viva kim jong un! FORSE È PIÙ LIBERALE E APERTO DEL PARTITO DEMOCRATICO

Luca Benesperi pretende solo che a pagare non sia sempre e comunque il solito Pantalone

 

AGLIANA. Ci riferiscono che nel naggio del 2014 al Teatro Moderno, durante la presentazione della squadra con il Sindaco Mangoni, un noto parroco progressista abbia chiesto a una dipendente del Comune: «Che ne sarà del Nesti?».

Erano i giorni in cui doveva uscore il parere definitivo del Consiglio di Stato (che poi arrivò implacabile il 18 dicembre 2014) e che stabilì definitivamente la “caduta” del comandante, destituito il 19 febbraio 2015.

La domanda, banale anche apparentemente insipiente venne ripetuta dal parroco quattro volte, perché la circostanza di una estromissione dalle funzioni di comando dell’ottimo Comandante (Fragai dixit) sarebbe stata, anche per il prete, la perdita di un referente utile al “controllo esterno” dell’amministrazione tramite le lobby del territorio travestite da associazioni beneficenti?

Rosanna Madrussan ha retto il Comune fino al 2010, senza vedere le irregolarità addossabili al Nesti

Che il Nesti fosse il deus-ex-machina delle varie amministrazioni piddìne lo ha dimostrato la ricca sequela di vertenze giudiziarie, gestite in prima persona e d’imperio dal funzionario (come dimostra il verbale della camera di mediazione della vicenda promossa dall’agente Daniele Neri). Oltre alle liti temerarie, c’è anche la serie di spese illegittime, delle quali il Sindaco Benesperi, ha fatto l’elencazione esatta nella clamorosa azione di “diffida e messa in mora”, con una richiesta di risarcimento per danni erariali e d’immagine.

È davvero eloquente l’inciso che il Direttore Bianchini ha riportato in grassetto sulla parte finale della presentazione del documento da noi reso di pubblico dominio: se il Benesperi ha fatto “gli atti dovuti”, usando le sue prerogative di amministratore, tutti quelli che li hanno fino a oggi ignorati ed evitati, dov’erano? E quali sono le loro responsabilità nel loro silenzio?

La Segretaria Donatella D’amico, non vedeva non sentiva e poi non si è ricordata

Il “sindaco azzurro”, quello del cambio di direzione, si sarà certamente consigliato con i colleghi giuristi che sono in giunta, l’Assessore Giulia Fondi e il vice-Sindaco Federico Ferretti Giovannelli, ma anche la commercialista Assessore al Bilancio Katia Gherardi?

L’atto promosso è un punto di non ritorno storico, perché mai visto prima: fino ad allora, i professionisti assoldati dai dem venivano pagati per difendere funzionari discutibili, non per recuperare i danni causati contro i cittadini tassati e ignari. 

Bene questo; ma gli altri funzionari e dirigenti apicali del Comune, dove sono stati fino ad allora, visto che siamo a dicembre 2019 e che con il 31 si sarebbe vista maturare la prescrizione? C’erano? E se c’erano dormivano? La segretaria Donatella D’Amico ha lasciato l’incarico con delle consegne in tale senso e magari con l’estensione di un parere tecnico-legale? O no? È vero che aveva delle cartelle aperte sulle varie fattispecie di irregolarità e atti illeciti dissepolti dall’opposizione Benesperi/Ciottoli/Baroncelli e da noi pubblicate con dovizia di documenti? 

Federico Ferretti Giovannelli, giurista

Possibile che nessuno abbia avuto contezza dei precedenti illeciti del Nesti, ampiamente documentati e pubblicati e per i quali il fu comandante ha presentato formale querela per “diffamazione aggravata” contro Linea Libera?

Si parla chiaramente di funzionari stagionati che, per almeno due lustri – nei quali sono stati profumatamente pagati con i soldi dei cittadini –, hanno giurato fedeltà alla Costituzione; e dunque eccovèli in elenco

Rosanna Madrussan (doveva mettere in forza la sentenza del Tar del 2010 e contestare le vicende della pubblicità su Tvl di Luigi Egidio, essendo stata segretario generale fino ad allora)
la Fata Smemorina (Donatella D’Amico) segretario generale fino allo scorso ottobre
la funzionaria Tiziana Bellini (che pagava le determine di spesa senza chiedersi a chi sarebbero stati destinati quattro motorini poi demoliti al modico prezzo di oltre 11.000 euro)
il responsabile della Cultura Paolo Pierucci
la comandante Paola Nanni (subentrata a scavalco in Mont-Ana per 18 mesi)

e sopratutto

la funzionaria degli Affari Generali del Comune, Elena Santoro, una dirigente che stipulava o proponeva determine di spesa da 33.000 euro in favore di società private lucrative dai nomi ipnotizzanti (perché pseudo pubbliche con il prefisso onomatopeico ai comuni) qual è stata, “ancinnovazione”, suggerita dal commissario Fragai con una banale mail convenzionale al funzionario.

La locandina al centro della polemica

Dunque, il 17 dicembre scorso ad Agliana c’è stato il terremoto: una scossa più forte di quella che ha sconvolto il Mugello, che si chiama “diffida e messa in mora” notificata con una e-mail certificata. Benesperi aveva detto che avrebbe riscritto la storia e l’ha fatto, definendo un caposaldo dirimente nel quale si dividono le mele marce, dalle sane.

Forse, se è vera la storia del prete che chiese “che fine farà il Nesti”, quel ministro (?) del culto meglio avrebbe fatto a riflettere su un proverbio famoso: «L’uomo propone e Dio dispone».

Il fatto è che anche in chiesa, ormai, credono di più a un bidone di sardine rancide antisalvini che non al padreterno in persona e al suo figliolo, anch’egli rappresentato come un pedofilo arrapato dinanzi a un bambino – dato che tutti ormai sono pedofili, come ha fatto notare Vauro Senesi, pistoiese democratico doc, riguardo a Babbo Natale!

Alessandro Romiti
[alessandroromiti@linealibera.it]
Fama di loro il mondo esser non lassa


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