«UN PD INDEMOCRATICO E IN DISSIDIO CON SÉ»: FRATONI RISPONDE

Federica Fratoni
Federica Fratoni

PISTOIA. Chiamata in causa da una lettera proveniente dal suo partito (vedi), Federica Fratoni, mia cara allieva e Presidente della Provincia, mi scrive: «Anche io, come te, condivido il principio socratico, per cui si deve più rispetto alla verità che all’uomo; per questo motivo ti chiedo di offrire il giusto spazio a quanto trasmesso. Ringraziandoti per la collaborazione, ti saluto caramente».

Non ho assolutamente problemi e perciò èccola accontentata immediatamente.

e.b.

Caro direttore,
scrivo di seguito la presente in risposta all’articolo, sottoscritto da un anonimo e pubblicato sulla tua testata online Linee Future, nel quale ritengo siano state svolte alcune affermazioni che non corrispondono al vero e che richiedono una doverosa precisazione.

Punto primo. Il Pd. Gli organismi dirigenti del Partito Democratico non hanno affrontato alcuna discussione sull’opportunità della mia candidatura semplicemente perché questa non è stata ancora formalmente avanzata. Non vi è dubbio che, al momento opportuno, la Direzione Provinciale effettuerà tutte le valutazioni del caso e deciderà, democraticamente, i nomi da proporre per le prossime consultazioni regionali. In quella sede ogni iscritto ed elettore del Pd, se risponde ai criteri indicati dal regolamento recentemente approvato dalla Direzione Regionale e raccoglie le firme necessarie, può legittimamente farsi avanti. Peraltro, le caselle in lista riservate a candidature femminili sono addirittura tre, per cui… il posto non manca. Saranno poi gli elettori, attraverso le preferenze, a scegliere chi ritengono sia meritevole di rappresentare la nostra provincia in ambito regionale.

Punto secondo. Il Codice Etico. Io stessa, appena uscita dall’aula del Tribunale a conclusione dell’udienza, ho chiesto al Segretario Provinciale e Regionale di effettuare una rigorosa verifica sul rispetto del Codice Etico, non solo per la candidatura, che è ad oggi solo un’ipotesi, ma soprattutto per la carica che attualmente ricopro e per la quale i Sindaci e tutto il Pd mi hanno chiesto di proseguire nel lavoro svolto, nonostante il procedimento penale fosse stato già avviato da tempo.

In quell’occasione nessuno ha sollevato eccezioni di fronte ad un ruolo, per il quale non è prevista alcuna indennità, particolarmente gravoso, vista la riorganizzazione delle funzioni in atto, e carico di responsabilità. Evidentemente l’Amministrazione ha ben lavorato.

Le verifiche svolte sul Codice Etico hanno comunque condotto al definitivo chiarimento che il capo d’imputazione addebitatomi, per il quale la Procura, dopo un lavoro attento e meticoloso, ha chiesto per ben due volte l’archiviazione, non rientra nella casistica prevista dall’art. 5, comma 1, in merito alle Condizioni ostative alla candidatura e obbligo di dimissioni.

In particolare, i casi per i quali scatta il divieto sono: reato di mafia, di criminalità organizzata o contro la libertà personale e la personalità individuale; per un delitto per cui sia previsto l’arresto obbligatorio in flagranza (art. 380 c.p.p.); per lo sfruttamento della prostituzione; per omicidio colposo derivante dall’inosservanza in materia di sicurezza sul lavoro. Sul piano normativo quindi non vi è nessuna forzatura. Su quello politico saranno gli organi a esprimersi.

“Tornare a essere garantisti” significa non pretendere scappatoie o percorsi facilitati, ma attenersi semplicemente alle norme ed è quello che ho fatto e ho intenzione di fare anche in futuro.

Terzo punto. Il Pd romano. La ricostruzione fantasiosa della cena romana è veramente sorprendente, rimanda alla lontana memoria dei “caminetti” degli anni 80, ai quali per ragioni anche solo anagrafiche, non ho mai preso parte. Immagino che qualche commento sia girato anche nei corridoi di Montecitorio, ma il pensiero che, con tutti i problemi che il Governo si trova ad affrontare, il sottosegretario Lotti in persona abbia ritenuto di dedicare un’intera cena al mio caso, fa davvero sorridere. Anche se il solo averlo ipotizzato mi lusinga molto…

Ringraziandoti per l’attenzione che vorrai dedicarmi, ti saluto cordialmente.

Federica Fratoni

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One thought on “«UN PD INDEMOCRATICO E IN DISSIDIO CON SÉ»: FRATONI RISPONDE

  1. Chiacchiere tante ma di mollare le poltroncine non se ne parla eh? Complimenti dott.ssa Fratoni, classico esempio di un’Italia in cui le leggi e le regole di opportunità’ valgono sempre e soltanto x gli altri…

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