PISTOIA. Glielo abbiamo suggerito per svariati anni, puntualmente, quando si iniziava ad intravedere il palinsesto del Festival Blues che sarebbe venuto, di organizzare una serata tutta italiana e molto pistoiese, visto il prodotto interno lordo e netto. Poi, dopo alcuni goffi tentativi, ci siamo arresi, ma il germe deve aver comunque prodotto i suoi frutti e quando pensavamo che una serata del genere non l’avremmo mai vista, Giovanni Tafuro, il direttore artistico del Blues’In, ci ha piacevolmente colti in contropiede e contraddetti e venerdì 17 luglio (scaramantici di tutto il mondo, restate a letto, è meglio), in piazza del Duomo, ci saranno Nick Becattini, la sua band, i suoi ospiti e un nugolo di bluesaroli più o meno datati che inizieranno a suonare alle 16 e smetteranno solo a notte fonda, quasi all’alba.
E non contento di esaudire i nostri sogni e quelli di moltissimi altri concittadini e connazionali, non è da escludere che le serate siano addirittura due, perché se i partecipanti di questa kermesse tutta tricolore dovessero, sparsa la voce, aumentare in modo considerevole, ci sarà bisogno di allestire la piazza anche per il giorno precedente, giovedì 16. Per questa prima però, che in realtà è la seconda, la direzione artistica della manifestazione deve ancora avere delle massicce rassicurazioni da parte degli sponsor, perché senza i loro contributi (la Fondazione, visto il proprio stato di salute, ci potrebbe fare un pensierino, eh!), ci dovremmo accontentare solo del venerdì.
Partiamo dalla serata sicura, quella già fissata per venerdì 17 luglio, gratuita. Il 36esimo Festival Blues avrà già rotto indugi e aspettative; certo, mancano ancora Carlos Santana e Sting, all’appuntamento, attesi rispettivamente il 21 e il 24 luglio, ma qualcosa si è già mosso sul palco di piazza del Duomo che quest’anno, più che imponente, sarà mastodontico, con una base ulteriormente allargata di altri due metri e mezzo. Il residente artistico, come già detto, sarà Nick Becattini, uno dei chitarristi blues più importanti d’Europa, che sarà un po’ il manager sul palco di tutti quelli che arriveranno. Nell’occasione specifica, la sua band, sarà quella vista ieri sera al Circolo Arci delle Fornaci: Enrico Cecconi alla batteria, Daniele Nesi al basso, Maurzio Spampani all’organo Hammond e Donatella Pellegrini alla voce, una delle tre Nickettes (Indra Brocchi e Cristina Salotti le altre due), che proprio con la sei corde indigena si esibirono, a Pistoia, qualche Festival trascorso.
“Più lo sento suonare – ci confida Giovanni Tafuro, presente alla reunion delle Fornaci –, più mi convinco che continui a crescere e che al momento rappresenti davvero una delle testimonianze blues più importanti del vecchio Continente”.
Con una troupe di sessionisti – aggiungiamo noi, ma non perché Giovanni non l’abbia pensato e detto – davvero imponente e una voce al femminile, quella di Donatella Pellegrini, che regala all’esibizione quelle striature di colore che con il blues occorre rintracciare.
Non sappiamo in quale ordine e come, ma con Nick, venerdì 17 luglio, suoneranno, sicuramente, Pippo Guarnera, Mimmo Mollica, Paolo Bonfanti, Vince Vallicelli, Angelo Lead Belly Rossi e anche Jonny Salani, bluesarolo della prim’ora che ebbe l’onore, con la sua Strana Officina, di popolare il palco di piazza del Duomo nel lontano 1980, l’anno del battesimo del Festival.
Ma non solo, perché la lunga giornata di blues italiano ci comporrà anche grazie all’esibizione dei Gyborgs, quella dei Bud Spencer blues explosion, Andrea Giannoni e Enrico Gastaldelli, i fratelli Di Maggio e una coppia interessantissima, quella formata da Angela Esmeralda e Sebastiano Lillo, applauditissima in qualche recente Festival.
All’appello, attualmente, mancano un numero spropositato di artisti che non citiamo per non trasformare l’articolo in una guida telefonica e soprattutto per non correre il rischio di sorvolare su qualcuno che non potrebbe essere dimenticato – come i suoi vecchi colleghi della Model T. Boogie, Giancarlo Crea e Dario Lombardo – ed è per questo che la Tafuro dinasty non sa ancora se allertare la piazza anche il giorno prima.
“Solo per accenderla, piazza del Duomo – aggiunge Giovanni Tafuro –, ci vogliono 7.000 euro: riuscire a mettere in piedi anche la seconda serata, che poi sarebbe la prima, giovedì 16, al momento non contemplata, sarebbe fantastico. Tempo, tutto sommato, non ne manca, ma dobbiamo attrezzarci e soprattutto ricevere assicurazioni”.
La serata live, ieri, nel giardino del Circolo delle Fornaci, è stata preceduta da una frugale cenetta: la band di Nick, alla quale si è aggiunto il fuoriclasse Cris Pacini, Giovanni Tafuro e qualche amico. Prima di iniziare a degustare la pizza, è stata stappata una pregiata bottiglia di rosso che è terminata nei calici dei presenti al primo giro. Si è brindato alla vita di Manlio Pepe: quando muore un bluesman, c’è poco da piangere e molto da suonare.