vicofariani di fede. E PRIMA CHE IL GALLO CANTASSE DUE VOLTE, TRE VOLTE PIETRO DISSE: «IO NON LO CONOSCO»

L’articolo della Nazione sulle vicende di Vicofaro e di don Biancalani ci spinge a recuperare dall’archivio la vicenda dell’Usl Toscana Centro che mandava un dirigente a fare “l’ingegnere supportista”: ma lui dimenticava di esercitare le funzioni obbligatorie previste per un ufficiale di polizia giudiziaria. Oggi Doriano Maranelli, che si dichiara volontario Caritas semplice, sarà perseguitato per presunzione di “solidarietà morale” come è accaduto a Alessandro Romiti grazie alla pervicacia condannatoria dei sostituti Grieco & Curreli o sarà bonariamente archiviato tra cinque anni?


Daniela Gori spiega bene che chi era lì c’era solo come semplice volontario


 

Massimo Selmi usava il tesserino di ufficiale di polizia giudiziaria a seconda del colore dell’interlocutore e/o delle circostanze politiche?

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PISTOIA. Nell’articolo di Daniela Gori, ci sono almeno 4 cose da contestare per le vicende narrate e le abbiamo evidenziate.

1. Dicono i residenti di Vicofaro che, alla Procura della Repubblica, sono state inviate almeno 3 pesanti relazioni (in quattro anni) per denunciare le diffuse e gravi irregolarità della parrocchia che accoglie: tutto fermo.

Un “ulteriore controllo” non avrebbe comunque spostato l’ago della bilancia per don Biancalani: anche il precedente prefetto – riferiscono i cittadini amareggiati e ignorati – spiegò loro che dovevano solo aspettare. Alla procura – disse sua eccellenza –  ci sono diversi sostituti procuratori …

Per le doglianze nei confronti dei numerosi reati che sono evidenti, visti e riconosciuti, i vicofarini, cittadini regolari italiani con identità e passaporto validi, quanto dovranno attendere? Almeno fino a quando non torni in terra Gesù per giudicare i vivi (compresi Pm e sostituti) e i morti? E la legge? chi la rispetta e la fa rispettare? Lo spirito santo della sacra famiglia?

Come non ricordarsi dell’ingegnere-infermiere “supportista” Massimo Selmi che dimenticava (e la sua collega-dirigente Paola Picciolli, responsabile sanitario, non sapeva niente di questo?), quale ufficiale di polizia giudiziaria ma anche inserito nel direttivo della Associazione di accoglienti Palomar, di denunciare all’autorità giudiziaria la presenza di molti ospiti nel Cara di Biancalani (centro accoglienza richiedenti asilo): ospiti illegali, che hanno così impedito il loro formale riconoscimento. E tutto questo da maggio a settembre 2020, durante le procedure correlate ai tamponi sanitari Covid 19?

Doriano Maranelli è un volontario della Caritas o un braccio destro di Biancalani, sempre pronto com’è a prendere le difese del don sui  social?

2. Non manca di stupirci il volontario della Caritas (lo dice ben 5 volte Daniela Gori: pensa di rinforzare l’immunità dovuta agli esponenti politically correct) Doriano Maranelli, che riferisce di aver chiamato il “parroco” al telefono.

Il codice canonico, art. 519, situa il ministero del parroco nel contesto della vita ecclesiale e non di centri accoglienza promiscui, dove si commettono svariati atti criminosi, che però rimangono generosamente (eingiustamente) impuniti, dato che la procura fa in modo che i clandestini siano da aiutare ad ogni costo, e (magari) i giornalisti da condannare ad ogni costo solo perché ricordano ai loro lettori che la giustizia è tutto fuorché equa, terza e imparziale.

La norma della chiesa recita: «Il parroco è il pastore proprio della parrocchia affidatagli, esercitando la cura pastorale di quella comunità sotto l’autorità del Vescovo diocesano, con il quale è chiamato a partecipare al ministero di Cristo, per compiere al servizio della comunità le funzioni di insegnare, santificare e governare, anche con la collaborazione di altri presbiteri o diaconi e con l’apporto dei fedeli laici, a norma del diritto».

Questa specifica declaratoria si attaglia o no a don Massimo Biancalani? Lui è al servizio della “comunità parrocchiale” o il suo comportamento causa la “fuga dei parrocchiani” da Vicofaro?

La Procura su Vicofaro opera correttamente o con un fin troppo basso profilo?

3. Il “buon soldato” Maranelli non deve “restare basito”, ma iniziare a riflettere, viste le sue copiose e intense contribuzioni che attestano la sua “piena solidarietà” con Biancalani.

Non lo sapeva il Maranelli che il sostituto Claudio Curreli con il suo collega Giuseppe Grieco ha chiesto la condanna per chi scrive, perché, pur non avendo scritto alcuni articoli firmati dal direttore Bianchini, aveva espresso (e qui la riconfermo, sia ben chiaro) una chiara «solidarietà e complicità» con il direttore stesso, meritandosi quindi la condanna sul piano “morale”, poi anche ottenendola dal generoso giudice Luca Gaspari?

