tutto finisce ahimè. CHE FÉA MAI L’AGNELLÓN CALUNNIATORE QUANDO L’AMOR SCORRÉA PER LE SU’ VENE? LIETO BELAVA AL SUO SOSTENITORE PER POI LASCIARLO IN PÈLAGHE ED IN PÉNE…

Per gente che sapesse a malapena leggere, scrivere e fare di conto, e che vedesse che ben cinque agenti di polizia municipale erano scappati dalle amorose tutela, cura e guida del mai-stato comandante aglianese Andrea Alessandro Nesti, ciò sarebbe stato sufficiente a tirar fuori l’érpice e arare il terreno incolto per vederci più chiaro…


Amor ch’a nullo amato amar perdona,

prima chiede favor, poi ti… cogliona


POI DOPO LA CALUNNIA ULTRA-SFACCIATA

VIEN, LA PARTE INNOCENTE, CONDANNATA

CHÉ IL GIUDICE NON LEGGE E SOL FA FINTA

E ALLA PARTE SBAGLIATA DÀ LA SPINTA


 

Caso Nesti. Aggiunte Ciottoli-Romiti del 15 aprile 2015. 1

 

Il 15 aprile del 2015, alle 13:10, Maurizio Ciottoli – che allora non era nulla, ma nemmen comandava come oggi che è assessore-assalitore di cittadini di Agliana, pur se è rimasto, per le sue calunnie, un nulla e in più lordo di vergogne – si presentò alla caserma dei carabinieri di Agliana e (pensate!) proprio insieme a Alessandro Romiti: quel suo amico che, una volta divenuto egli Agnellone, avrebbe assalito in Comune dopo essersi fatto manipolatore della realtà, mentitore sino a falsa testimonianza dinanzi al giudice Gaspari, e stranamente sostenuto, lui, fascistello-picchiatore, da un Curreli-scout cattolico di sinistra che, verosimilmente, pur di colpire Linea Libera, si è mostrato straordinariamente confusore di carte contro chi scrive e il Romiti stesso. E con l’appoggio di tutta la procura, non noccioline del presidente Usa Jimmy Carter!

In due, e in perfetta sintonia, dai carabinieri di Agliana integravano un precedente esposto ciottoloso sempre sul tema Nesti mai-comandante dei vigili, ma sempre stra-voluto dai sinistresi d’Agrùmia anche contro il Tar della Toscana e lo stesso Consiglio di Stato.

Del resto la legalità dei compagni è nota a tutti e la conoscono bene anche i magistrati di sinistra, filo Pci-Cosa-Quercia-DS-Olivi-Margherite-cattocom-piddìni etc.

Si trattava di un esposto precedentemente firmato anche da Fabrizio Volterrani, Massimo Bartoli e Massimo Lafranceschina. Non erano, dunque, solo in due: c’erano, con loro, anche due rappresentanti dei 5 Stelle.

Terminavano, nell’aggiunta del 15 aprile 2015, con questa nota:

«A sostegno delle ipotesi accusatorie formulate con questo e il precedente esposto e per una migliore comprensione delle condotte illecite perpetrate per anni nel silenzio degli amministratori e nell’inerzia dei dirigenti/funzionari, si indicano quali persone informate sui fatti l’Isp. Amm. Lara Turelli (attuale Comandante della P.M. di Agliana), Katia Bonari, Daniele Neri, Emiliano Campanelli, Paolo Pepe, Giovanna Siracusa, tutti ex agenti della Polizia Municipale di Agliana guidata dal Dr. Nesti e volutamente emigrati tutti in altri Comandi per incompatibilità. Di sicuro interesse l’intervista rilasciata dal membro della Commissione giudicatrice e Comandante della PM di Montale Dott. Cataldo Lo Iacono, che si allega per copia conforme».

Per gente che sapesse a malapena leggere, scrivere e fare di conto, e che vedesse che ben cinque agenti di polizia municipale erano scappati dalle amorose tutela, cura e guida del mai-stato comandante aglianese, ciò sarebbe stato sufficiente a tirar fuori l’érpice e arare il terreno incolto per vederci più chiaro.

