via di lecceto. IN CONSIGLIO LE INENARRABILI STORIE DEL MONTALBANO MESSO A SOQQUADRO

Il sindaco Marco Mazzanti dovrà rispondere sulle vicende di Lecceto

 

QUARRATA. Questa sera, martedì 29 settembre, si terrà la sessione ordinaria del consiglio comunale, in cui sarà discusso un interessante punto all’Odg che recita: Interrogazione presentata in data 27/07/2020 prot. N. 31.413 dal Gruppi consiliari Movimento 5 Stelle e Gruppo Misto ed avente ad oggetto: “Comunicato di Edoardo Bianchini”.

L’interrogazione è davvero rilevante, per come presenta all’attenzione del consiglio, della imbarazzante situazione di via Lecceto a Montorio. Chi scrive si è recato in gita domenicale in via di Lecceto e ha parcheggiato lungo la strada poiché non trovando altre aree aree di sosta per questo scopo.

Una delle piazzole di Lecceto incatenate e sottratte alla pubblica necessità…

Dopo pochi minuti, meentre stavamo facendo delle foto sulle piazzole “incatenate”, siamo stati chiamati da una gentile signora che si qualificava come la figlia del sig. Perrozzi, la quale ci specificava che le aree chiuse dalle catene, non più fruibili dal pubblico, erano  private e che non doveva fare delle fotografie a tali piazzole, senza il permesso del proprietario.

Interrogata sulla posizione dello storico “lavatoio” pubblico, la stessa ci diceva che in quella zona non aveva mai visto alcun lavatoio, come invece documenta il nostro giornale con foto storiche estratte dall’archivio di famiglia del Direttore.

Dunque a stasera per la risposta “hot” del Mazzanti che, con i suoi dirigenti, sembra anche essere coinvolto per le responsabilità riconducibili ai mancati controlli sulle aree soggette a tutele ambientali e urbanistiche date, senza ombra di dubbio, dalle consuetudini consolidate nella collina di Montorio e fino da tempo immemorabile.

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]


 

quando i guai arrivano. «SÌ, MA IO NON C’ENTRO, NON ERO IO E NON È COLPA MIA MA  D’ALTRI E “SONO CASTO E PURO COME UN FIORELLIN DI SERRA”»  DICEVA IL BURALLI DELL’UFFICIO RAGIONERIA DI QUARRATA ANNI 70

 

Bell’idea, quella della Lega, di fare un encomio solenne alla Polizia Municipale. Ma per cosa? Per aver fatto rispettare le ordinanze anti-Covid di Mazzanti o per aver evitato di multare il sindaco e diverse centinaia di compagni senza maschera al San Pietro dalla Boschi e alla Magia per le “cozze d’oro”? Ma la Pamela Colombo e Giancarlo Noci non si rendono conto di essere semplicemente ridicoli? Dobbiamo proprio dirglielo noi?

 

Mazzanti, svegliati! Non far l’okkione. | Qui si lavava a ripetizione | al fosso pubblico lungo la strada | là dove Romolo non vuol si vada. | Eppure guardala, questa signora. | Era mia nonna, lavava ognora: | c’era il fossino, c’era la fonte | pubblica e libera per tutto il monte. | Provate a dire che non è vero, | opposizioni da basso impero!

 

QUALCUNO mi ha chiesto se stasera sarei stato presente al consiglio comunale di Quarrata per seguire la risposta al troiaio di Lecceto: un troiaio amministrativo costruito, pezzo per pezzo, grazie alla superficialità dei tecnici del Comune del Mazzanti.

Ho risposto che non vado a perdere tempo in uno “scorreggiatoio” in cui l’unica cosa autentica che vola nell’aria è la puzza delle menzogne dei tecnici e dei politici locali. Perché quando sparava una cosa Andreotti o gente della levatura di Enrico Mattei, fondatore dell’Eni, venivano sganciate in aria bombe da Hiroshima, non peti di ratti e pantegane della Fermulla.

