#vogliamoilprontosoccorso. I MOTIVI DELLE DIMISSIONI

Emiliano Bracali, Simone Ferrari, Eva Giuliani

SAN MARCELLO. A seguito del Consiglio Comunale di San Marcello-Piteglio del 26 giugno durante il quale si sono discusse le dimissioni dei delegati delle associazioni del gruppo #Vogliamoilprontosoccorso sulla Montagna Pistoiese con il presente ci sentiamo in obbligo di comunicare a coloro che hanno sostenuto la nostra petizione i motivi delle nostre dimissioni.

La cronologia di quanto accaduto nell’ultimo anno e mezzo è nota a tutti.

Il 26 maggio abbiamo consegnato all’Assessore regionale alla Sanità Stefania Saccardi le 8.145 firme che chiedevano un pronto Soccorso sulla Montagna Pistoiese accompagnate da un documento che illustrava i bisogni del nostro territorio.

Il 1 giugno abbiamo proposto in un’assemblea pubblica ai candidati a sindaco di impegnarsi, una volta eletti, nella tutela del nostro presidio ospedaliero e nel richiedere alla Regione Toscana il riconoscimento di area disagiata ai sensi del decreto ministeriale 70/2015 per veder riconosciuto alla Montagna Pistoiese un ospedale con Pronto Soccorso. Il 10 agosto i neo eletti sindaci e Consigli Comunali hanno approvato ed inviato alla Rt una delibera con la richiesta di riconoscimento di zone disagiata. Ad ottobre è stata istituita la Consulta per la Sanità alla quale abbiamo aderito con fiducia.

Il 19 marzo i sindaci Marmo e Petrucci hanno incontrato l’assessore Saccardi a Firenze dopo che il presidente Rossi ha declinato l’invito e delegato l’assessore ed i dirigenti Asl a confrontarsi con Istituzioni ed associazioni.

Con il passare dei mesi ci siamo resi conto di trovarci davanti ad un colosso di burocrazia che respinge il cittadino come un muro di gomma. La dirigenza della Asl ha impiegato mesi a soddisfare le nostre richieste, spesso fornendoci dati parziali. Tecnici e dirigenti, non essendo decisori politici, non sono in grado di rispondere a questioni sostanziali.

Punto di primo soccorso a San Marcello Pistoiese

Siamo consapevoli che Sanità non sia solo ospedale, ma siamo altresì consapevoli che l’emergenza-urgenza territoriale ed un Pronto Soccorso debbano essere priorità. Purtroppo i tempi della politica non sono adeguati ai bisogni dei cittadini e si allungano a dismisura.

All’assemblea della Consulta del 21 giugno scorso, oltre un anno dopo la consegna della petizione, ci è stata presentata la lettera dell’Assessore Saccardi che di fatto rimanda la discussione al nuovo Piano Socio Sanitario Integrato Regionale 2018-2020, nel quale verranno definite le vocazioni dei diversi presidi ospedalieri. Conclude la sua lettera con un’apertura a contributi del territorio per la costruzione di un modello ospedaliero montano “pilota”.

Alla richiesta molto precisa dei Consigli comunali della Montagna Pistoiese circa il riconoscimento o meno di zona disagiata non vi è stata risposta.

Noi riteniamo che per costruire un modello ospedaliero montano “pilota” si debba iniziare dal garantire il minimo offerto dalla normativa nazionale (DM 70/2015). Quello è il punto di partenza che può essere poi declinato rispondendo a bisogni specifici.

Se nel 2015 il decreto Balduzzi, che ha operato forti tagli al Ssn, si è posto il problema di tutelare le zone montane e periferiche, la questione esiste e doveva già essere affrontata e risolta da tempo.

Eppure, dopo lo smantellamento del reparto di Chirurgia dell’ospedale di San Marcello che ne ha decretato la riconversione in Piot e la trasformazione del pronto soccorso in punto di primo soccorso, siamo ancora al punto di partenza.

L’assessore Saccardi ha impiegato più di 12 mesi per rispondere ciò che avrebbe potuto scrivere una settimana dopo il nostro incontro a maggio 2017: ce ne occuperemo nel Piano Sanitario e siamo aperti a contributi. Perché attendere un anno? Perché perdere un anno per ricevere i contributi? E quanti altri anni dovremo perdere in attesa che si rifletta sulla Sanità delle zone disagiate (mozione 1105/2018 di aprile dei consiglieri Baldi e Niccolai) e in attesa che si pensi ad un “modello pilota”? A quando i fatti? A quando la tutela dei diritti di chi vive lontano dai centri con i servizi essenziali?

Lo striscione “vogliamo il pronto soccorso”

La nostra non è una resa di fronte alla prima difficoltà.

La nostra storia parla da sola. Le difficoltà le incontriamo e superiamo da anni come associazioni, comitati e sindacati. Dal 2013 teniamo accesi i riflettori sullo smantellamento del presidio ospedaliero di San Marcello. L’Associazione Zeno Colò opera a tutela del Pacini da oltre 25 anni. Ogni giorno i volontari delle Misericordie, Pubbliche Assistenze e Croce Rossa, i donatori di Avis ed i volontari di Auser sono al servizio della Montagna.

La politica che dovrebbe tutelarci cosa sta facendo? La decisione sul futuro dell’ex ospedale di San Marcello è evidentemente politica ed essa deve farsene carico in prima persona. La Consulta per la Sanità è uno strumento assolutamente inefficace e a queste condizioni, non può essere incisiva. Non prestiamo le nostre energie per dilazionare ulteriormente i tempi. Non faremo da sponda a questo modo di agire.

Abbiamo deciso di fare un passo indietro rispetto alla Consulta perché i Sindaci ne facciano uno avanti assumendosi la responsabilità di agire con fermezza a tutela dei territori che amministrano e affinché i Consiglieri Regionali e l’assessore Saccardi si rendano finalmente conto che è necessario e urgente dare risposte concrete alle nostre comunità.

Continueremo nelle forme che riterremo più utili a lavorare all’obiettivo comune di avere un ospedale con Pronto Soccorso a servizio della Montagna Pistoiese, appoggiando tutte le iniziative che i Sindaci o altri soggetti vorranno intraprendere a tutela della Sanità pubblica.

Chiediamo alla gente della Montagna Pistoiese di non rinunciare a questa battaglia.

Noi non ci arrendiamo.

#Vogliamoilprontosoccorso

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