PISTOIA. Qualche volta ritornano… Sono i ricordi dell’entusiasmo di un gruppo di persone nella Camera di Commercio di Pistoia che, con molta lungimiranza, dieci anni fa, ha avviato un progetto di rinnovamento e ringiovanimento della nostra città. Fatemi dire i nomi: Franco Pasquini, Giovanni Ferrari, Edoardo Carobbi, deve rimanere agli atti della nostra storia cittadina.
Da testimone diretto posso garantire che senza quel ristretto gruppo l’allora Magnifico Rettore dell’Università di Firenze, che aveva già visto come funzionavano i corsi per vivaismo voluti e finanziati dalla Fondazione Caript, sicuramente non avrebbe dato il via a questa splendida opportunità.
La Fondazione Cassa di Risparmio ed il Comune di Pistoia, che capivano di non poter controllare gli eventi a loro piacimento, storsero il naso per la costituzione del consorzio salvo correre ad attaccarsi le medaglie, more solito, appena si scoprì che gli iscritti erano molti.
Ma l’idea iniziale che anticipava del giusto tempo quello che oggi è facile da capire, era il corso di Economia per il turismo, il progetto mai completato prevedeva di integrare il corso universitario facendo nascere un master collegato a una scuola superiore di Montecatini che desse la possibilità di un’alta specializzazione sui prodotti alimentari e sulla cucina. Volevamo realizzare un polo sulla cultura alimentare con il punto di eccellenza creando a completamento un ristorante gestito dagli allievi sul modello dell’École di New York.
Intorno a questa proposta volevamo raccogliere giganti della produzione alimentare, avremmo potuto veramente creare un polo di grande specializzazione, ma mancava quel quid di accademico riscontrato dal Magnifico Rettore e dal Preside della facoltà di Economia di Firenze ma non dagli accademici locali, e il Prof., incaricando della gestione grigi collaboratori, bloccò e spense un’iniziativa che oggi niente più costerebbe a Pistoia.
Ma questa è storia. Oggi, non so per quale miracolo, finalmente è arrivato un valido creativo, il Prof. Pagnini, il quale si sta sicuramente impegnando ben oltre il possibile nel tentativo di ridare una rotta strategica all’Uniser.
Purtroppo Pagnini è chiamato a quadrare il cerchio: due soci sono stati finanziariamente eliminati dalle ultime riforme del governo Renzi, sia la Provincia che la Cciaa già nel prossimo anno non potranno concorrere alla copertura finanziaria della loro quota parte, e ancora un socio in quota infinitesimale, non ricordo che avesse più del 2%, Confindustria Pistoia, appena recuperata l’autonomia di pensiero ha scoperto che l’Uniser non produce alcun risultato per le imprese industriali di Pistoia, quindi lo “sgarbo” di voler valutare di volta in volta i corsi, ma questo diventa un problema politico più che finanziario.
Dispiace che a dibattere pubblicamente siano soggetti che non hanno responsabilità nel disfacimento degli scopi dell’Uniser, Federica Landucci, Presidente di Confindustria Pistoia e Alessandro Pagnini Presidente dell’Uniser.
Ma prima di gridare si facciano proposte concrete se le abbiamo, indichiamo soggetti autonomi capaci di gestirle, allontaniamo, ognuno per la sua parte, chi non è stato capace.
[*] – Ospite
One thought on “UNISER. ALLONTANIAMO, OGNUNO PER LA SUA PARTE, CHI NON È STATO CAPACE”
Comments are closed.