UNA DEFUNTA, IL PASSAPORTO MORTUARIO E L’ASSURDA BUROCRAZIA ITALIANA

Nana Leze
Nana Leze

PISTOIA. Aferdite Shani, presidente di Icse (International Center for Soufherm Europe) e direttrice di AssoAlbania”: scrive:

Mia nonna è stata sicuramente l’albanese più vecchia di Pistoia – tra gli 11 mila residenti. Leze Shani, 105 anni secondo i suoi documenti registrati più di un secolo fa. Unica figlia di una madre che non ha mai conosciuto e di un padre fucilato perché combattente e rivoluzionario. Da orfana è passata ad essere la mamma di 11 figli e nonna, bis e tris nonna di 135 discendenti sparsi in una quindicina di stati nel mondo.

Come la sua lunga vita, lungo è stato anche il viaggio per il ritorno nella dimora eterno, in Albania, vicino al fiume che divide la collina in mezzo ai due stati, tra Albania e Montenegro, dove, per evitare tale divisione suo padre morì, e lei non ebbe più notizia – oltre quel confine di duecento metri – per oltre 45 anni a causa della dittatura comunista albanese. Al ritorno nel 92 non trovò più nessuno. Con l’arrivo a Pistoia della famiglia anche lei fu obbligata a raggiungerci, e da 12 anni viveva accanto a figli e nipoti. Nel 2008 aveva subito un intervento chirurgico a 97 anni, uscita indenne.

Leze, ha resistito alla prima guerra mondiale e durante la seconda ha mantenuto a casa un soldato italiano per un anno, durante il 1944-45. Quell’uomo che l’abbandonò da piccola non avrebbe mai immaginato che avrebbe avuto 135 successori, e che sua figlia sarebbe diventata un punto di unione del fiume che univa e divideva le sorti di due paesi alla sua nascita, e sul quale oggi si vuole costruire un ponte ben visibile dalla collina da dove ora lei riposa eternamente. Non avrebbe nemmeno immaginato che i paesi da unire sarebbero stati tre, per scavalcare infine anche l’Adriatico, dall’Italia.

La sua storia si collega a quella di tanti albanesi che cambiano vita in emigrazione e desiderano essere sepolti dove hanno passato la maggiore parte della vita. In Italia muoiono circa 400 albanesi all’anno. Solo a Pistoia vi è almeno un caso al mese. Numero in aumento, data l’avanzata età dei genitori – che sentendosi soli vengono a fare brevi visite ai figli residenti – si ritrovano in condizioni di incapacità di ritornare e vivere da soli in Albania.

Il cimitero in cui riposa Nana Leze
Il cimitero in cui riposa Nana Leze

Gli albanesi, per tradizione, portano un rispetto e una dedizione particolare ai riti funerari che durano settimane anche dopo la sepoltura, che solitamente avviene entro 24 ore. Solidarietà tra parenti, presenza e condivisione del dolore con la famiglia, rispetto per il defunto e addirittura aiuto economico alla famiglia. Atti sociali che pur rischiando di declinare in spettacolarizzazioni generali se non sentiti, meritano grande considerazione di buona umanità cosciente che di fronte alla morte niente possono i vivi, se non stringersi intorno al dolore dei familiari!

Gesti che offrono un appoggio importante allo straniero che deve affrontare una burocrazia spietata, un vero purgatorio per ottenere il cosiddetto Passaporto Mortuario, nemmeno dovesse essere dato da Caronte!

Gli effetti prolungati delle pratiche, l’incertezza delle tempistiche e la convivenza con il feretro aperto diventa una violenza morale e sentimentale oltraggiante per i familiari, oltre ai costi – spesso importanti – che deve supportare la famiglia per il rimpatrio.

Ecco i passaggi riassunti per ottenere il passaporto mortuario:

  • 1° passaggio: prima visita dal medico di famiglia e cancellazione dall’Istat.
  • passaggio: il Medico necroscopo dell’Asl lascia l’accertamento di morte nelle successive 15 o 25 ore.
  • 3° passaggio: ottenere il certificato di morte dal Comune di residenza.
  • passaggio: tutti i documenti vanno presentati personalmente all’Ambasciata d’Albania per ottenere il visto per il trasporto della salma in Albania.
  • passaggio: l’originale (e solo l’originale!) del visto ottenuto dall’Ambasciata va presentato alla Prefettura.
  • passaggio: tutti i documenti ottenuti vanno presentati al Comune di residenza per il Passaporto Mortuario.
  • passaggio: la salma può essere chiusa in presenza e con il sigillo del Medico certificante dell’Asl.
  • passaggio: prenotare il volo per l’Albania e iniziare a organizzare i funerali.
Il fiume che segna il confine fra Albania e Montenegro
Il fiume che segna il confine fra Albania e Montenegro

Ogni passaggio è propedeutico e comporta l’attesa da un minimo di 5 ai 9 giorni di attesa per il trasporto in totale incertezza delle tempistiche e – solitamente – con la salma aperta in attesa del sigillo finale e dei documenti per il rimpatrio.

Una burocrazia che non tiene conto del rispetto che gli albanesi hanno verso la morte e che certamente non facilita la vita ai familiari, causando frustrazione crescente. Tempi che in parte potrebbero essere accorciati, almeno per la metà unendo la Prefettura all’Ambasciata tramite Pec (posta certificata), l’Asl alla Misericordia per i controlli e sigillo finale e avendo priorità di visita necroscopica dopo le 15 ore e non 25.

La pace in questo caso è auspicabile più per i vivi che per i morti!

Aferdite Shani
Con affetto, a Nana Leze!

Vedi: www.icse-co.orgwww.assoalbania.ithttp://www.albanianews.it/autore/aferdite-shani

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