PISTOIA. Mangeremo pillole. I primi viaggi spaziali stimolavano la fantasia dei bambini degli Anni 60 e 70. Come gli astronauti, prima o poi, tutti avremmo ingerito le pilloline per nutrirci. La pillola verde per l’insalata, quella rosa per il pompelmo e quella rossa per la carne. Fantasie… ma mica tanto, se si pensa che uno schema di decreto ministeriale, che rivede la normativa sulla preparazione dei salumi, introduce una serie di allucinanti novità.
Per esempio, “il prosciutto cotto potrà ora essere fatto anche utilizzando carne di altre specie – spiega Vincenzo Tropiano, direttore di Coldiretti Pistoia –, creando confusione nei consumatori sul reale contenuto del prodotto che acquistano. Si confonde l’innovazione produttiva con la creazione di miscugli che richiamano nel nome un prodotto a cui gli italiani sono legati, associando il prosciutto al maiale”.
Un possibilità che, come ha dimostrato la recente inchiesta sulla carne di cavallo spacciata per manzo in sughi e polpette, alimenta anche il rischio di frodi in un settore come quello delle carni dove dall’inizio della crisi nel 2008 ad oggi sono aumentati del 150 per cento i sequestri di prodotti non conformi.
“Anche nella nostra provincia le imprese agricole risentono di alcune normative che consentono all’industria agro-alimentare di ‘comporre’ i gusti dei salumi come un puzzle di tante carni, che poi vanno a confondersi grazie all’uso di polverine e acqua. O, come succede, dando alla pancetta il gusto di affumicato, grazie al fumo liquido – spiega Tropiano –. Come potranno le nostre imprese agricole allevare le cinte, da cui ricavare ottimi salumi, se poi è possibile produrre prosciutto crudo stagionato da cosce di maiale proveniente dal nord Europa congelato?”.
[coldiretti pt]