verso santiago. E A BETANZOS INCROCIO GLI OCCHI DI MARTINA… 2

Lorenzo, Elena e Marco
Lorenzo, Elena e Marco

PISTOIA. I primi due chilometri di salita che ci permettono di uscire da Pontedeume sono seriamente pesanti. Da lì in poi, però, la strada che ci porta a Betanzos diventa piacevole e priva di irte salite.

Dopo circa sei ore di marcia a tappe serrate, a causa della corsa ai posti letto dell’unico ostello del paese, ci troviamo nella piazza centrale di un delizioso agglomerato tutto in salita.

Siamo arrivati a Betanzos e le anziane del posto hanno riservato a me, Marco ed Elena un caloroso saluto di benvenuto in uno spagnolo troppo antico, uscito da una bocca con troppi pochi denti per essere agilmente compreso.

Dormiamo un’ora, consumiamo un ottimo pranzo concedendoci un chupito di hierbas, quello che noi chiamiamo ammazzacaffè. I suoi quarantacinque gradi, uniti ai trentacinque di Betanzos, non sono abbastanza per costringermi a letto.

Giro, fumo una sigaretta dopo l’altra, mi guardo attorno: incrocio gli occhi di Martina per la prima volta.

Marco a un bivio durante il Cammino
Marco a un bivio durante il Cammino

È insieme a Adele, la sua amica da una vita, come lo è Marco per me. Per qualche assurdo motivo credo sia spagnola quindi non attacco bottone.

Mi piace. Sta scrivendo su un diario, sicuramente per poter rileggere un giorno cos’ha visto e cos’ha provato durante il Cammino. Starà scrivendo di me? Scriverà anche di me? Nella mia mente io sto già scrivendo di lei.

Ha i capelli ribelli e corti, muove bene la mano con cui impugna la penna. Arma micidiale, lo sappiamo bene. Le testate dei nostri letti, scoprirò più tardi, sono divisi da un muro sottile. Allo stesso modo le nostre vite.

Il Cammino di Santiago, questo cammino di vita e che dura una vita, forse riuscirà ad abbattere dei muri tra cui quello che separa me da lei.

Ve lo ripeto: è questa la magia…

[Lorenzo Zuppini]

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