UN PISTOIESE PRIMO AL “SERGIO PANNOCCHIA”, TRA PESCE E BEPPE VIOLA

Claudio Giambene
Claudio Giambene

PISTOIA. Metti una fredda sera di dicembre a cena, all’Osteria da Beppe a Santa Croce sull’Arno, 7 persone, alcune delle quali si conoscono altre no, attorno a un tavolo; metti la sera stessa, a Villa Pacchiani, sempre a Santa Croce, la cerimonia di premiazione della 3.a edizione del “Premio Nazionale di Giornalismo Sportivo Sergio Pannocchia”, organizzato dall’Associazione Politica, Culturale e Artistica Il Grandevetro in collaborazione con il Comune pisano e che, con cadenza biennale, viene assegnato a un giovane autore (under 35) di un articolo giornalistico sportivo contraddistinto da qualità e originalità nella scrittura.

Metti che tu sia capitato lì per caso (l’invito a partecipare, per parlare del gruppo da te creato sul social network Facebook “Quelli che sono nati con i servizi della Ds di Beppe Viola”, c’era stato avanzato solo qualche giorno prima a Sovicille, a un corso d’aggiornamento per giornalisti); metti che tu scopra che il vincitore è un pistoiese, l’ex playmaker nonché capitano del Pistoia Basket Claudio Giambene, che per il sito della Scuola Superiore di Giornalismo “Massimo Baldini” della Luiss Guido Carli di Roma www.reporternuovo.it, ha scritto l’articolo “In ricordo di Ratzenberger, il milite ignoto della Formula Uno”, incentrato sulla figura del semisconosciuto pilota austriaco che morì durante le prove del Gran Premio di San Marino, a Imola, nel 1994, il giorno prima del decesso del grande Ayrton Senna.

Per inciso, alle sue spalle si sono classificati Michele Alinovi di Milano con “Federer, splendido paradosso” e Davide Schiavon di Napoli con “La prima industria del Paese”. Metti che a quella cena ci fosse sin troppo pesce, che tu però mangeresti anche in capo a un tignoso, ma che per esigenze di tempi il pesce… si trasformi presto in uno sbiadito ricordo; metti che pian piano focalizzi che attorno a quella tavola imbandita, oltre a Giambene e Schiavon, c’erano pure il professor Andrea Pannocchia, figlio di Sergio, direttore della rivista Comunicare della Noi per Voi per il Meyer Onlus, la moglie di Sergio Maria Grazia Stabile, il segretario de “Il Grandevetro”, bimestrale di immagini, politica e cultura fondato nella località pisana nel 1977 da un gruppo di intellettuali e artisti, Mauro Giani, e il giornalista del Tg 3 Toscana nonché brillante commediografo Alberto Severi.

Metti che la consegna dei premi, attribuiti da una giuria composta dai già citati Giani e Pannocchia, da Guido D’Ubaldo del Corriere dello Sport Stadio, Gianni Mura de la Repubblica e Renzo Ulivieri, il capo degli allenatori italiani, sia scorsa via lieve e garbata presentata da Giani e Pannocchia in collaborazione con Paolo Pardini, raffinato neo capo redattore del Tg 3 Toscana, con il contribuito di Carlo Raffaelli, esperto di comunicazione, e Romano Masoni, artista (sue le incisioni attribuite, con tanto di pingue assegno, ai premiati).

Metti che si sia ricordato con dovizia di particolari Sergio Pannocchia, dalla lungimirante visione politica e culturale e dall’indefesso attivismo, che Severi, infine, abbia fatto sorridere e riflettere tutti con la messinscena di un paio di riuscitissimi monologhi… ti vien però da pensare a Beppe Viola e a quale vino avrebbe abbinato a quel pesce. Tu che di vino non vuoi neppur sentire il profumo, ma che a Viola (e a quel pesce) non rinunceresti mai.

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