PISTOIA. Verso la fine di novembre raccontammo l’incubo vissuto dai residenti di via Ciampi a causa delle coperture in amianto (eternit) dell’ex stabilimento Nissan/area Lotti (vedi qui). Si tratta infatti di circa 3000 metri quadri di coperture in condizione precarie e compromesse: la situazione ideale per disperdere le fibre e generare una bomba ecologica.
Non a caso nella palazzina al numero civico 30 di via Ciampi, a fianco dell’area in questione, ci sono stati due decessi per patologie correlate e correlabili all’inalazione di fibre disperse, e tuttora Gianmarco Grattoni, che ospitò i giornalisti nella propria abitazione per mostrare le coperture in Eternit visibili dal terrazzo, convive con una neoplasia polmonare.
Con la salute non si può e non si deve assolutamente essere attendisti; per questo alcuni residenti hanno scritto nei giorni scorsi al sindaco, all’assessore alla salute e all’assessore all’ambiente affinché le istituzioni garantiscano il diritto alla salute. Come del resto prevedono le leggi nei casi come questo.
Ecco il testo della lettera, a cui i mittenti sperano segua una presa di posizione risoluta:
In riferimento alla risposta data dal Comune di Pistoia a mezzo La Nazione cronaca di Pistoia di mercoledì 3 dicembre 2014 in merito alla situazione eternit nell’area ex Nissan di via Ciampi in Pistoia, chi Vi scrive vuol esprimere il suo disappunto su come il Comune continui temporeggiare senza voler diventare parte attiva nella bonifica della bomba ecologica di via Ciampi.
Nella risposta riportata sulla Nazione abbiamo letto che la proprietà dell’immobile ex Nissan Lotti avrebbe depositato nel settembre 2014 presso la Asl3 il piano relativo alla bonifica e parallelamente stia anche cercando di vendere l’immobile stesso.
Tutto questo non fa che tradursi in un trascorrere del tempo senza che tutto ciò addivenga a una soluzione del problema definitiva.
Vista la Legge 27 marzo 1992, n. 257 recante “Norme relative alla cessazione dell’impiego dell’amianto”
Visto il DM 6-9-1994 recante “Normative e metodologie tecniche di applicazione dell’art. 6, comma 3, e dell’art. 12, comma 2, della legge 27 marzo 1992, n. 257, relativa alla cessazione dell’impiego dell’amianto”
Visto il D. Lgs. 152/2006 (Norme in materia ambientale)
Vista la Legge regionale 19 settembre 2013, n. 51 recante “Norme per la protezione e bonifica dell’ambiente dai pericoli derivanti dall’amianto e promozione del risparmio energetico, della bioedilizia e delle energie alternative”
come cittadini che vivono questo incubo ci aspettavamo per lo meno che un rappresentante qualificato dell’amministrazione comunale venisse a portare rassicurazione e ci esponesse il programma dei lavori che il Comune intende intraprendere sostituendosi alla proprietà dell’immobile.
Vi lascio immaginare lo sconcerto nel leggere solo una vaga risposta a mezzo stampa.
Il valore della salute dei cittadini non è negoziabile e di certo le beghe burocratiche sopra ed eventuali scusanti di capienze dei budget stanziati nei bilanci non sono una giustificazione plausibile per ritardare la sanatoria di una situazione molto grave.
Il Sindaco è responsabile della salute dei cittadini del suo comune, pertanto vi esortiamo a cambiare passo in questa vicenda non limitandovi come fatto fino ad oggi a dare risposte sostanzialmente di circostanza e transitorie.
Dal canto nostro stiamo valutando una azione legale per tutelare la nostra salute e soprattutto quella dei nostri figli.
Cordiali Saluti
Silvia Cioni, Stefano Sarri