PISTOIA. Prima dei fichi e dell’uva c’è l’assegnazione delle cattedre… I tempi sono maturi, questione di pochi giorni e si dà il via alla folkloristica stagione della “chiama”, non quella dei parlamentari né dei consiglieri comunali, no: quella degli insegnanti, che in folta schiera si riuniscono in un luogo deputato e lì, tra frizzi e lazzi, ma in trepida attesa, solo alcuni saranno “chiamati”, molti dovranno tornare mestamente a casa e sperare nella “chiamata” dalle scuole per una cattedra o anche meno.
Tra coloro che si radunano nell’atrio muscoso dove si svolge il consueto rito, ci sono madri con i bambini per mano, parecchie teste bianche, pochi invece sono i giovani-giovani.
Questa varia umanità è una larga fetta della classe docente, quella precaria per la precisione, gran parte di coloro cui affidiamo i nostri figli e nipoti e nei cui confronti abbiamo grandi aspettative; sono i “prof.” cui i ragazzi dovrebbero rivolgersi con rispetto e attenzione perché il lavoro di educazione e formazione potesse essere efficace.
Non è tutto qui, tra i professori precari (e nella scuola, almeno a Pistoia, il precariato dura fino a 23 anni, ma non è detto che non vada anche oltre) quest’anno serpeggia un virus, quello delle Gae, graduatorie ad esaurimento, che sono state riaperte e hanno prodotto la consueta risalita della penisola da parte degli insegnanti del Meridione d’Italia.
Per effetto di tale meccanismo perverso, quelli che erano primi o tra i primi in graduatoria si ritrovano in posizioni non più utili all’ottenimento del ruolo o comunque penalizzati rispetto a chi ha deciso di spostarsi, con sacrificio, dalla provincia (o non s’era detto che le province non c’erano più…?) d’origine ad un’altra.
La spiegazione del Ministro Giannini è stata che al Sud ci sono più insegnanti e meno cattedre, resta il fatto. Naturalmente è un virus che dilaga tra poveri, del tutto impotenti.
È la legge che stabilisce questi meccanismi, una legge da tempo svuotata del buonsenso, lontana dai principi del diritto naturale… e quanto meno si segue il diritto naturale, tanto più ci si avvicina al totalitarismo, o peggio alla idiocrazia.
fragole & sangue (marcio)