PISTOIA. Adesso!Pistoia ha centrato il tema su cui far convergere l’attenzione dei pistoiesi, che hanno partecipato numerosi all’incontro intitolato “Verde!Adesso. Le città del domani”.
Nell’aula magna del Seminario si sono riuniti tecnici, professionisti del verde, politici e persone a vario titolo interessate all’argomento che per tutti – e per i pistoiesi di più – determina la qualità della vita.
Il primo a intervenire è Ciro Degli Innocenti, del Servizio Parchi Giardini e Aree verdi del Comune di Firenze, che parla di uso e di manutenzione delle piante, della necessità di avere un inventario degli alberi e un serrato programma di controllo perché spesso gli alberi sono sottoposti a una serie di stress all’interno delle città. Fare un’accurata manutenzione di quello che abbiamo, ci fa risparmiare aria e acqua e quindi soldi e salute.
Barbara Negroni, agronomo e segretario di Aiap, che sta per Associazione Italiana di Architettura del Paesaggio, ha raccontato l’esperienza che in Emilia Romagna viene portata avanti in sinergia tra amministrazioni locali e architetti paesaggisti.
Prima di dare la parola ai pistoiesi, interpreti o produttori del verde nei suoi vari impieghi di interesse pubblico, è stato proposto un breve film su Portland la città dell’Oregon Usa, dove si vive green, città che, nelle parole del moderatore della serata, Emanuele Begliomini di About Plants “è considerata un modello da seguire, grazie a una politica tesa alla sostenibilità ecologica. E per gli alberi, l’obiettivo è quello di riconoscerli come patrimonio pubblico”.
Gli argomenti, da ambientalisti invero, ma che ad oggi nessuno può ritenere elitari o secondari, sono stati poi affidati al dibattito tra le varie componenti cittadine del tavolo, la vicesindaco Belliti – che ha recentemente assunto la delega al verde pubblico – Francesco Mati, Presidente del distretto vivaistico e produttore storico del verde a Pistoia, Andrea Gualtierotti presidente dell’Associazione Nazionale Costruttori Edili di Pistoia e Marco Cappellini Direttore Generale della Giorgio Tesi Group e Presidente dell’Associazione Nazionale Vivaisti Esportatori.
La Belliti ha auspicato un bilancio ambientale della città, che preveda viabilità dolce ed evoluzione della raccolta differenziata dei rifiuti. Ha sottolineato che ad oggi Pistoia ha un censimento delle aeree a verde e che quindi è più facile intervenire con manutenzione ordinaria e straordinaria.
La Vicesindaco ha detto che il Comune, molto oculatamente, aveva assicurato il patrimonio arboreo, il che è stato di aiuto contro i danni conseguenti alla tempesta di vento del 5 marzo, in cui abbiamo perduto un migliaio di alberi. Ha concluso dicendo che Pistoia ha giardini belli e importanti e che la realizzazione dell’area del Ceppo ricongiungerà tutto il verde cittadino entro la terza cerchia di mura.
Francesco Mati ha parlato del gran pregio della festa dell’albero: “È il piantare che è importante – dice Mati – perché chi ha predisposto il nostro attuale patrimonio arboreo ha pensato al futuro… ha accettato di non vedere le piante nella pienezza del loro splendore purché le vedessimo noi e i nostri discendenti”.
L’intervento dell’architetto Gualtierotti, in rappresentanza dei costruttori edili, si è incentrato sul fatto che se Portland ha 150 anni (cioè è relativamente giovane ) gran parte dell’edificato pistoiese è molto più recente e quindi niente vieta di riorganizzarsi in quel verso.
Ha quindi ha denunciato il deficit del nostro regolamento urbanistico che prevede il mantenimento e il recupero di edilizia obsoleta, scadente, che sarebbe invece da demolire per andare avanti e integrare il verde con la città che crescerebbe in un ambiente più sano, con criteri di ecosostenibilità in sinergia con il patrimonio arboreo, limitando il rischio sismico e ottenendo interessanti risultati dal punto di vista economico.
Gualtierotti ha concluso lamentando la totale mancanza di dialogo tra amministrazione e società civile pistoiese, al contrario di quanto accade in altre città, per esempio Firenze. Quindi ha proposto il diradamento edilizio e l’incremento del verde e delle alberature ma, ha sottolineato, che negli appalti dell’edilizia, gli interventi a verde devono iniziare contemporaneamente al resto dei lavori “perché se si mettono per ultimi poi non si fanno…”.
Per Marco Cappellini Pistoia è la boutique mondiale delle piante, le imprese vivaistiche pistoiesi hanno livelli d’eccellenza e un regolamento del verde, da affiancare al regolamento urbanistico, potrebbe consentire di monitorare l’emissione e l’assorbimento di CO2 da parte degli alberi per programmare le relative piantagioni.
Ha concluso Mati evidenziando la difficoltà di tenere stoccate presso i vivai milioni di piante. Ha spiegato “come se Hitachi tenesse i treni tutti pronti a magazzino”. Quindi bisogna arrivare a una produzione programmata: i Comuni devono programmare la piantumazione e la manutenzione in anticipo e per poterlo fare serve il dialogo, e in fretta, visto che l’attenzione al verde sta crescendo in modo esponenziale nei cittadini che hanno subìto gli scempi ambientali ormai non più tollerabili dalle nostre coscienze.
Un successo di pubblico quanto di temi e riflessioni: speriamo, naturalmente, che seguano fatti…
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