vicofaro & dintorni. UN SEMINARIO PERFETTO DI COME FUNZIONA LA DEMOCRAZIA IN ITALIA E A SARCOFAGO CITY

Anche la gente della parrocchia di Santa Maria Maggiore, che lotta da sempre contro i problemi ben noti dei rifugiati di don Biancalani, non è potuta sfuggire alla rieducazione dei cervelli. È un fenomeno che in qualsiasi parte del mondo (in Italia ancor più) la si puppa nel latte materno


 

Se la montagna non viene a Maometto, Maometto deve andare alla montagna


QUANDO PANIER DA CIELO NON DISCENDE

GRIDAR BISOGNERÀ A CHI NON INTENDE


 

Così la pensava Francesco Cossiga

 

Per chi ha letto con attenzione le opere di Primo Levi e ha riflettuto su cosa sia la dittatura (bianca, rossa o verde non fa differenza: oggi in Italia ne abbiamo una che si autoelogia definendosi perfino democratica), vedere che qualche attivista del comitato anti-disordine di Vicofaro pensa che il Bianchini sia stato silenziato e che, per paura, si sia messo a cuccia in un angolo, non gli suscita alcun senso di sorpresa.

È dal dopoguerra che in Italia si rieduca il popolo ad accettare l’idea che tutti gli uomini sono uguali: soprattutto nella paura.

Non è così che i dem, pur avendo perso le elezioni, hanno sempre e comunque continuato a governare e a cucinare il loro amato popolo (a parole: perché loro non hanno più posto dove mettere i quattrini e li nascondono nella cuccia del cane), riempiendolo di ciance sull’anti-fascismo, anti-semitismo, anti-discriminazione, anti-nebbia, anti-scivolo, anti-cipo delle tasse, anti, migr-anti, cris-anti, con-tanti etc.?

Anche la gente di Vicofaro che lotta da sempre contro i problemi, ben noti, della parrocchia di don Biancalani, non è potuta sfuggire alla rieducazione dei cervelli. È un fenomeno che in qualsiasi parte del mondo (in Italia ancor più) la si puppa nel latte materno.

L’effetto è il consiglio costante di genitori e famiglia che ripetono all’infinito: «Sta’ attento, nini! Tieni la bocca a freno. Parla poco e non ti mettere in contrasto con chi pòle, sennò le legnate tu le pigli te!».

La frase manzoniana perfetta e aderente allo stato psicologico dell’italiano medio è «Don Abbondio non aveva un cuor di leone».

Per questo – credo – che anche il comitato soffra della sindrome della sudditanza. E cerca – sia chiaro: più che legittimamente – chi lo aiuti in prima linea. Ma se vede che qualcuno non accorre ogni volta che uno di loro grida al lupo al lupo, allora l’imprinting “puppato” nel latte materno riaffiora e qualcuno finisce col dire: «Se non si vede niente presto sentirò altri». Traduzione: se il Bianchini non pubblica ciò che gli è stato mandato, cercherò altri aiuti altrove».

È commovente, fatemelo dire, questa “ingenuità”. Ma anche, senza mezzi termini alla pistoiese, un po’ più che irritante.

Finora gli altri (giornali in prima linea; poi amministratori, politici anche parlamentari e «autorità costituite» della Gip Patrizia Martucci) mi sembra che abbiano, il più delle volte, girato le spalle alle richieste di sicurezza e legalità avanzate correttamente dai vicofarini vittime dei problemi socio-sanitari-legali-di sicurezza, che li affliggono ogni giorno.

A chi potranno rivolgersi, se finora tutti – compresi la chiesa e il tribunale – gli hanno riservato i trattamento-Alighieri nell’Inferno (canto XXI, 139), quando il diavolo Barbariccia suona l’attacco con un bel peto alla Biden? «Ed elli avea del cul fatto trombetta», scrive, appunto, il padre della lingua italiana.

È normale che un magistrato interpreti due ruoli in perfetta rotta di collisione e che nessuno dei suoi superiori e colleghi sappia, veda e taccia? E un magistrato penale deve dare o no l’esempio di rigoroso rispetto della legge? Non è lui che ci rinvia a giudizio per darci salutari lezioni su come dobbiamo comportarci da ineccepibili cittadini? E i magistrati sono cittadini o stanno un gradino più su di chi paga loro lo stipendio ed è loro datore di lavoro? Ma lo stato e le «autorità costituite» sono organismi concreti o entità astratte come dio?

In La tregua Mordo Nahum ricorda a Levi che «Guerra è sempre». Oggi lo voglio ricordare io a certa gente di poca fede. E voglio darle anche un consiglio.

Invece di minacciare di rivolgervi ad altri se io non scrivo obbedendo alla vostra bacchetta da Beatrice Venezi, perché anche voi, memori che «guerra è sempre», non radunate una compagnia di vicofarini ignorati dalla procura e non vi presentate al terzo piano del tribunale – ovviamente dopo aver chiesto udienza in maniera ufficiale al PM Tommaso Coletta – domandando direttamente a chi deve difendere la «gente comune», perché nessuno dei sostituti pistoiesi si occupa dei problemi generati da don Biancalani che “disobbedisce (alla legge) e accoglie”?

Anzi. Fate a Coletta anche questa domanda: «Dottor Coletta, com’è possibile che un suo subordinato, il sostituto Claudio Curreli, possa esercitare l’obbligatorietà dell’azione penale, ma di fatto, violando quel suo dovere, non solo non vede il problema Vicofaro, ma addirittura, coordinando il centro smistamento irregolari attraverso Terra Aperta, opera palesemente contro legge?».

Fatelo, amici di poca fede. Vengo anch’io – perseguitato da stalking giudiziario proprio grazie a Curreli – ad assistervi e a darvi una mano.

Così si vedrà subito se se mi sono fatto silenziare o no.

Edoardo Bianchini
[direttore@linealibera.it]


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