UN POPOLO DI ASPIRANTI PROFESSORI?

La formula di Einstein per la Pubblica Amministrazione
La formula di Einstein per la Pubblica Amministrazione

 

 

OGGI, mentre tra un black out e un altro, cercavo di passare pezzi su questo quotidiano scomodo, il solito uccellino mi ha tuittàto nell’orecchio: e sono rimasto stupefatto.

Ho passato una vita intera a cercare di far capire ai miei allievi che non ero un professore – e alla fine sembra proprio che lo abbiano capito… – mentre altri soffrono della «sindrome da Chirone» e vorrebbero, come quel centauro mitico in ogni senso, fare da professori e Mèntori e dare anche voti.

Voti, già. Proprio voti. L’uccellino o la vocina carbonara che dir si voglia, ha cinguettato così:

Settesoldi

18

Bragagnolo

14

Billwiller

10

Vito Papa

6

Resp. Ragioneria

19

tuìtt

tuìtt

tuìtt

tuìtt

Sì, avete capito bene. Dicono che il Sindaco Bertinelli ha istituito le pagelle per i propri dirigenti e gli ha dato – sembra – dei voti in trentesimi, come all’università.

Il che significa che Settesoldi è appena appena sufficiente, Bragagnolo ha preso 4 o poco più, Billwiller 3 e qualcosa, il responsabile della Ragioneria un 6+… ma l’avvocato, perdìnci!… L’avvocato è andato proprio malino: «c’ha 2» scriverebbero certi quadrupedi delle scuole di oggi o i quarantenni à la page di Scanzi (vedi)!

Il problema, però, resta sempre lo stesso. Se anche fosse vera questa valutazione; se anche Bertinelli avesse batocchiato “tutti gli uomini del presidente” con queste rigorose valutazioni; se anche tutto questo: che succederà, alla fine? Che chi non ha preso la sufficienza finirà a ripetere a settembre o giù di lì e magari dovrò anche ripetere l’anno?

È, purtroppo, il solito dramma italiano: si scoprono (quelli che possono) a commettere atti impuri (anche in senso proprio e magari nella propria stanza di lavoro), ma al massimo gli si cambia l’ufficio – e magari gli se ne trova anche uno migliore: promoveantur ut amoveantur, promuoviamoli per spostarli (ma questo gli toglie le malattie inveterate a cui sono adusi?).

E poi l’On. Fanucci si arrabbia se qualcuno parla di prendere il bastone e di piantare seme di bosco?

Tra tutti quelli, di bastoni, che la politica ci ha messo tra le ruote riducendoci in miseria, un bastone vero, tipo un bel “correggiato” di quelli per battere il grano o le fave secche (lo sapranno i campioni delle nostre scuole cos’è un correggiato o lo sbaglieranno per una cosa non troppo profumata…?) ci starebbe forse male? Dite voi. A me, però, onestamente, sembra proprio di no.

Ma la domanda resta sempre la stessa: in fondo i Prof. servono se non servono i voti e le bocciature…?

 

P.S. – Domani c’è il Consiglio Comunale.

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