I due si sono conosciuti a un master di mental coaching e da lì è nata l’idea di correre la gara podistica più ambita al mondo: “Siamo emozionati, correremo mantenendo il contatto una mano sopra l’altra”
PRATO. Un’amicizia fortissima, capace di andare oltre le difficoltà visive e la fatica fisica. La lottatrice professionista pratese si sta preparando a correre la maratona per eccellenza, quella di New York, giunta quest’anno alla sua 53esima edizione.
Emily non sarà sola al nastro di partenza. Accanto a lei ci sarà Gian Luca Mazoni, 47enne di Nuoro non vedente conosciuto nel corso di un master di mental coaching frequentato da entrambi: il Micap, acronimo per Master internazionale in coaching ad alte prestazioni.
“Tra noi è nata un’amicizia tanto forte quanto sorprendente – racconta Emily –. Il programma del corso di mental coach prevedeva da subito di individuare un partner di studio, perché il programma è molto duro e faticoso. Tra l’altro, uno dei punti obbligatori è proprio quello di partecipare ad una maratona del circuito mondiale, proprio come quella di New York. Ho proposto di partecipare alla corsa a Gian Luca e lui è stato entusiasta dal primissimo secondo. Le possibili problematiche fisiche, considerando la sua condizione di cecità, non ci hanno spaventato minimamente”.
I due stanno iniziando la preparazione fisica, lei a Prato lui a Nuoro dove risiede, per percorrere i 42 chilometri dell’iconica corsa podistica. “Da lottatrice professionista – precisa Emily –, il programma di allenamenti che sto seguendo è molto diverso da quanto ho fatto nella mia carriera nelle arti marziali. É molto stimolante mettersi alla prova con qualcosa di nuovo”.
I due, pur preparandosi a distanza per la corsa da percorrere in tandem, si aggiornano quotidianamente sui progressi l’uno dell’altro. E si sono ritrovati anche di recente per iniziare a prendere confidenza con la corsa fianco a fianco. “Siamo in costante contatto – racconta – per monitorare i progressi che stiamo facendo in vista della corsa del 4 novembre. Da una parte c’è una grande emozione per l’evento sportivo a cui parteciperemo, dall’altro c’è la voglia di far bene nelle competizione”.
Per i 42,195 chilometri che si snodano tra Bronx, Queens, Brooklyn, Staten Island e Manhattan, Emily sarà letteralmente gli occhi di Gian Luca. «Correremo insieme – racconta –, lui appoggerà una mano sulla mia durante la corsa. Siamo in grande sintonia, lui riesce a capire dai miei movimenti da che parte bisogna andare. Abbiamo fatto delle prove e i movimenti ci riescono molto naturali, nonostante le difficoltà visive di Gian Luca che purtroppo non vede».
Emily, insieme alla preparazione per la sua Maratona, si sta anche allenando nel pugilato per il suo ritorno sul ring, dopo essere stata campionessa mondiale muay thai nella categoria 57 kg. “Voglio continuare però a correre – commenta –, la lotta rimarrà l’impegno principale, ma voglio integrare negli allenamenti la preparazione ad altre corse podistiche nel circuito internazionale”.
[stefano de biase]