«UN ‘FORTETO’ CHE VA AVANTI INDISTURBATO PER LA SUA STRADA»

Elena e Roberto Bardelli
Elena e Roberto Bardelli

SERRAVALLE-CASALGUIDI. Durante la seduta dell’ultimo Consiglio Comunale, con i voti contrari della maggioranza e del gruppo di opposizione “Serravalle Popolari Riformisti”, è stato vergognosamente respinto il nostro Ordine del Giorno sul mancato commissariamento della cooperativa il Forteto di Vicchio del Mugello, fornitrice dei prodotti agricoli della Coop.

Questa realtà a noi vicina, nata nel 1977 insieme alla comunità di accoglienza ad essa associata per iniziativa di Rodolfo Fiesoli, detto il “Profeta”, e Luigi Goffredi, ha purtroppo continuato indisturbata la sua attività nonostante che alcune pesanti vicende giudiziarie abbiano coinvolto nel passato prossimo e remoto i due cofondatori: nel 1985 una sentenza di condanna per entrambi a due anni di carcere per vari capi di imputazione, tra cui “corruzione di minorenne”, “sottrazione consensuale di minorenne”, “usurpazione di titolo”; nel 2011 l’arresto di Fiesoli per maltrattamento e violenza sessuale anche a danno di minori, e nel 2012 la richiesta di rinvio a giudizio nei confronti di quest’ultimo e di altre 22 persone indagate.

L’arresto del “Profeta” era stata l’occasione, su richiesta di alcuni rappresentanti di tutti i gruppi consiliari presenti in Regione, per l’istituzione di una Commissione di inchiesta sulla comunità del Forteto, a cui peraltro il Tribunale dei Minori ha affidato nel tempo molti bambini e ragazzi. Dalla relazione finale della Commissione, stilata dopo aver ascoltato 53 testimoni, è emersa in modo chiaro e incontrovertibile una realtà impressionante e a dir poco raccapricciante: al Forteto uomini e donne vivono rigorosamente separati, anche se sposati, poiché i rapporti eterosessuali sono osteggiati, a favore invece di quelli omosessuali; i ragazzi che vengono accolti solo nominalmente vengono affidati ad una coppia, poiché è il Fiesoli a decidere chi effettivamente seguirà i bambini, a cui vengono negati i contatti con le famiglie di origine.

Purtroppo si registrano anche pratiche abusanti di tipo sessuale, psicologico e fisico, come la chiusura dei bambini per punizione all’interno delle celle frigorifere. Incredibilmente ciechi o complici si sono rivelati coloro che avrebbero dovuto garantire l’affidabilità del Forteto, ma che non l’hanno fatto: non solo i Tribunali dei Minori, che nonostante la sentenza di condanna dei due cofondatori, hanno continuato a concedere gli affidi alla comunità, ma anche le amministrazioni locali, compresa la Regione, che hanno elargito ingenti fondi (quindi denaro pubblico) alla struttura.

A ciò si aggiunge la cecità o complicità di politici, giornalisti, sociologi, educatori e circoli cattolici progressisti che hanno avallato il mito del Forteto, arrivando addirittura a ipotizzare un parallelismo tra il metodo educativo del Fiesoli e quello di don Milani! Diventato il fiore all’occhiello della sinistra fiorentina, molti politici nazionali o locali, tra cui l’ex-governatore Martini, hanno simbolicamente concluso qui le loro campagne elettorali.

Ultima oscenità in ordine di tempo è stata l’accoglienza da parte della Corte di Appello di Firenze della richiesta di ricusazione del giudice del processo avanzata da Fiesoli. Nonostante che il Ministero delle Attività Produttive avesse richiesto una ispezione straordinaria della cooperativa , che si è svolta tra aprile e agosto 2013, evidenziando molte e gravi irregolarità, tra cui disparità di trattamento, firme inconsapevoli su operazioni finanziarie, negazione all’accesso di buste paga e Cud (insomma violazioni per cui qualsiasi sindacato altrove si sarebbe indignato), per cui si rendeva necessario e urgente il commissariamento, il governo Renzi nel luglio scorso l’ha negato.

Nel dibattimento in Consiglio Comunale coloro che hanno respinto il provvedimento hanno motivato il loro volto con la necessità di garantire la continuità produttiva dell’azienda, tenendo separata la cooperativa dalla comunità. La relazione degli ispettori però sottolinea proprio la contiguità tra comunità e azienda, in quanto nella cooperativa vigono gli stessi principi e le stesse regole della comunità; inoltre alcuni bambini sono stati affidati direttamente alla cooperativa, per cui questa distinzione è solo fittizia.

È proprio attraverso il commissariamento che da una parte l’azienda potrebbe continuare la sua attività produttiva con la garanzia della regolarità dei rapporti lavorativi e societari e il rispetto del Contratto di lavoro, e dall’altra smettere di costituire la copertura dei misfatti compiuti all’interno della comunità, dove sono ancora ospiti dei minori che hanno diritto ad essere tutelati. Anche questa amministrazione, solidale con i vertici nazionali, regionali e provinciali di sinistra, ha scelto di chiudere gli occhi di fronte al sopruso e alla violenza.

I cittadini sappiano che il Comune è in mano ad amministratori per cui valgono di più il profitto e i valori economici che non il rispetto e la tutela dei diritti fondamentali delle persone, soprattutto dei più deboli e dei più indifesi. Fa semplicemente rabbrividire sentir dire che in fondo l’azienda produce un ottimo formaggio ed è importante che, nonostante tutto, continui a produrlo!

Roberto Bardelli, Forza Italia (gruppo consiliare Pdl Serravalle Pistoiese)
Elena Bardelli, Fdi-Alleanza Nazionale (gruppo consiliare Pdl Serravalle Pistoiese)

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