PISTOIA. Come tutti ben sanno, con la famigerata Legge Fornero migliaia di cittadini in età da pensione, con i contributi “veramente” versati, oramai ultra cinquantenni, si ritrovano senza possibilità di raggiungere i parametri contributivi e senza poter sperare in un lavoro che consentisse loro di raggiungere l’età pensionabile in forma e maniera corretta.
Il “piagnucolìo” televisivo e pubblico di questa signora produce oggi rabbia e desiderio di saldare i conti con questa gente, una volta per tutte. Ma non si può.
In compenso c’è una legge, non sappiamo se ancora vigente, che prevede contributi cosiddetti “figurativi” per tutti coloro che ricoprono ruoli e cariche pubbliche e che brevemente così si riassume: se ho un lavoro in ambito privato o pubblico e vengo eletto in un “posticino” ben retribuito, mi metto in aspettativa dal precedente lavoro (come recentemente ha fatto anche il Bomba-Renzi), ma maturo l’anzianità di servizio per poi poter andare in pensione. I contributi previdenziali mi vengono versati “sulla carta” e non realmente. Quindi, lo Stato mi fa figurare come un cittadino che versa all’Inps, ma in sostanza non verso nulla: ma poi riscuoterò. Capito il giochino?
Potremmo continuare dicendo che nell’assalto alla diligenza pubblica e alle nostre sostanze ha contribuito anche la delinquenziale Legge Mosca sulla quale promettiamo un capitolo a parte.
Questa premessa è dedicata all’articolo della Nazione, a firma Cristina Privitera, in cui si intervista Gianfranco Venturi.
La notizia buona è che Venturi ufficialmente dichiara che non si ricandiderà (o non lo ricandideranno?), ma l’aspetto interessante è relativo a una domanda che gli viene posta e poi reiterata: “I maligni (forse noi di Linee Future?) sibilano che lei è uno di quelli dell’ex Pci che non ha mai lavorato…”; e di séguito: “Ma, allora, ha mai lavorato o no, escluso il partito?”.
E il nostro risponde candidamente di avere lavorato nel Pci, inquadrato come operaio di quinto livello, ma svolgendo le funzioni di funzionario. Se ne deduce che il Pci sfruttava i suoi dipendenti facendoli lavorare in funzioni dirigenziali e pagandoli, con relativi contributi, come operai.
Per onor di cronaca anche Vannino Chiti era funzionario del Pci… Abbiamo sempre saputo e detto che il Pci predicava bene e razzolava male: sfruttava quegli stessi lavoratori che, a parole, diceva di voler difendere dalle sgrinfie del “padrone”. Non lo dice chi scrive, ma si desume chiaramente dalla risposta del Venturi.
Un’altra cosa si desume: poiché il Venturi ci dice che percepirà una pensione dall’Inps per il lavoro svolto nel Pci, saremmo curiosi di sapere quanti anni ha lavorato come operaio-funzionario nel Pci e quanti contributi “reali” ha versato. Oppure saremmo curiosi di sapere se, essendosi dovuto impegnare a vari livelli come Presidente di Provincia ( ben retribuito da noi) per dieci anni, o come Consigliere Regionale (ben retribuito da noi) per altri dieci, nello stesso periodo gli venivano versati anche i contributi figurativi – cioè non veri – come funzionario-operaio del Pci che gli permettono, adesso, di dire di poter accedere alla pensione Inps.
Onestamente dobbiamo dire che i Venturi in Italia sono decine di migliaia, e proprio qui sta lo scandalo. Li abbiamo mantenuti in virtù di leggi che non valgono per gli attuali esodati, co.co.co. e via dicendo.
L’intervista completa leggetela in allegato al presente articolo. Noi siamo già in apprensione per conoscere chi sarà il sostituto del Venturi, perché al peggio non c’è mai limite.
L’intervista, poi, è anche propedeutica a farci comprendere perché il Sindaco di San Marcello sia uno straniero e non un montanino d.o.c. : prima di lasciare a arrostire la gentile Silvia, il Pd aveva chiesto al Venturi di candidarsi lui, a Sindaco. Offerta non accettata.
Se il mensile di Sindaco di San Marcello fosse stato pari o simile a quello di Consigliere Regionale, chissà…?
Ci dimenticavamo: l’ex Comunità Montana era dietro l’angolo pronta ad esplodere…
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