PISTOIA. Cerchiamo di fare il punto: il neo Presidente della Provincia, certo Rinaldo Vanni, eletto “democraticamente” in sostituzione della signora Federica Fratoni, inquisita, ma giuridicamente “illibata” secondo la morale Pd, e quindi gratificata pure di una nomina ad Assessore, “giustifica” le nomine dirigenziali di Fedeli e Apolito, a loro volta, inquisiti nel processo ex Comunità Montana, facendo capriole dialettiche che qualsiasi persona dotata di buon senso dovrebbe aborrire.
Leggendo Il Tirreno del 2 settembre – e leggetevelo perché merita –, il nostro Vanni cerca di giustificarsi con una frase iniziale che di per sé dice tutto: “Io quei dirigenti li ho trovati al mio arrivo e non erano certo sospesi…”.
Il ragionamento no fa una piega e se vale il principio che le sentenze vanno rispettate, sia il Fedeli che l’Apolito avrebbero il diritto di non essere giudicati dal “popolo” ma dalla Legge. Non dalle chiacchiere maliziose, vere o presunte, da quel “c’è del marcio in Danimarca… all’impianto Doganaccia-Croce Arcana…”.
Il nostro sig. Vanni, che evidentemente ha la coda di paglia, “mette le mani avanti” e, a parer nostro, fa più danno della grandine. Rende omaggio e dà significato al famoso “un bel tacer non fu mai scritto”, perché nel finale della sua excusatio non petita dichiara candidamente che “….ho a disposizione sei dirigenti, ma cinque hanno un profilo tecnico e solo la Apolito è in possesso di uno amministrativo” con ciò giustificando la nomina di quest’ultima a vicesegretario della Provincia. Insomma, la Apolito e il Fedeli, sotto processo ma non condannati, per le leggi di questa miserrima Repubblica non sono titolati a ricoprire l’incarico loro assegnato o, viceversa, ancorché sotto giudizio – come la Fratoni – non hanno diritto a vivere temporaneamente tranquilli fino a sentenza e svolgere il loro ruolo?
Guardate che la vita e le sue vicende si intrecciano stranamente e maliziosamente fra loro. Il dott. Luca Eller Vainicher, dopo la sua fumosa relazione sui furti in Comunità Montana, buona per la giunta dei Sindaci e per la Procura (!), diviene assessore in quel di Sesto Fiorentino, ovviamente Pd. Il Presidente del Consiglio giudicante il duo Fedeli-Apolito che sancì (con motivazioni risibili, anche in relazione alle prove addotte) il licenziamento dalla ex Comunità Montana dei due reprobi, è nello staff fiorentino di Nardella, cioè di Renzi, cioè del Pd. Che strane coincidenze!
Gira e rigira, da lì partiamo e lì ritorniamo: i politici in Comunità Montana dove sono, che ruolo hanno avuto, chi vuole disperatamente “coprirli”? Che fine ha fatto la denuncia del Comitato Recupero ammanco in Comunità Montana? Chi la sta frenando? Magari ce lo potrebbe spiegare, chiedendo lumi ai suoi affini, la “bimba” Sabrina Innocenti, sparita totalmente dalla politica montana dopo avere fatto lo stopper ad una sua compagna con ambizioni elettorali regionali.
Quello che è palese è che ci sono due persone – due esseri umani che non sono extra-comunitari, richiedenti asilo ma, sfortuna loro, italiani – che hanno diritto a non essere politicamente “uccisi” dai Vanni di turno.
Vanni chi? Quello eletto democraticamente dal “nulla” e che neppure ha il coraggio di difendere le proprie scelte e i propri dipendenti se non con tecnicismi verbali e con affermazioni che “toccano” le persone e giustificano la non-politica del suo P[artito] D[isfatto].
Cari compagni del Pd, Fedeli sicuramente, Apolito chissà… Se vi trattano a calci in culo è anche perché state attuando la tattica del silenzio. Cominciate a difendervi. Sempre che il P[artito] D[isfatto] non vi abbia garantito un buon esito finale, ma la dignità personale non ha tessere, né promesse, né tempi.
Questo quotidiano è a vostra disposizione. E poi (o eppoi, come si scrive oggi in compagneria)… la verità viene a galla.
Vedi anche: https://www.linealibera.it/provincia-e-grasso-che-cola-il-pd-premia-chi-ha-fatto-piu-danni-della-grandine/