QUARRATA. Già in tanti hanno firmato la petizione in difesa del “Caselli”. Sabato mattina in piazza Risorgimento sono state raccolte una novantina di firme. Complessivamente sono state distribuite altrettante schede e stasera sarà fatto un primo bilancio. Tanti cittadini ma anche diversi esercizi commerciali distribuiti sul territorio comunale si sono resi disponibili per accogliere i relativi moduli. Secondo i promotori le firme raccolte si aggirerebbero attorno a mille.
“Una firma per fermare lo scempio del Caselli è già una ottima cosa ma aiutare a raccoglierle è diventato per noi – spiega Lorenzo Rossomandi – un atto di amore per la propria città e la sua tradizione. Sfido chiunque ad etichettare una iniziativa come questa di parte o strumentalizzata. Non abbiamo messo un limite temporale. Certamente l’operazione dovrà essere un crescendo fino a quando il consiglio comunale deciderà il futuro del Caselli. É sui consiglieri che vogliamo lavorare per far capire loro ciò che la cittadinanza vuole davvero”. Intanto sollecitato da una domanda di Martina Guidotti fatta attraverso il profilo fb il sindaco Marco Mazzanti è tornato di nuovo sul futuro della struttura di via Larga:
Innanzitutto è da chiarire che l’immobile dell’ex Caselli è di proprietà dell’Azienda USL 3 di Pistoia e non del Comune di Quarrata. Il trasferimento di proprietà è avvenuto ormai molti anni fa, in base alla L. R. n. 14 del 1996, alla deliberazione del Consiglio Regionale della Toscana n. 41 del 1997 e alla successiva L.R. 22/2000.
La struttura è già dismessa da tempo, poiché non più conforme allo svolgimento di attività socio-sanitarie. Nonostante il lungo percorso di tipo politico-istituzionale portato avanti dalle precedenti Amministrazioni per il recupero dell’edificio al fine della realizzazione della Casa della Salute, Asl (proprietaria dell’immobile) non ritiene quella struttura idonea ad ospitare questo servizio.
Detto questo, anche a me sta a cuore il valore storico del Caselli, ma da Sindaco metto al primo posto la qualità e funzionalità di servizi essenziali, come quello sanitario, che dobbiamo fare in modo vengano offerti ai cittadini di Quarrata (servizi del Cup, ambulatori medici, centro diagnostico, punto di primo soccorso, etc.).
Tutto questo potrà essere realizzato in una nuova struttura, grazie ai finanziamenti che deriveranno dalla valorizzazione dell’ex Caselli, attraverso una variante urbanistica che dovrà essere approvata in Consiglio Comunale, per consentire il cambio di destinazione d’uso dell’immobile.
La parte storica originaria dell’edificio (fronte strada) sarà mantenuta inalterata ed è prevista la realizzazione a piano terra di una sala ad uso pubblico; rimarrà pubblica anche la cappellina interna. I finanziamenti derivanti dalla valorizzazione dell’immobile di via Larga, come ho già detto, saranno utilizzati dall’Azienda Usl 3 per la realizzazione della nuova Casa della Salute.
L’idea dell’Amministrazione è di dedicare sia la sala di rappresentanza all’interno dell’immobile di via Larga sia la nuova Casa della Salute alla famiglia Caselli, che sarebbe sicuramente orgogliosa di poter dotare la propria città di una struttura così importante per l’assistenza sanitaria, anche grazie alla propria donazione.
Riguardo a tale intervento immediata è stata la risposta della cittadina che nel ringraziare il sindaco ha però voluto rimarcare la propria contrarierà riguardo ad una scelta contraria agli intendimenti del fondatore (Giovambattista Caselli, grosso industriale di trecce e cappelli agli inizi del 1900 fondò l’ospedale con un lascito personale di 50 mila lire insieme ad altri benefattori tra cui le operaie della scuola Merletti, Affortunata Magnolfi e altri – n.d.r.) “che lasciò questa struttura con un determinato obiettivo e cioè l’utilizzo dello stesso per l’assistenza agli anziani e comunque per aspetti socio sanitari”.
“Non capisco – spiega Martina Guidotti interpretando anche il pensiero di chi ha promosso la petizione – come sia possibile che se io faccio un lascito al Comune, lo stesso si permetta di venderlo ad altro ente! Non capisco…. E poi, io ci sono cresciuta al Caselli, se vi interessasse veramente ci potreste fare qualsiasi cosa! È sempre meglio via Larga dello stabile in via Marco Polo! Da cittadina di Quarrata onestamente le dico che mi sento presa in giro da tutti voi”.
Sull’argomento “Caselli” sarebbe l’ora che anche i nostri politici locali cominciassero a dire qualcosa.. E comunque prima di parlare di intitolazioni fini a se stesse sarebbe importante avviare un serio confronto sulle scelte da fare e difendere.
COME TI LIQUIDO IL BENEFATTORE
QUANDO ASTOLFO, nell’Orlando Furioso, va sulla luna a recuperare in senno di Orlando, passa con il carro su una vallata piena di minestra. Sono le elemosine date ai poveri che finiscono tutte lassù.
È la metafora – ma non poi così astrusa e strampalata – dell’inutilità dell’opera di bene che si fa. Ai poveri, in altri termini, andrebbero date solo delle sane legnate o dei calci in culo, perché i poveri finiscono per non capire mai l’importanza di quel che viene loro dato: e solo Cristo ha il coraggio di continuare a dare a dispetto dei santi e dei fanti.
Il Caselli, pover’uomo, sbagliò e di grosso con quelle 50mila lire regalate per opere di bene. Non perché non furono impiegate per i fini per cui erano state donate: ma perché con il tempo e con la paglia – quella con cui si maturano le sorba e la canaglia – le sante sinistre del popolo alla fine hanno fatto di tutto perché quell’opera così importante e significativa andasse in malora, cadesse a pezzi e, alla fine, servisse per essere strumento del demonio della speculazione edilizia – perché questo sarà: finirà ai privati.
Ai poveri, dove i poveri sono quelli di spirito della politica – questo l’insegnamento –, niente minestre, ma solo calci per questo motivo. Così non rischiano di buttare via il valore intrinseco ed estrinseco delle opere di bene lasciate al popolo che i difensori del popolo non amano affatto.
Che schifo, Asl 3! Che schifo, Regione e Sanità toscana dei 420 milioni di Massa! Che schifo, politica che altro non ha fatto che sacrificare i cittadini!
E.B.
Sarebbe l’ora che Quarrata si desse una mossa, ma ho forti dubbi.
Giancarlo Finocchi
Si parla solo di Casa della Salute,che poi è solo un Poliambulatorio senza tecnologie (e può fare la fine di Agliana rimasta deserta) e non si parla mai di riportare gli Anziani a finire il percorso di vita nella propria terra( come è sempre avvenuto a Quarrata da cento anni) e di riattivare la Radiologia le cui attrezzature sono tuttora ferme nel Caselli.
giovanni baldi
Molte persone riportano che il Caselli forniva anche un servizio “diurno” per gli anziani, che pur non avendo gravi problemi di salute, venivano portati al caselli dai figli, per non lasciarli soli in casa per poi riprenderli la sera. Il giardino sul retro della struttura serviva proprio a loro luogo di dialogo.
Il Caselli non era solo un luogo di cura, ma una struttura molto più completa di come la vogliono descrivere, ma per fortuna non tutti hanno la memoria così corta.