«VESTIVAMO ALLA… BOLSCEVICA»

Compagno Propagandista
C’è posta per voi, compagni!

PISTOIA. Un lettore di Linee Future ci ha inviato alcune pagine ingiallite, che erano state accuratamente ripiegate e conservate in un vecchio libro e che noi pubblichiamo.

Si tratterebbe di uno strumento di lavoro per il «compagno propagandista» con cui il Partito Comunista di un tempo – siamo intorno al 1945 – dettava i criteri e i modi attraverso i quali bolscevizzare il popolo (cioè liberare l’umanità dalla schiavitù che secoli di barbarie cristiana hanno creato, liberare l’umanità dal concetto di Religione, di Autorità nazionale, di proprietà privata).

È un manualetto operativo da tenere gelosamente lontano “dalle mani dei preti o della gente non matura all’idea”, qui si intende l’Idea per eccellenza, quella marxista, quella che avrebbe sdoganato, nei decenni a venire, una Cultura con la c maiuscola. L’atelier del Sapere, l’officina della supremazia intellettuale e soprattutto morale, di cui tutti siamo stati ingozzati come paperi in cortile.

Il testo della circolare si legge essere stato pubblicato sul Nuovo Cittadino, giornale cattolico di Genova, il 14 ottobre 1945.

Giornalino cattolico o no, velina riservata o “scherzo da prete” poco importa, noi siamo arrivati qui con la storia del Camera-Fabietti, gli opinion leader di stretta osservanza Lotta Continua e Roma che puzza di pesce marcio.

Dell’ingenuo decalogo si trova traccia sul web, insieme ad altre frasi e lettere di Togliatti ai compagni, quel Togliatti che qualche giornalista, oggi à la page, ha tenuto per anni in effigie sulla propria scrivania, come la Sacra Sindone. Ogni epoca ha i suoi guasti. E i suoi voltagiubba.

Non è certo uno scoop, intendiamoci: ma anche rileggere un documento di un recente passato, da qualsivoglia angolazione, può far comprendere meglio i tempi che si vivono.

P.S. – Oggi anche i compagni della propaganda hanno scoperto la mistica della Messa in Duomo…

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