
PISTOIA. Del Cammino di Santiago si parla molto, ma solo chi ha percorso uno di quei tracciati può capirlo fino in fondo.
Potrei qui parlarvi dei paesaggi che ho ammirato, dell’oceano e delle montagne: sicuramente lo farò, ma non esistono frasi per descrivere l’anima che ti si frantuma durante questo percorso e le emozioni che ti si scatenano dentro. Fidatevi di me, provatelo.
La partenza per la prima tappa avviene a Ferrol attorno le quattro del mattino, e non essendoci bar in zona, ingurgito RedBull senza sosta per assumere la caffeina che non mi farà chiuder gli occhi.
I miei compagni di viaggio, Marco e Elena, camminano in silenzio, con le torce accese e le sguardo vigile per notare le conchiglie gialle che, poste qua e là, ti indicano la direzione da seguire.
Boschi, asfalto, buio e luce. Dopo circa dieci chilometri ci fermiamo a una piccola stazione della polizia locale per farci fare il timbro sulla credenziale che, una volta a Santiago, certificherà che abbiamo percorso il Cammino.
Dopo sette ore di marcia arriviamo a Pontedeume, un paesino di ottomila anime che, grazie ad un minuscolo ostello, accoglie i pellegrini in viaggio.

Ed è qui che avviene la magia. Mentre Marco ed Elena si sono allontanati dal nostro “rifugio”, io conosco Diego, un ventottenne napoletano che sta facendo il mio stesso tracciato con la madre e la sorella.
Senza darmi il tempo di parlare, nonostante avessi compreso tutto, mi offre del vino. Parliamo, beviamo, una sigaretta tira l’altra. Più tardi andrò io a fare la spesa per comprare altro vino da offrire ai miei nuovi compagni.
Comprendo subito che mi sarei affezionato molto a queste persone, molto più di quanto non accada nella vita di tutti i giorni. Avrei parlato molto con loro, avrei scoperto molto di loro. E loro di me.
Ci corichiamo dandoci appuntamento alla mattina dopo. La nostra prossima meta si chiama Betanzos, nella comunità autonoma della Galizia.
So che mi farà male, qualche giorno dopo, separarmi da loro. E così è. Ma si sa, per fortificarsi, talvolta, bisogna prima distruggersi…
[Lorenzo Zuppini]
Ci sono state occasioni in cui ho criticato duramente certi interventi e prese di posizione di Lorenzo Zuppini. Questa volta, però, non posso che dire: Bravo! Nella certezza che questa esperienza serva alla sua maturazione personale sotto ogni aspetto.
Piero Giovannelli