È successo qualcosa, invece? No. Avanti a lui tremava tutta Roma canta la Tosca nell’opera di Puccini.

Caso Nesti. Aggiunte Ciottoli-Romiti del 15 aprile 2015. 2

Alla stessa maniera, qualsiasi freccia – per quanto ben documentata e appuntita – possa essere scagliata a veder di squarciare il velo dietro il quale è nascosto e protetto il dottor Andrea Alessandro Nesti, è destinata a spuntarsi.

Questo apre seri problemi di serissima riflessione sull’efficacia della giustizia pistoiese, settore procura e tribunale penale.

Puoi anche dimostrare che Nesti è e fa ciò che è e ciò che fa: troverete sempre una procura schierata come la barriera nel gioco del calcio.

Nessuno volle vedere oltre la lettera anonima che prediceva la sua vittoria (non-vittoria) nel concorso per capo-vigili; nessuno fiatò mai quando il Tar Toscana annullò di netto il concorso del Nesti fasullamente sostenuto da potere politico e amministrazioni (ricordo la segretaria generale Madrussan, ammalata di corite acuta: cantava in chiesa da don Tofani, sempre stato sostenitore del dottore pubblico ministero); e le sinistre di Agliana se lo tennero, a dispetto dei santi, finché il Consiglio di Stato, scocciato per anni di ricorsi e fanfaluche, tagliò la testa al toro. Ma la cosa andò avanti per anni 15!

A quel punto, àpriti cielo! Iniziò la guerra del Donbass a sostegno della povera vittima (di sé stesso), ma la procura di Pistoia ha sempre fatto raccolta dati sul Nesti affidando le indagini ai CC-polizia giudiziaria: per capirci, militi che per tre anni erano stati amicàlmente subalterni del Nesti stesso quando colui era stato chiamato ad esercitare la pubblica accusa non togata in aula, nominatovi – se non erro – da Tindari Baglione (2002-2005). Parola del Signore.

Se vi sembra che tutto questo possa avere una logica, fate voi. A me personalmente, sembra una forma piuttosto chiara e netta di favoritismo nei confronti di un non-comandante dei vigili di Agliana che è stato, sin da sempre, privilegiato anche da quei grandi democratici che sono i già-compagni oggi transitati al neoliberismo della finanza mondiale.

Caso Nesti. Aggiunte Ciottoli-Romiti del 15 aprile 2015. 3

Nel 2015 Ciottoli – oggi calunniatore, falso testimone in aula con Gaspari, e sgambettatore di Romiti – era, al contrario, amicissimo del Romiti che lo ospitava un paio di volte alla settimana in casa propria. Ma le coltellate alla schiena vengono sempre dagli amici, specie quando chi le assesta – con l’aiuto di solerti avvocate e sostegno di sostituti in odor di parte – si sente il sederino scoperto.

Ricordiamolo ancora una volta: quelle due brave persone del sindaco Benesperi e del Ciottoli-Agnellone, da sempre attente alle vicende del Nesti e indignati per tutte le azoni dallo stesso intraprese, giunti al potere hanno preferito gettare la spugna e optare per l’inciucio della pace sociale. Bischeri tutti quelli che li hanno aiutati a vincere le elezioni.

Ma fatelo capire – se ne siete capaci – a chi decide i ritmi delle nostre vite: una procura della repubblica che sa già in partenza chi è che deve essere colpevole e chi innocente: come le falene invernali in grado, perfino, di avvertire i feromoni delle femmine dalla considerevole distanza di un chilometro.

Pistoia. Cinque parlamentari, fra senatori e deputati, e una giustizia da narrazione non di Kafka, ma di Edgar Allan Poe.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


Ha voglia il tribunale di Pistoia a condannarci!

Fatti e documenti ufficiali incontestabili parlano da sé

vogliano o non vogliano la procura e i sostituti


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