Non ci andrò, in consiglio, a sentirmi dire, per la milleunesima volta, da gente come i tecnici quarratini, che perdono perfino la capacità di rintracciare le strade sulle mappe e non sanno utilizzare le foto aeree a cui il Comune ha libero accesso, che tutta la faccenda è di squisita natura civile e che, quindi, esula dalle competenze del Comune: è solo una stronzata in più per non essere capaci di togliere le castagne dal fuoco e fare l’ordine e la pulizia dovuti!

Liberate queste strade e rimettete il cartello del Montalbano al suo posto, intelligenze divine!

Ma questa difesa della minchia (io non c’ero, a me non tocca…) è la bomba, fetente e insopportabile, di un tipo di amministrazione che, da un lato parla di ecologia e rispetto dell’ambiente e applaude la Grata e papa Francesco, e dall’altro lascia (anzi: concede – ma che cazzo concede?) a dei bufali in transumanza, di poter snaturare un’intera collina su cui ha posto cartelli di tutela ambientale che qualcuno, appena iniziata la baraonda da me aperta, si è premurato di togliere e fare sparire. Povero cervellino-sega! È un peccato, però, che esistano le foto: anche quelle aeree. Anche quelle di Google. E il cartello c’era e perciò ci sarà per sempre.

Comprare ti dà, sì, il diritto e i diritti di proprietà. Ma tra essere proprietario e avere esclusività di proprietà su qualcosa che hai acquistato, di strada, caro ragionier Perrozzi e cari tecnici comunali, ne passa. Almeno quanta acqua può passare sotto i ponti del Rio della Trave: un bel torrente fiancheggiato, sotto la chiesa di Lucciano, da una bella strada vicinale che il Comune di Mazzanti ha fatto chiudere, senza battere ciglio, ai nuovi trapiantati in campagna a spese e danno dell’ambiente e del Montalbano.

Dalle mappe granducali ad oggi, la lettura storica rende più che evidente il fatto che certe parti (e qui parlo degli slarghi-piazzola di Lecceto e delle strade interpoderali che il ragionier Perrozzi ha chiuso con il bollo di cera-cacca del Comune del casino ambientale) che certe parti sono nate pubbliche, pur se su suolo privato; e tali sono state da sempre e fino a quando la signora Nadia Bellomo, sciagura dell’Utc del Comune (la sua gestione si concluse con l’inculata piscina di Vignole) dette ordine di togliere le catene e/o di farle togliere per poi – come vi ho mostrato ieri – sanare la situazione di un gentile signor ragioniere che, quanto a parcheggi in cui legare i propri asini a motore, ha almeno altri 500 metri quadrati di superficie: un ragioniere che misconosce la servitù di fatto che, stando al suo contratto di acquisto, erano e restano delle servitù anche di diritto. Vi ho pubblicato i contratti: che altro volete, teste di rapa diplomate in geometria e ingegnerificate dalle gloriose università italiane invase e possedute dai rossi e dai massoni?

Non ci sarò stasera a farmi prendere per il culo da una giunta di analfabeti (tranne, forse un paio: ma non so fino a che punto); da una segretaria comunale che non ha fatto sentire la sua voce (è sordomuta? È diversamente udente?) e da un’assessorA alla legalità che, stando a come si muove, ha sbagliato la legalità per il “lega il ciuco dove ti dice il padrone”.

E non venite a dire che sto curando i miei personali interessi, perché sareste solo degli stronzi in malafede. Il Comune di Quarrata è legato come un salame in una rete di pali, cancelli, barricate, strade chiuse che del territorio da tutelare fanno un povero essere umano incaprettato e legato con il fil di ferro.

