CASALGUIDI. Sulle casse di espansione di Casalguidi (vedi) Ermanno Bolognini replica a Federico Gorbi (vedi) con la lettera che segue:
L’ex consigliere di Serravalle Futura Gianni Manigrasso ha seguito il tuo consiglio e mi ha chiesto spiegazioni in merito alle casse di espansione, deliberate con il voto favorevole della Giunta di cui io facevo parte.
Immagino che anche che tu avrai fatto lo stesso con l’altro componente del tuo gruppo consiliare Patrizio Rafanelli.
In quel periodo anche lui era facente parte, mentre tu forse eri ancora in Forza Italia o forse no, perché gli amici di Berlusconi mi ricordano sempre la straordinaria performance alle elezioni comunali di Quarrata dove in pochissimo tempo (6 mesi?), avete compiuto l’impresa di passare dal 60% al 40%. Complimentoni! A dire il vero, non è che anche l’Udc sotto la tua guida abbia sfigurato nel giocare alla meno.
Comunque, ho provato a spiegare a Gianni Manigrasso, con parole prese in prestito, non essendo dottore, che un Assessore esprime un voto politico, non avendo competenze tecniche circa la valutazione del progetto.
Non avrei immaginato che fior di tecnici non fossero a conoscenza che l’acqua incontra non poche difficoltà a salire, o che la gestione degli espropri fosse gestita a random!
Purtroppo, Gianni Manigrasso non aveva ben chiaro il ruolo dell’Assessore all’interno di una Giunta e mi sono permesso di fare questo paragone, non so se condividi. Un assessore è come un promotore finanziario che vende prodotti lasciando immaginare performance straordinarie e poi si ritrova a dover giustificare performance risibili o addirittura perdite di capitale. Che colpa può averne? Mica è il promotore a gestire l’investimento.
Lo stesso vale per l’Assessore il quale presenta ai cittadini delle grandi opere pubbliche. Ma se la realizzazione delle opere è carente dal punto di vista tecnico, che c’entra l’Assessore? Non ha le competenze tecniche per valutare il progetto e nemmeno per gestire la realizzazione. È un soggetto passivo come il promotore finanziario. In caso contrario, avremmo solo ingegneri e architetti all’urbanistica, ragionieri al bilancio, contadini all’agricoltura, disagiati al sociale, ect. ect.
Tutto ciò è avvenuto, immagino, perché con l’inverno hai smesso di dedicarti alle rose e vuoi occuparti di nuovo del sottoscritto.
Lascia perdere e continua a porgere palloncini al Sindaco in “versione Kim Jong-un” circondato dagli scodinzolatori.
Con rinnovata stima.
Ermano Bolognini, Consigliere Gruppo “Serravalle Futura”
TELEFONAMI TRA VENT’ANNI
INTANTO sembra che la Giunta Mungai abbia (e non sarebbe nuova) intenzione di ricorrere contro la sentenza del Tribunale delle Acque.
La motivazione? Che, ricorrendo e andando avanti, per almeno 20 anni (i tempi della giustizia italiana sono questi, nonostante i lusinghieri apprezzamenti dell’Europa…) tutto resterà così com’è: poi vedremo.
Non siamo in grado di poter dire se queste voci siano o meno vere: ma nel caso che lo fossero, c’è da riflettere assai sul modo di operare della politica e dei politici e – concedeteci – di certi politici democratici e popolari.
Perfino nell’ipotesi di una prognosi favorevole per il Comune, tra venti ipotetici anni, a quanto sarà salito il danno (se non altro psico-morale) per la collettività di Serravalle?
Se questo è ritenibile giusto da parte di una Giunta, allora c’è da chiedersi – molto seriamente – che tipo di elettori possano esprimere degli amministratori-007: con licenza di uccidere.
Il consigliere Bolognini dimostra ancora una volta di intendersi poco di tutto.
Un ex assessore che non ricorda nemmeno chi era in giunta al momento del voto sulle casse d’espansione ci fa pensare che quel giorno (30 dicembre 2008) avesse cominciato un po’ troppo presto con i brindisi di capodanno.
Infatti Patrizio Rafanelli non era affatto assessore: la giunta era composta dal sindaco Mochi e dagli assessori Mungai, Querci, Catalano, e Rafanelli (sì, ma Graziano e non Patrizio), oltre che dallo steso Bolognini.
E, visto che non se ne intende, caro Bolognini, non capisco perchè voglia parlare di promotori finanziari, confessando per altro non solo ignoranza in materia, ma ignoranza anche in tutto quello che ha votato in giunta ed in consiglio.
Se davvero lei, come dice, non capisce nulla di questioni tecniche, immagino i cittadini con le mani tra i capelli a pensare a tutte le volte che ha espresso un voto, immagino basato solo sulle sue sensazioni, o sull’umore di quella mattina. Bel modo di fare politica. Approssimativo è il primo aggettivo che mi nasce, ma potrei usarne altri.
Allora, Bolognini, invece di fare chiacchiere vuote, presenti una bella interrogazione, porti la questione in consiglio, si prepari sull’argomento, studi, qualche volta nella vita!!!
Aspetto le sue illuminanti parole per capire una volta per tutte perchè ha votato favorevolmente. Se, come dice, l’acqua non va in salita, non c’è bisogno di essere ingegneri per capirlo. Allora perchè lei lo capisce solo ora?
Infine, non ho avuto la fortuna di avere tra le mie amicizie personali Berlusconi, ma le chiederò di aiutarmi a conoscerlo visto che lei, con grande disinvoltura, ha saputo transitare dai Comunisti a Di Pietro, non rinunciando a sostenere concretamente Renzi pur frequentando i banchini di Grillo.
Mi sorprendo che non abbia ancora chiesto asilo politico a Salvini. Il tour sarebbe completo.
Alzapaletta di minoranza pronti nella speranza di una bonifica di giunta.
Com’è saggio questo signor Castruccio91, tanto bravo, conosce tutto ma…non ha il coraggio mai di firmarsi con il suo vero nome.
Forse perchè, come Castruccio non fu per nulla amato dalle nostre parti, anche l’odierno discendente predica tanto ma in piazze vuote.