Dalla sua parte chi può contare il ragioniere che si definiva dottore senza esserlo? È sostenuto da un inflessibile signor Claudio Curreli che, oltre a tutte le incompatibilità che lo legano a Pistoia…
La mia vita non può dipendere dalle infamie di un ragioniere
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COI QUATTRINI E L’AMICIZIA
SI VA IN TASCA ALLA GIUSTIZIA?
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E SIAMO ARRIVATI alla terza puntata delle “oscenità amministrative” del Comune di Quarrata – peraltro, stando alle carte, superprotette dal signor Claudio Curreli con la regia di tutta la procura pistoiese, compatta nel tentativo di mantenere un punto di orgoglio che non ha appigli logico-giuridici da nessunissima parte.
Ormai lo sanno anche i muri a secco delle vicinali di Lecceto (quelli che il ragionier Romolo Perrozzi ha potuto trasformare in muri cementificati con il bollo di assenso del Comune di Quarrata e il benevolo occhio di riguardo, prima del geometra Franco Fabbri & C., e oggi dell’ingegner Iuri Gelli & C.), lo sanno anche i muri a secco che dal luglio scorso sto ripetendo, fino allo sfinimento, che le strade vicinali/interpoderali del Montalbano devono restare aperte e, se sono state chiuse, devono essere riaperte e rese illimitatamente di uso pubblico, loro pertinenze comprese (piazzole e quant’altro).
Gli unici a non saperlo chi sono? Sono il Perrozzi, che è entrato nella “sindrome del perseguitato stalkerizzato” da me, ma che, alla luce degli strumenti normativi deve scancellare (= togliere i cancelli) tre vicinali/interpoderali che lui si è chiuso; e, in più, togliere le catene di passo carrabile a due piazzole della vicinale principale di Lecceto: pertinenze che sono sempre state aperte e di servizio pubblico da tempo immemorabile.
Dalla sua parte chi può contare il ragioniere che si definiva dottore senza esserlo? È sostenuto da un inflessibile signor Claudio Curreli che, oltre a tutte le incompatibilità che lo legano a Pistoia (marito e moglie nello stesso tribunale e con materie affini da trattare: fallimenti e esecuzioni; titolarità di inchieste su maltrattamenti [vedi caso Baldini] alla Maic di Luigi Egidio Bardelli, sàtrapo di Tvl-Tv Pistoia Libera, amico personale di Curreli stesso) potrebbe perfino essere, Curreli, suo stretto conoscente e collaboratore, dato che il Perrozzi di Pescina – che si è perfino inventato di temere per la sua vita e per quella della sua famiglia a causa mia: io sarei, infatti, nella sua mitomànica mitologia, un altro Igor il russo perché forse il ragioniere ha letto, fra un burraco e un altro, troppi romanzi di avventure con il Mazzanti! –; dato che il Perrozzi, dicevo, è un noto e apprezzato Ctu del tribunale di Pistoia. È reato poterlo pensare? E in base a quale articolo del codice penale? Va bene che a Pistoia alcuni si inventano perfino il reato (inesistente) di stalking giornalistico…
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Ma se osserva bene il comportamento degli uffici tecnici del Comune di Quarrata, il ragioniere non-dottore ha al suo attivo anche gran parte dello staff tecnico-giuridico-amministrativo – e lasciatemi dire squinternato – di un ente locale che ha la bussola rotta e naviga ad Anpi (Avanzata Non Proprio Irreprensibile): e anche grazie a una procura che, invece di fare indagini ammòdo, si diverte a creare capi d’imputazione sulle semplici dichiarazioni di gente a cui sto sui coglioni solo per il fatto che sottolineo ogni loro passo odoroso non di cinnamomo e di cedro del Libano, ma di bottino (che in Toscana è il pozzo nero).
Leggete questi documenti che vi pubblico e non potrà sfuggire a nessuno che, ancora una volta, siamo dinanzi a un ipotesi, più che concrete, di sviamento di potere e abuso d’ufficio: perché il geometra architetto Iuri Gelli, ben appoggiato dal partito del suo eventuale cognato (lui personalmente non ha mai negato di esserlo, rispetto al senatore Dario Parrini); benvisto dall’Okkióne di dio che non vede i peccati del mondo; padrone, come uno Zar, delle terre di Quarrata; costui, insomma, il geometra ingegnere, sta impedendo a me, cittadino, di ottenere informazioni necessarie alla mia difesa. E se la procura funzionasse davvero, davvero saprebbe cosa fare.
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Tutto questo sconcio è la variante italiana del Covid 19 dell’anima: quella variante mortale che lavora non per i fini della pubblica amministrazione, ma per la salvaguardia delle classi di dominio, di cui il Perrozzi sembra far parte, almeno a giudicare dalla incomprensibile insistenza e dal mai calante impegno del signor Claudio Curreli a salvaguardarne le caterve di ignobili menzogne nero-su-bianco.
Variante italiana ibridata con gene-Palamara, ovviamente.
Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]