UNA RETE CONTRO GLI ABUSI SUI MINORI E LE ‘FASCE DEBOLI’

I firmatari del ‘protocollo minori’
I firmatari del ‘Protocollo minori’

PISTOIA. Sottoscritto ufficialmente il “Protocollo d’intesa per la prevenzione, repressione e trattamento degli abusi sui minori e dei reati contro le cosiddette fasce deboli”.

Hanno apposto la loro firma il dott. Claudio Curreli per la Procura, il Presidente del Tribunale dott. Fabrizio Amato, la rappresentante del Tribunale per i minorenni di Firenze, il Questore di Pistoia, il Comandante dei Carabinieri di Pistoia, l’Usl 3, la Società della Salute della Valdinievole, l’Ufficio Scolastico Provinciale di Pistoia, l’Ordine dei Medici-Chirurgi e Odontoiatri di Pistoia, i Comuni dell’area pistoiese: per Pistoia l’Assessore Tina Nuti, un rappresentante del Comune di Serravalle Pistoiese, il Sindaco di Agliana, il Sindaco di Montale, un rappresentante del Comune di Quarrata, uno dell’Unione dei Comuni montani. Era invece assente il Sindaco del Comune di Marliana.

Il Presidente del Tribunale, Dr Amato, e il Procuratore Capo, Dr Paolo Canessa
Il Presidente del Tribunale Dr Fabrizio Amato e il Procuratore Capo Dr Paolo Canessa

Il lungo lavoro di preparazione e stesura del protocollo è stato caratterizzato dalla interdisciplinarietà dei saperi e delle professionalità coinvolte, come richiede la Convenzione sui diritti del fanciullo, stipulata a New York nel 1989.

Le procedure penale e civile e anche il giudice delle separazioni e quello tutelare costituiscono la cornice giudiziaria nel cui ambito si assicura tutela alla vittima.

Nei casi di abusi su minori o di altri reati a danno delle “fasce deboli”, molte altre professionalità sono chiamate a intervenire sullo stesso caso: assistenti sociali, insegnanti, educatori, medici di base, pediatri neuropsichiatri infantili, psicologi, ginecologi, medici legali ed altri che danno vita ad una rete formale integrata in grado di garantire la vittima e la società.

In questi contesti anche il processo penale che in sé non ha certo finalità terapeutiche, concorre alla tutela della vittima e dei diritti di difesa dell’indagato/imputato.

Il sostituto Pm, Dr Claudio Curreli
Il sostituto Pm Dr Claudio Curreli

Dalla notizia di reato – i firmatari si impegnano a denunciare ogni ipotesi di reato procedibile d’ufficio di cui vengano a conoscenza nell’esercizio o a causa del loro servizio – all’attivazione delle procure della repubblica presso il tribunale per i minorenni da parte degli operatori sociali, si snoda il percorso condiviso e sottoscritto.

Fanno parte del protocollo d’intesa le linee guida per l’esame del minore in caso di abuso sessuale e maltrattamento attraverso cui si recepiscono le convenzioni internazionali che richiedono che “Comunicazione e ascolto fossero introdotti nelle legislazioni come diritti del bambino ogni volta che questo è coinvolto in procedimenti giudiziari, per esempio si ritiene necessario tenere presente che la condizione indispensabile perché il bambino possa rivelare l’abuso subito è costituita da un solido contesto giudiziario che gli garantisca la protezione, cioè l’allontanamento dall’abusante che esercita su di lui un forte controllo tale da impedirgli di rivelare”.

Il documento, complesso e accuratissimo, costituisce uno strumento concreto di lotta e repressione degli abusi.

Il Procuratore della Repubblica dott. Paolo Canessa è intervenuto a conclusione della presentazione del documento, compiacendosi del fatto che Pistoia sia una città in cui i reati di abuso su minori o su altri soggetti deboli sono poco frequenti, e augurandosi che dello strumento predisposto e così ampiamente condiviso si debba fare il minore uso possibile.

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