volontariato. TROVATO IL PECCATORE

LUCCA. La vicenda della controversia insorta contro una associazione di volontariato della lucchesia da quattro volontari è stata pubblicata alla fine del mese di maggio dal quotidiano Lucca Diretta e, subito dopo, da noi per una contestazione rivolta al collega direttore responsabile Enrico Pace.

La questione era ed è “bollente”, perché resa attuale da numerose rivendicazioni di volontari che denunciano irregolarità e sfruttamento, in molte associazioni d’Italia.

Ci colpì la risposta dataci per mail dalla redazione che ci fece capire – violando il principio naturale della professione di “scavare” a fondo la notizia – che avrebbero taciuto il nome del peccatore (la Confraternita di Misericordia di Camporgiano, in Garfagnana) per questioni di “prudenza”.

Quale prudenza, diciamo noi, che la usiamo con parsimonia, intendendo fare della professione del giornalismo una garanzia per la comunità e non una tutela per lobbysti o cordate di accoliti. Queto lo avrete capito, speriamo.

Il Presidente della Misericordia di Camporgiano, Sergio Orlandi, ieri mattina ci ha confermato la questione: le indagini sono state condotte dalla Procura della Repubblica di Lucca e sulla “segnalazione anonima” incombe una sicura archiviazione.

Orlandi ha confermato che la Confraternita ebbe effettivamente a pagare degli emolumenti ai volontari (rimasti dopo un periodo di servizio civile) ma che in realtà, avevano la consistenza di donazioni liberali, fatte a titolo di elargizione a persone in difficoltà economica.

Nel confidare la completezza e correttezza delle informazioni rilasciate, aspettiamo anche noi il comunicato stampa che il Governatore sta preparando.

A noi interessa solo rilevare la incomprensibile prudenza usata dal quotidiano Lucca Diretta nel dare la notizia nel mese di maggio.

Una prudenza che sconfina in reticenza (e dunque in omertà) che è imperdonabile a un qualunque giornalista, senza nessuna eccezione, soprattutto quando la luce si accende su una associazione che è applicata nel pubblico servizio.

[Alessandro Romiti]