dall’esterno come dall’interno; dalle famiglie frantumate, spezzate, dalle famiglie che attendono un annuncio di salvezza che restituisca loro la bellezza della propria identità e della propria missione. Il prossimo Sinodo è lì a dirci quanta attenzione, quanto ascolto, quanta cura richiedono oggi le famiglie, ma anche il desiderio di una umanità nuova. Un desiderio che percorre la nostra società, il mondo intero, proprio quando si affaccia con insistenza purtroppo il rischio non più ipotetico della barbarie e dell’inciviltà. Il Convegno delle Chiese che sono in Italia che si terrà a Firenze nel novembre prossimo, vuole esprimere un’attenzione forte a questa attesa, a questa domanda, per un rinascimento dell’uomo, nella giustizia, nella verità e nella pace».
Da qui l’invito a tutte le componenti della chiesa di Pistoia ad avere «a cuore profondamente, intensamente, amorosamente, la ricerca della volontà di Dio su di noi, rendendoci docili all’opera dello Spirito Santo. Vorrei che avessimo tutti l’atteggiamento di Maria, la sposa dello Spirito, per dire con lei: “avvenga di me secondo la tua parola”. E perché sia così, occorre molto pregare, invocando giorno e notte lo Spirito Santo perché ci copra con la sua ombra, ci dia occhi per vedere, coraggio per rinascere, letizia per vivere, amore per testimoniare». «Dobbiamo imparare il “discernimento comunitario” – afferma ancora il Vescovo – riuscendo a praticarlo come espressione dinamica della comunione ecclesiale e metodo di formazione spirituale, di lettura della storia e di progettazione pastorale».
Per rendere effettivo questo percorso, per i prossimi mesi mons. Fausto propone una serie di indicazioni pratiche. Per i presbiteri e i diaconi sono previste alcune assemblee generali, incontri vicariali e una “due giorni” di convivenza e verifica il mercoledì 9 e il giovedì 10 settembre prossimi. «Una novità che propongo con fiducia – dice Tardelli – sperando possa essere accolta dai sacerdoti con piena disponibilità». Anche i laici aggregati nella Consulta Diocesana e i Consacrati per loro verso avranno anch’essi momenti di incontro.
Tardelli rivolge poi un accorato invito ai parroci, invitandoli a condividere e promuovere il percorso suggerito: «Se ne parli, si informi, ci si torni sopra più volte. “Chiesa di Pistoia: lasciamoci guidare dallo Spirito Santo!” Sia questo il ritornello che passi di bocca in bocca, il canto che insieme innalziamo al Signore, il desiderio ardente che tutti ci accomuni».
«Mi sento di fare una forte, accorata raccomandazione: un cammino di discernimento comunitario nello Spirito Santo ha bisogno di molta preghiera. L’ho già detto ma lo voglio ripetere: in questo tempo dobbiamo saperci mettere in ginocchio a lungo e pregare tanto, invocando la luce e la forza dello Spirito, sull’esempio di Maria SS. e insieme a lei».
Nel corso di incontri vicariali, programmati per dopo Pasqua e per settembre e ottobre prossimi, verranno esaminate le sfide presentate dal sinodo sulla famiglia, dal Convegno ecclesiale di Firenze e dall’Esortazione apostolica “Evangelii gaudium”.
Questo anno di discernimento, riflessione e dialogo avrà poi un importante momento di sintesi in un’Assemblea sinodale diocesana, già in programma per giovedì 19 e venerdì 20 novembre. In quell’occasione Clero, laici e consacrati, rappresentanti di tutte le parrocchie della diocesi e delle associazioni e movimenti ecclesiali, individueranno il cammino da percorrere nel prossimo triennio 2015-2018.
Scarica tutto il testo: Lettera alla Diocesi-integrale
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