Opposizioni, non fatevi smeleggiare! Che strada è quella segnata in rosso? È la vicinale del rio della Trave. Ma l’ufficio tecnico ha lasciato che la chiudessero. Bimbetti proprio bravi, no? Stasera, quando vi diranno delle cazzate, pensate con il vostro cervello (se lo avete)…

L’ing. Gelli ci viene a dire sonore menzogne sulle vicinali e sulle interpoderali; gli altri suoi colleghi lo sostengono. E perfino il comandante Bai una volta definisce vicinale anche Via di Lecceto e ci fa le multe sopra; la volta successiva si smentisce e si ridicolizza dicendo che di vicinali lì a Lecceto, non ce ne sono. Anche lui va a intermittenza come i semafori?

È lo schifo dell’Italia e della pubblica disamministrazione italiana. Hanno voglia, in Comune, a dimenticarsi di chi sono stati: hanno fatto tutti pena e di più. Ha voglia il ragionier Perrozzi a chiedere l’intervento del giudice penale per costringermi a tacere: non me ne importa un fico secco di ciò che dice. E se sua figlia non ha mai visto il lavatoio pubblico su una delle strade che il suo nobile padre ha fatto chiudere con l’approvazione dell’Ufficio Tecnico, ciò non significa niente: neanche io ho vissuto ad Aushwitz nel campo degli ebrei; ma non posso dire che, delle atrocità commesse, non ce ne sia ampia e più che convincente documentazione.

Una tirata di orecchi spetta, però, anche alle opposizioni. Una tirata meno dura per i 5 Stelle che almeno mi hanno contattato, sia pure in silenzio quasi carbonaro. Ma certo una tirata bella forte e strappante per il Gruppo Misto, che già di per sé non è una bella definizione (fritto misto? Misto lana?)…

Qualcuno dei “dissidenti” che hanno firmato l’interrogazione di stasera (e per essere chiaro: il geometrO Fiorello Gori) dove mai era quando il Montalbano da difendere veniva preso d’assalto dall’invasione delle cavallette? Non era, forse, dipendente dell’Ufficio Tecnico? Non si accorgeva di cosa accadeva, come, ad esempio, la realizzazione di una linea di illuminazione su strada bianca vicinale (Via di Lecceto e/o Bindino)? Eppure certi tecnici lavoravano anche nel settore lavori pubblici. O sbaglio?

E quando hanno permesso al ragionier Perrozzi di recintare 7-800 metri quadri di terra circa, con cancellate di ferro, nella famosa zona di rispetto e conservazione ambientale del Montalbano, se lo sono posto o no il problema dell’impatto? No, perché forse stavano bevendo calici di Chianti Putto o erano dalla Grazia a far colazione.

Buon divertimento, stasera. E soprattutto fatevi prendere per il culo da un’amministrazione che è senz’altro friendly (amichevole), ma solo con alcuni cittadini e a danno di altri meno fortunati e graditi al dio Pd.

Noci, ma che fai? Ti vuoi arruffianare il Bai e il Mazzanti?

L’unica cosa che interessa a questi “amministratori” è distribuire diplomini di nozze d’oro (e di cazzi d’argento) alla Màgia. Tutti senza maschera. E l’encomio solenne, che la Lega chiederà stasera per gli agenti della polizia municipale, per quale motivo verrà chiesto? Perché, secondo il proprio dovere, Bai & C. hanno bacchettato i comunisti della Boschi al San Pietro e lo stesso sindaco Mazzanti alla Màgia in festa con i vecchietti delle «cozze d’oro»?

O l’encomio speciale toccherà loro perché, nel mondo rovesciato quarratino, si premia chi fa i cazzi propri e si bastona chi chiede ordine, rispetto delle regole e della vera legalità che non è certo quella dell’assessorA Marini?

Avanti, c’è posto! Legnate a tutti e a gratis. Perché tutti le meritano.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]
Art. 21. Fin che c’è, ci sarò io. Ma ci sarò anche dopo –
non c’è minaccia né repressione più o meno legale che tenga.

 

L’etica dei Pd

 

Finché s’ha dei denti in bocca,
si sa ben quel che ci tocca:
pigli solo bastonate,
sputi in faccia e gran pedate.
E di questo i più fanatici,
sono proprio i democratici…


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