Durante i controlli era stata rilevata la presenza del tarlo su piante tra via Paolini e via del Gorone. Nella zona ci sarà la rimodulazione dei posti auto, con l’inserimento di nuove aiuole che ospiteranno un numero maggiore di alberi rispetto a quelli abbattuti
PRATO. Sono iniziati ieri i lavori di abbattimento di 13 alberature in via del Gorone, a seguito del provvedimento disposto dal servizio fitosanitario della Regione Toscana, che durante i consueti controlli sul verde pubblico aveva rilevato la presenza del tarlo asiatico.
I lavori, conclusi nella stessa giornata, hanno previsto oltre all’abbattimento anche la fresatura sul posto del materiale tagliato e la cippatura. Inoltre, invece di essere estirpate le radici sono state coperte con una gettata di 3 cm di asfalto, per un raggio di 2 metri intorno alla ceppaia.
Dopo questi interventi avverrà, entro il mese di aprile, la rimodulazione dei posti auto, con l’inserimento di nuove aiuole che potranno ospitare un numero maggiore di alberi rispetto a quelli che verranno abbattuti. Le specie da inserire dovranno rispettare quelle indicate nell’elenco fornito dal Servizio Fitosanitario, che racchiude generi non appetibili al tarlo asiatico. Saranno inseriti alberi di minor dimensioni, così da non interferire con gli edifici e migliorare lo stoccaggio delle polveri sottili.
L’Anoplophora chinensis, conosciuto anche come tarlo asiatico, era già stato trovato nel 2019 nei giardini di via Baracca con conseguente eradicazione delle piante coinvolte e l monitoraggio intensivo delle ‘piante specificate’ presenti nell’area delimitata (2km di raggio dalla zona focolaio), ed è un organismo pericoloso per le piante.
Infatti per obbligo di legge, imposto dal Decreto Ministeriale 12 ottobre 2012 “Misure d’emergenza per impedire l’introduzione e la diffusione di Anaplophora chinensis (Forster) nel territorio della Repubblica italiana”, tutte le piante contagiate vanno abbattute.
Il tarlo asiatico è un coleottero inoffensivo per l’uomo ma molto pericoloso per le piante perchè le larve scavano profonde gallerie alla base del tronco e nelle radici per nutrirsi del legno e quando completano la metamorfosi gli adulti fuoriescono dal tronco provocando dei fori di uscita del diametro di 15mm.
La conseguenza di questi danni è il deperimento della pianta.
Le piante a rischio sono numerose, in modo particolare le specie arboree latifoglie, ad esempio: aceri, ippocastani, betulle, noccioli, faggi, platani, querce, salici, olmi e lagerstroemie ma possono essere attaccati anche arbusti molto comuni come: rose, rododendri, cotoneastri e laurocerasi in aggiunta alberi da frutto come meli e peri.
Per combattere la presenza del Tarlo asiatico è necessario segnalare tempestivamente al Servizio Fitosanitario Regionale la presenza di insetti, adulti o di piante con sintomi di attacco, che successivamente provvederà alla verifica del caso segnalato e all’eventuale abbattimento della pianta.
[comune di prato]