QUARRATA. [a.b.] È piovuto tanto nella giornata di ieri ma fortunatamente non si sono segnalati sul territorio comunale grossi disagi. “Il temporale è diminuito – ha scritto nel tardo pomeriggio Daniele Manetti – ma la pioggia nella piana quarratina lascia sempre qualche brutto ricordino”. A questo proposito l’attento rappresentante del Comitato di Olmi ha postato sulla sua pagina facebook una foto di via del Falchero (strada quarratina che si trova nella frazione di Barba al confine con il Comune di Pistoia). “Tale strada – ha scritto – oggi (ieri per chi legge – n.d.r.) si è allagata per la sesta volta nel corso di questo anno”.
Ma non è stata l’unica strada ad allagarsi. Al rientro in sede poco dopo le ore 21 i volontari della Vab di Quarrata impegnati dal pomeriggio sul territorio comunale hanno tracciato un breve bilancio segnalando i tanti interventi dovuti al problema delle acque basse: sono risultate allagate anche via Brana, via Bottaia (all’altezza della Madonna dei Porciani) mentre in via Lunga o Riacci è stata segnalata una piccola frana. “Quasi tutti sono stati interventi di allagamento – ci ha detto Valentino Bugiani – e quindi come associazione siamo stati impegnati per portare e posizionare i vari cartelli di strada allagata e le transenne”.
La situazione più critica è risultata essere via Brana all’altezza dell’incrocio con via Guado dei Sarti ma anche in via Ariosto. Tutte strade i cui nomi si ripetono di alluvione in alluvione. Per i comitati contro le alluvioni della Piana una delle soluzioni è legata alle opere idrauliche che dovranno essere fatte sul territorio di Pistoia.
“Se necessario – hanno scritto nei giorni scorsi Daniele Manetti e Niccolò Lucarelli – faremo, come già fatto in passato, petizioni firmate da migliaia e migliaia di cittadini e le invieremo a tutti gli Enti pubblici competenti e responsabili. La sicurezza deve andare avanti a tutto ed avere la precedenza, specialmente nella nostra piana con 3, 4, 5, ecc.. alluvioni l’anno. Abbiamo paura che prima o dopo accada qualche evento fatale. Non si può continuare a vivere con argini alti 7 metri, presenti per chilometri nel nostro territorio e con l’acqua alluvionale che tracima e apre gli argini provocando disastrose alluvioni . Abbiamo sempre cercato un dialogo trasparente con tutti, le nostre assemblee e riunioni sono aperte e qualsiasi cittadino può partecipare per portare la sua opinione e il suo contributo. È arrivato il momento anche se in ritardo di una diecina d’anni, per il Comune di Pistoia di prendere decisioni importanti per salvaguardare la piana dalle alluvioni e dall’inquinamento; anni di abbandono e di incuria del territorio hanno portato al collasso tutta la rete dei torrenti (acque alte) e dei fossi (acque basse) ed i cittadini della piana ne hanno subito le più disastrose conseguenze.