PISTOIA. Una nuova versione cinematografica di Pinocchio, questa volta girata da una produzione statunitense ma interamente in Toscana. Lo annuncia Robert Downey jr, già interprete di “Charlot” biografia di Charlie Chaplin ed estimatore del Pinocchio di Roberto Benigni oltre che della Toscana.
Possibile che si giri anche a Collodi di Pescia (Pistoia), paese “natale” del celebre burattino di legno, anche se oggi tra capannoni in cemento armato e serre sarà complesso riprodurre quel tipico paesaggio toscano tanto amato da Carlo Collodi “padre” del personaggio. Da ricordare infatti che Benigni per i suoi esterni si avvalse del borgo di Castelfalfi a Montaione, nella provincia di Firenze.
Ambienti poi rivelatisi appropriati, visto che successivamente furono acquistati e ristrutturati dalla società Tui, colosso turistico tedesco, per i propri clienti. Nel nuovo film Downey sarà mastro Geppetto, mentre come regista si parla del grande Tim Burton seppur con il rischio di avere con lui un burattino in stile gotico. Il fascino del personaggio è comunque divenuto nel tempo immune alle sue più eclettiche interpretazioni: Benigni lo ha impersonato pur avendo 50 anni, Walt Disney lo volle invece tirolese, da ricordare poi il Pinocchio di D’Alò e Mattotti con musiche del compianto Lucio Dalla.
Accade anche che quarant’anni dopo Andrea Balestri, 50 anni, protagonista da bambino dello sceneggiato televisivo Rai del regista Luigi Comencini (1972), nella parte di Pinocchio in carne ed ossa, rintraccia il burattino usato nel film: contatta il pittore Oscar Tirelli, ideatore ed ancora proprietario del burattino, lo tiene in garage ed è un po’ malmesso. Balestri, che oggi vive a Palaia in provincia di Pisa, dove lavora come impiegato in un’azienda e dirige una compagnia teatrale non professionista, va a trovare l’artista convincendolo a restaurare il burattino.
Viene però poi venduto ad un imprenditore francese, che lo espone tuttora in manifestazioni e ricorrenze. La compagna di Balestri, Cecilia Scicolone, racconta che per il film furono costruiti diversi burattini, con braccia, gambe e testa mobili, piuttosto fragili che spesso si rompevano, più un modello statico, senza meccanismi, usato per le scene in cui stava immobile. Quest’ultimo oggi è alla San Paolo Film di Milano, degli altri è rimasta solo una testa esposta al Teatro Prati di Roma.
L’unico esemplare integro è quindi quello in Francia, da qui l’appello di Balestri per farlo tornare in patria, a Collodi. Nello sceneggiato, replicato negli anni visto il successo, il compianto Nino Manfredi interpretava Geppetto, la dolce Fata turchina aveva il volto di Gina Lollobrigida, il Gatto e la Volpe erano i simpaticissimi Franco Franchi e Ciccio Ingrassia, il giudice aveva le sembianze del grande Vittorio Sica. Con un pezzo di legno “parlante” avuto da Mastro Ciliegia, il falegname Geppetto costruiva un burattino “animato”. Aveva così inizio anche in tv l’intramontabile storia di Pinocchio, il cui burattino adesso non può che essere riportato a Collodi da un bravo sindaco di Pescia….