vicofaro. LOCALI NON IDONEI, CHIUSO IL CENTRO DI ACCOGLIENZA

Un letto.. a Vicofaro

PISTOIA. Come prevedibile il comune di Pistoia, dopo i sopralluoghi dei giorni scorsi (l’ultimo risale a sabato, ndr) ha emesso l’ordinanza per la cessazione dell’attività di accoglienza in alcuni locali della parrocchia di Santa Maria Maggiore a Vicofaro.

Nel provvedimento, che porta la firma del dirigente del servizio urbanistica e assetto del territorio, si evidenziano le “inadeguatezze igienico sanitarie e di sicurezza” dei locali che fino a stamani ospitavano cittadini stranieri e italiani.

Gli ambienti sono stati oggetto di verifica di idoneità da parte della Polizia Municipale, Vigili del Fuoco e Asl Toscana Centro.

“Il complesso non risulta, anche da un sommario rilievo, conforme ai dettami della norma applicabile, per resistenza al fuoco delle strutture, reazioni al fuoco dei materiali, caratteristiche delle scale, affollamento, capacità di deflusso, sistemi delle vie di uscite, lunghezza delle vie di uscita, sistemi di allarme, estintori, impianti idrici antincendio, impianti di rilevazione e segnalazione antincendio, segnaletica di sicurezza, gestione della sicurezza”, questo quanto rilevato dai Vigili del fuoco.

Ordinanza 1

Un provvedimento che don Massimo Biancalani intende comunque contestare entro i termini previsti. Ma per il momento i locali sono stati chiusi. E per i ragazzi rimasti a Vicofaro si prospetta una nottata in chiesa dove sono stati sistemati alcuni materassi..

A proposito della ordinanza di cessazione dell’attività di accoglienza interviene con un comunicato anche l’assemblea permanente antirazzista anfifascista di Vicofaro:

Si denuncia che in data 11/9/2018 Don Massimo Biancalani ha ricevuto da un messo comunale un’ordinanza di “cessazione dell’attività di accoglienza di persone comunitarie ed extracomunitarie” presso i locali della Chiesa di Vicofaro.

L’ordinanza, di chiara ispirazione politica, vuole porre fine ad un’esperienza che si è caratterizzata per lo spirito di solidarietà e di attenzione all’altro nel bisogno. Tanto più grave appare questa iniziativa vista l’assenza totale da parte delle istituzioni di ogni progettualità politica a fronte di una emergenza umana e sociale che caratterizzerà sempre di più la nostra epoca.

Di fronte a questa arroganza del potere affermiamo con forza che i ragazzi rifugiati e i senzatetto italiani non saranno abbandonati a se stessi, ma che metteremo in atto ogni forma pacifica e non violenta di disobbedienza civile e di protesta.

[Andrea Balli]

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