Adesso se Maranelli dovesse essere rinviato a giudizio per tale manifesta “complicità sul piano morale”, il tandem dei sostituti procederà con la stessa vena critica chiedendo la sua condanna o propenderà per un generoso giudizio di colpa lieve e assoluzione, come quando salvò direttamente in aula il fu-comandante dei vigili di Agliana, Andrea Alessandro Nesti, reo confesso di aver presentato un esposto anonimo contro Lara Turelli? La giustizia della procura ha deciso cosa vuole fare da grande o preferisce il comportamento ondivago, più adatto e favorevole ai propri benvisti dagli dèi?

Il pubblico ministero affiderà l’impresa a qualche sostituto convenzionato ad hoc, che non sa dire nemmeno dove si trova la parrocchia di Vicofaro?

4. La circostanza che “…le verifiche degli ispettori erano dovute…per  il materiale ingombrante nel piazzale davanti alla Parrocchia…” erano già state oggetto di ripetute storiche contestazioni, anche pubblicate e trattate dall’Arpat (vedasi il caso deimaterassi abbandonati), ma – a distanza di due anni, ora lo possiamo dire – evidentemente sottovalutate, nella logica del miglior “basso profilo” assicurato dalla procura pistoiese.

Chi “non ha fatto cosa”? C’è stata qualche omissione o sembra solo a noi che siamo brutti, sporchi e cattivi?

Alla luce della sistematica violazione del principio costituzionale dell’art. 3 («Tutti i cittadini sono uguali davanti alla legge») un artigiano o esercente con problemi simili a quelli di Vicofaro, ha lo stesso trattamento da parte delle “autorità costituite” tanto care agli uomini e donne della procura pistoiese oltre che alla Gip Patrizia Martucci?

O agli italiani sanzioni e bastoni e ai rifugiati… carezze e gelati?

Alessandro Romiti
[
alessandroromiti@linealibera.it]


COST. ART. 117: I GIUDICI SONO

SOGGETTI “SOLTANTO” ALLA LEGGE…

 

 

Non siamo tutti uguali: né per la chiesa di Dio né per la procura di Pistoia.

La Procura di Pistoia non riesce a vederli i problemi di Vicofaro? O non voleva lavorare per la «gente comune», disse il Pm Tommaso Coletta?

I neri hanno comunque la precedenza: vanno in paradiso a razzo; se non si vaccinano contro il Covid, nessuno ci fa caso; e se si masturbano in Piazza d’Armi all’aria aperta o a una finestra della parrocchia di Vicofaro, dopo aver fatto i propri bisogni in una catinella… pazienza. Sono solo degli sventurati: vanno capiti, incoraggiati e aiutati. Chi non lo fa è un fascista indegno di vivere e respirare in questo mondo. Ammorba l’aria di CO2 politico.

Rispetto ai neri da salvare, gli italiani, se non sono politicamente corretti e non rispettano senza fiatare le «autorità costituite» a partire dai magistrati della procura (anche quelli in eclatanti conflitti d’interesse), devono schiantare; finire condannati; espropriati di propri beni e diritti e sbeffeggiati dall’Olimpo dei giusti, solenni, terzi e imparziali.

Tra gli italiani gli imprenditori, gli artigiani, i bottegai vengono mazzolati e bombardati con sanzioni e multe, oltre che con condanne penali. Manca uno scontrino? Ci pensa l’Agenzia delle Entrate.

Altre etnie – e penso ai cinesi, per esempio – vengono perseguitate senza problemi perché è vero che non rispettano le regole igieniche e del lavoro; ma, se colpite, non hanno nessuna reazione: pagano e si spostano solo più in là.

E colpire i deboli è una passione dello stato (che non c’è), sempre gradasso con le formiche e sempre guardingo dinanzi a un rinoceronte, perché il corno è tutto.

Il corno è potere e non per niente si dice scornarsi, se vogliamo indicare la condizione di chi, una volta potente, alla fine perde e non conta più neppure dinanzi all’abuso delle «autorità costituite».

Insomma: non si colpisce lo spacciatore, il politico ladro, il funzionario o il dirigente falsario, infedele, mafioso o massone. Ma il cinese sì, perché tace e paga. E la bilancia scassata della giustizia (?) oggi pende tutta dalla parte della lamorgeseria, del pietismo peloso catto-comunista e la voglia, assurda e ingiusta, di voler raddrizzare (come direbbe Manzoni) le gambe ai cani.

Dio (che non c’è) ci salvi da tutti questi eccellentissimi «falsi profeti».

Claudio Curreli non sa o non vuole rispondere alle domande?

Voglio, infine, ricordare al sostituto Claudio Curreli che non ha ancora risposto alla domanda: conosce o no, direttamente e/o indirettamente il ragionier non-dottor Romolo Perrozzi e il fu comandante Andrea Alessandro Nesti?

Perché tanto silenzio ermetico? Curreli non si assoggetta alla legge della chiarezza e della trasparenza? Deve forse nascondere qualcosa proprio lui che, con la sua totale apertura al mondo, redime motu proprio, neri e irregolari e fa condannare giornalisti anche se solo chiedono il rispetto della legalità?

Buon Ferragosto a tutte le consorterie della Terra!

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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