PISTOIA. La storia che stiamo per raccontare piacerebbe allo scrittore Carlo Lucarelli, perché nel suo piccolo è un “mistero italiano”.
Non ci sono spie né spietati serial killer e neppure un fiume di sangue. Ma il mistero c’è tutto, eccome. Tanto da aver spinto Alessandro Pareschi, che compirà 25 anni il prossimo luglio, e Stefano Fiorini, che ne farà 23 ad agosto, a uscire allo scoperto.
Pistoiesi doc entrambi, nel 2011, quando uscì il bando comunale per “vigilini”, ne avevano rispettivamente 21 e 19 ed erano entrambi studenti universitari. Assieme ad altri ragazzi e ragazze della nostra città decisero di prendere parte alla selezione pubblica “per la formazione di una graduatoria per l’assunzione a tempo determinato di collaboratori ausiliari del traffico”.
In passato, la proposta lanciata, se non ricordiamo male, dal Vicesindaco della Giunta-Berti, Tommaso Braccesi, aveva raccolto buoni numeri (un’ottantina, almeno, i giovani impiegati, anche se per un tempo limitato).
“Per il bando del 2011 le domande di partecipazione furono più di 130; la tassa d’iscrizione comunale era di 10 euro, il Comune di Pistoia ne incassò più di 1300 – fanno sapere Stefano e Alessandro all’unisono –. Dovemmo attendere un anno per prendere parte prima alla prova selettiva, superata da 39 di noi, e poi al corso di formazione di 18 ore e a una successiva prova orale, da cui scaturì una graduatoria di 38 persone valida per i successivi tre anni (dovrebbe scadere, infatti, a dicembre di quest’anno – n.d.r.). Ci garantirono che tutte sarebbero state assunte per un massimo di 45 giorni lavorativi e una cifra di 1600 euro netti ciascuno, il che non poteva non far gola a ragazzi che, tassativamente, dovevano rientrare nella fascia d’età dai 18 ai 27 anni, molti dei quali alla ricerca proprio di un’occupazione”.
Le procedure per le assunzioni – siamo a dicembre 2012 – si attivarono: ai ragazzi vennero prese le misure delle divise e fu detto loro che sarebbero stati chiamati a gruppetti di un tot di elementi. Il 9 gennaio 2013, stando a un’intervista rilasciata alla cronaca di Pistoia del Tirreno, il Sindaco della città di Giano, Samuele Bertinelli, annunciava trionfante che stava per scoccare l’ora dei nuovi vigilini. Tutto è bene quel che finisce bene.
Alt. Da allora un silenzio assordante. Nessuna assunzione, a quanto c’è dato sapere. “Sono quasi tre anni che non sappiamo nulla: chiediamo, ma veniamo respinti, quasi ci scontrassimo con un muro di gomma – spiegano in coro, affranti, Alessandro e Stefano –. Ci siamo rivolti, con cadenza di due/tre mesi forse meno, dapprima al Comando della Polizia Municipale, ove tra l’altro abbiamo svolto il corso di formazione sotto la guida del Comandante, dottoressa Annalisa Giunti, ma ci hanno sempre detto di non saperne niente, indirizzandoci a ‘Pistoia Informa’ e al competente ufficio comunale. Qui abbiamo ottenuto un per niente rassicurante ‘fatevi risentire, per ora non ci sono novità’. Intanto il tempo è passato e la graduatoria sta per scadere”.
Le domande, converrete con noi, sorgono spontanee e ci piacerebbe che a rispondere fosse l’Assessore dalle mille deleghe – ha anche quella alla Polizia Municipale – Mario Tuci. La graduatoria scadrà o verrà prorogata?
“Anche se fosse prorogata – irrompono i due – il danno sarebbe stato fatto: molti di noi, nel frattempo, hanno trovato lavoro e non sarebbero disponibili. Chi come me – aggiunge Stefano – si sta per laureare in architettura avrebbe mille problemi a trovare gli spazi giusti per rispondere alla chiamata. Chi ci risarcirà del danno procurato? Contavamo su quel breve, ma remunerativo e sicuro impiego”.
Già, assessore: è possibile sapere come stanno esattamente i fatti? Può essere che i ragazzi si siano persi qualche passaggio – ci può stare – anche se assicurano di essere stati attenti e vispi. La tassa d’iscrizione verrà restituita a tutti? O l’amministrazione comunale la tratterrà?
“Vorremmo che qualcuno, finalmente, si assumesse le proprie responsabilità di una vicenda quantomeno sconcertante” chiosano i due. Già. Un desiderio di molti in Italia, Europa, mondo…
4 thoughts on “VIGILINI: «VIENI, TI FORMO E POI TI CHIAMO». MA IL COMUNE PERDE LA VOCE…”
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