PISTOIA. Prima udienza di rito ordinario per il processo “Untouchables” sugli appalti pilotati in provincia.
Dei 42 imputati (32 persone fisiche e 12 persone giuridiche) unico presente nell’aula penale del Tribunale di piazza Duomo questa mattina, 11 maggio, Marcello Evangelisti, ex dirigente dell’Ufficio lavori pubblici del Comune di Pistoia, figura centrale del processo insieme a Roberto Riccomi, ex segretario del Psi. Il Collegio è composto dai giudici Marino (presidente), Magi e Menchi; il pm è Francesco Sottosanti, della Procura della Repubblica di Prato.
Quello di stamattina è il cosiddetto “Untouchables bis”, processo che ha avuto qualche cavillo alla partenza per una serie di incompatibilità dei giudici del Tribunale di Pistoia. Il processo Untouchables principale, invece, si celebra con rito immediato cautelare dal 30 ottobre 2012.
Dopo che il presidente Marino ha disposto lo stralcio della posizione dell’imputato Marco Novi, deceduto lo scorso 24 marzo, tutti gli avvocati presenti hanno la stessa questione preliminare: la indeterminatezza dei capi di imputazione. E dunque la nullità del decreto che dispone il giudizio.
O meglio, il primo a sollevarla è stato l’avvocato Andrea Niccolai, del Foro di Pistoia, difensore di Leopoldo Rosi, contestando due capi dell’imputazione, il primo riguardante le corruzioni per atto contrario, il secondo le turbative d’asta.
“Sembrerà quasi azzardato sollevare tali questioni – ha esordito Niccolai – ma la corruzione per atto contrario, addebitata al mo assistito, dovrebbe individuare correttamente l’atto illecito del pubblico funzionario che gestisce un atto pubblico, nella fattispecie le gare. Invece vengono descritte dal pm le condotte degli imputati, alle quali segue un lungo elenco di 47 gare, senza individuare l’atto del pubblico funzionario che avrebbe in qualche modo consentito l’aggiudicazione delle gare al singolo imprenditore partecipante. In questo modo risulta difficile formulare una difesa. Quale sarebbe l’atto compiuto dal funzionario per ‘alterare’ le gare?”.
Altra questione quella delle turbative. “Abbiamo solo indicazioni generiche – prosegue il penalista – la condotta del mio assistito si confonde con quella degli altri imputati. Dovrei essere io difensore a attribuire una condotta a un imputato piuttosto che a un altro?”.
“Vorrei anche sapere quali sarebbero i mezzi fraudolenti utilizzati dal mio assistito e quali sarebbero le utilità (denaro?) che avrebbe ricevuto – chiede l’avvocato Giovanni Flora, associandosi alle questioni preliminari sollevate da Niccolai.
La prossima udienza si terrà il 6 luglio per la trattazione delle questioni preliminari.
[Alessandra Tuci]