valdinievole. CHE AFFARE PER I PRIVATI LE SOCIETÀ DI SERVIZI PUBBLICI!

Rifondazione Comunista chiede ai Comuni il rispetto delle indicazioni referendarie sull’acqua bene comune

PESCIA — MONTECATINI. I consigli comunali della Valdinievole stanno andando al voto per ripubblicizzare e poi rimettere sul mercato la società Acque spa. In pratica, i Comuni voteranno una “ripubblicizzazione funzionale al mercato”, che costa a tutti i cittadini 85 milioni di Euro.

Questa la quota che i soci pubblici di Acque S.p.A. devono versare alla parte privata per il 45% della società. Per fare cosa? Per far entrare la nuova Acque spa in una grande società multiutility che nessun Comune con le proprie quote riuscirà a controllare: in pratica, tu cittadino pagherai tramite le casse comunali 85 milioni di euro a altre società e pagherai per niente, perché quelle quote riprese dai Comuni andranno nelle casse di una società di diritto privato, una SpA.

Complimenti al senso degli affari dei sindaci nostrani e soprattutto al rispetto delle indicazioni referendarie sull’acqua bene comune!

Rifondazione Comunista denuncia queste speculazioni che stanno passando con il voto dei Consigli comunali ma sotto il silenzio assoluto di tutti e probabilmente senza neanche la reale comprensione da parte dei consiglieri comunali di cosa votano.

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È chiaro che le forme societarie del nuovo soggetto rimarranno di diritto privato, che non cambierà la modalità di remunerazione del capitale investito, che per la realizzazione dell’operazione non si esclude una quotazione in borsa del medesimo nuovo soggetto, come indicato nelle bozze di delibera che già circolano; quindi, con l’operazione multi utility si allontana ancora di più il controllo pubblico e di prossimità, non garantendo il blocco dei costi in bolletta o un miglioramento del servizio.

Noi pensiamo, al contrario, che le società pubbliche di servizi alla comunità dovrebbero essere realtà destinate al soddisfacimento di bisogni primari dei cittadini, quale portato necessario di diritti costituzionali (quali la salute e l’ambiente), e non occasioni imprenditoriali e speculative, accompagnate da trame diverse che scavalcano ogni pubblico confronto nelle sedi istituzionali, cui viene poi solo chiesto un acritico avallo a decisioni prese altrove.

Invitiamo i consiglieri comunali a pretendere un percorso di informazione e un ampio confronto con i cittadini prima di votare un atto che incide fortemente sui bilanci degli enti e impedirà il diritto costituzionale di accesso ai beni primari, come invece è stato garantito fino ad ora.

La Segreteria Provinciale di Pistoia del Partito della Rifondazione Comunista

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