PISTOIA. Dall’ultima volta che ci siamo incontrati, Consuelo Bellini ha continuato imperterrita a viaggiare: Italia-Stati Uniti. Lo fa per lavoro, perché si diverte e perché solo in questo modo riesce a capire quello che sta facendo.
Ha continuato a battere forte sui chiodi, ad intrecciare elastici, a dipingere vasi rotti, a ricostruire toponomastiche metropolitane distrutte dalla noia, più che dalla guerra, ad intessere cartine geografiche, stabilendo rotte aeree improbabili, ma non impossibili.
E nell’ultimo viaggio, ultimo solo in ordine di tempo, ha anche avuto, come se non bastasse già la sua irrequietezza, un incontro del terzo tipo, con il suo mèntore, tanto per intenderci, un certo Gunther Uecker, artista tedesco passato alla storia leggendaria dell’arte solo negli ambienti specifici. Quelli che bazzica Consuelo, ad esempio, a Miami.
“Ho visto le sue cose, che faceva sessant’anni fa – racconta Consuelo Bellini, in fibrillazione per la vernissage che da oggi, 9 maggio, e fino a sabato prossimo, resterà a disposizione dei visitatori da Arte’, a Pistoia, in via della Madonna –. Sono rimasta letteralmente folgorata perché in mio totale e completo inconscio ho, virtualmente, riprodotto, senza saperlo, quello che lui ha fatto molti anni prima. Ne sono rimasta abbagliata e ho deciso, appena scoperto questo illustrissimo predecessore, di omaggiarlo con questa mostra”.
Perché Consuelo è una wrighter, una di quelle che se la vita non le avesse dovuto sorridere riconoscendole un posto, anzi due, in Italia e negli States, nel suo mondo dorato di idee, avrebbe probabilmente trascorso le giornate, anzi, le notti, ad imbrattare vagoni ferroviari fermi in stazione o i sottopassaggi, lugubri e malfamati, delle metropolitane.
L’idea, artistica, è quella con la quale abbiamo avuto la curiosità e la fortuna di conoscerla e invece che abbandonarla e darsi ad altro, Consuelo ha deciso di fortificarla, irrobustendo la propria creatività. I chiodi sono ancora l’elemento stabile delle sue visioni e con questi perlustra il pianeta; in particolare le piantine toponomastiche delle città e i sottofondi metropolitani. Da quando ha scoperto Gunther Uecker, l’amore per le sue cose si è fatto viscerale.
“Mi sono dovuta lasciare andare però – aggiunge Consuelo, di una bellezza e di un’energia solari –, perché Gunther era decisamente meno metodico e più stravagante. Ho dovuto insomma abbandonare un po’ il mio stacanovismo tattico e lasciarmi trasportare dal cuore. Il risultato è stato meraviglioso, anche se poi sarà la gente, il pubblico, a confermare. Ma non lavoro per piacere agli altri: lavoro perché mi piaccio e solo così riesco a piacere veramente agli altri”.
La mostra, che nel tardo pomeriggio di sabato ha avuto la sua inaugurazione e che si ambienta nei retro sotterranei del negozio in un’atmosfera davvero suggestiva, è stata curata da Daniele Franchi, che segue le stravaganze di Consuelo con convinta rassegnazione. Una mostra che copre quasi del tutto l’universo creativo, con pitture, installazioni, collage che non si discostano mai, nemmeno un attimo, dalla realtà quotidiana, quella che assilla e imperversa, che scandisce i tempi, che nevrotizza l’esistenza, ma della quale, a New York come a Pistoia e Prato, ma anche a Iolo, non se ne può fare in alcun modo a meno.
Da sabato a sabato a Pistoia. Poi, smontate le attrezzature che si avvalgono anche di un video a disposizione dei visitatori, Consuelo trasporterà i propri arnesi da Marty, dove la conoscemmo un paio di anni fa, a Prato e lì chiuderà virtualmente il cerchio della sua Underground con il finissage nel giardino del locale, da giovedì 21 maggio fino a venerdì 29.
Dopo, di nuovo con il trolley, verso il nuovo Mondo e con l’amore nel cuore, un nuovo amore, che è una bella spinta a muoversi più velocemente.