PISTOIA. «Soldi per cambiare i giochi per bambini all’interno del parco o per mettere barriere protettive o una staccionata intorno al lago, fa sapere il comune, non ce ne sono ma a settembre sarà rafforzata la sponda erosa» ho letto sul Tirreno nei giorni scorsi a proposito del parco di Scornio.
Non siamo in un film di Totò, ma in quello stesso comune ove contemporaneamente è permesso alla Fondazione di mettere a ferro e fuoco il parco di via degli Armeni: 890 mila euro, al netto dell’Iva, per cementificarlo con collinette artificiali e belle statuine, che in realtà hanno solo l’obiettivo di abbattere alberi e rendere pacchiano e tamarro uno spazio di verde che ancora era sopravvissuto all’interno delle mura.
Sono proprio curioso di leggere la relazione agronomica e l’autorizzazione della Soprintendenza che certificano la patologia vegetale e hanno evidentemente permesso il taglio di parte dell’alberatura di quel parco. Un taglio di alberi che solo aggirando abilmente il regolamento edilizio e del verde sarebbe possibile; e in ogni caso impossibile per un normale cittadino.
Vorrei che le varie associazioni di categoria, i tanti esponenti di partiti e parrocchie, che incontro ed in privato mi danno ragione e mi incitano a proseguire nella mia solitaria opera di denuncia e analisi della (modestissima) realtà locale, prendessero posizione e in qualche modo cercassero di fermare la Fondazione, arginando lo spreco di risorse che sarebbero invece da indirizzare su bisogni reali ed esigenze vere della collettività.
Parlo di un ente che, sempre in via degli Armeni, fece realizzare, disboscando ancora pregevoli alberi nel totale disappunto di Pierluigi Cervellati, un padiglione di emodialisi che è ora una cattedrale nel deserto.
La stessa istituzione ha fumato mezzo milione di euro per la fontana di Buren, che si è poi rivelata per quello che è: un bidone per il quale il comune di Quarrata non è in grado di assicurare la corretta manutenzione ordinaria e fruizione: questi “doni”, infatti, vanno bene a New York o in realtà in grado di mantenere l’onerosa e complessa spesa per la gestione dell’opera.
È del resto la solita benemerita Fondazione che ha contribuito all’ecomostro che gli abitanti di Valdibrana ammirano tutte le mattine: una struttura galattica, fallita prima ancora d’esser completata, perché ovviamente anche lì la gestione economica sarà insostenibile e lascerà il buon don Cesare Tognelli, arrivato da poco ed estraneo alla genesi del “centro mariano”, con il proverbiale cerino in mano.
Non mi dilungo ulteriormente su questi temi, su cui presto tornerò dettagliatamente; passo direttamente a ribadire l’assurdità con cui il sindaco Bertinelli ha accettato la presa in carico, manutenzione e gestione, del Giardino Volante e delle belle statuine, fontanine e collinette, quando non è in grado nemmeno di sistemare i giochini del Villon Puccini.
Immagino che il Sindaco si sia calato le braghe, esautorando di fatto il comune e lasciando totalmente la pianificazione dello spazio in via degli Armeni alla Fondazione, per il solo motivo di vedere accettati i finanziamenti richiesti per la messa in sicurezza e adeguamento normativo di sei strutture scolastiche cittadine.
Ormai il califfato di via De’ Rossi è rimasto l’unico vero grande centro in grado di smuovere quattrini e fare investimenti. Gli enti locali invece non hanno un euro da battere con un altro, tra patto di stabilità e relativi investimenti bloccati. A Pistoia mancano perfino i soldi per le manutenzioni ordinarie ed il comune è così costretto a prostituirsi pur di raccattare due lire.
Continuerò a ripetere che la Fondazione deve cessare il mecenatismo improduttivo e la sterile autocelebrazione con opere nemmeno in grado di essere mantenute: i pistoiesi responsabili, politica, singoli e associazioni, devono fare in modo che i soldi vadano là dove servono davvero.
Il Villon Puccini è un polmone verde di pregio che merita consistenti risorse per bloccare il cedimento degli argini e la relativa erosione: questo sì, non mi stancherò mai di ricordarlo, è il vero investimento da fare per la collettività.
[*] – Cittadino del mondo, ospite
Bravo Geri! Finalmente qualcuno che parla chiaro. A quando gli altri?