voltagabbana. MARCO FURFARO, NULLA DICE SULL’INCENERITORE? IL GIOCO DELLE TRE CARTE DEL PD LOCALE

Della serie “a volte ritornano” ecco la sceneggiata furfariana al Parco Verde del 16 sera, dove l’inceneritore è stato sì “spento” ma solo a parole e dimenticato nelle contraddizioni pro ambientaliste sostenute dai vari schleiniani di turno

Marco Furfaro c’era, ma non c’era la sera prima ad Agliana. Occomemai?

PIANA. Al Parco Verde di Olmi si è svolta lo scorso 16 mattina la festa di LiberEtà organizzata dalla Lega Spi Cgil Agliana-Montale e Quarrata. Tema della mattinata la “difesa della sanità pubblica e tutela del territorio” con una ampia rassegna di politicanti, moderati dal collega Francesco Rossano che non ha però fatto domande imbarazzanti sull’inceneritore di Montale ai convenuti e cioè: la Marisa Grilli (Spi), il parlamentare Marco Furfaro, il consigliere regionale Pd Marco Niccolai, il sindaco di Quarrata Gabriele Romiti oltre al segretario generale Spi Cgil di Pistoia Andrea Brachi.

Uno di “sì” e l’altra “no”: come faranno a fare ripartire l’inceneritore?

L’ambiente, ovvero la salute dei residenti della Piana è stato l’argomento principale ma come non ricordare i riflessi che la denuncia del Presidente dell’Ordine dei Medici, Dott. Beppino Montalti ha portato all’assemblea aperta del Consiglio comunale di Agliana la serata prima del 15 Febbraio. Montalti – assenti Don Ferdinando, l’usciere quarratino  e il prudente onorevole schleiniano Furfaro –  dichiarò che non è ancora stato presentato all’Ordine dei Medici il decisivo documento sanitario denominato “indagine epidemiologica sanitaria” sui residenti della Piana circostante all’inceneritore di via W. Tobagi.

Guidino – candidato sindaco in pectore – dice no in Consiglio del 15 Febbraio! Ma il PD regionale vuole il “si”. E allora come si fa?

Una vergogna istituzionale, affogata nel silenzio di tutte le Istituzioni care alla Gip Patrizia Martucci.

Un inceneritore quello della soc. Cis, al centro di una veemente polemica per come vede possibile il suo revamping (rilancio con ammodernamento trentennale) e che meritava davvero un genuino intervento dei soloni del Pd locale, che però, presentarono il tipico “gioco delle tre carte” con Agliana contraria al rilancio (vedasi Guidino, noto attivista Dem) e il capogruppo Vannuccini, entrambi determinati a dichiarare il “no” al revamping impiantistico. Diversamente, mentre il Pd di Montale e Quarrata, sono chiaramente per il “si”, come dimostrato dall’assenza dei sindaci comproprietari all’assemblea pubblica aglianese del 15, il portiere Romitino, Don Ferdinando (ricandidatosi al terzo mandato) e il notabile Furfaro. Già Furfaro è stato però zitto e ha sfumato al Parco Verde: nemmeno ha detto la parola magica gestione circolare cara alla segretaria Schlein: che peccato!

Abbiamo parlato di salute, sanità pubblica e tutela dell’ambiente – ha affermato il segretario generale dello Spi Cgil Pistoia Andrea Brachi – e c’era anche il reuccio dei reticenti, il legambientista de’nojantri, Daniele Manetti che si è astenuto, confermando le nostre tèsi giornalistiche. Manetti e Furfaro sanno bene che la cacca, “più la tocchi e più puzza”.

Certo che hanno parlato di “prevenzione, ambiente e salute pubblica”, ma non ci stava bene una bella parentesi sull’inceneritore tanto detestato?

Lo schleiniano Furfaro era presente al Parco Verde, ma come si è dimenticato della bollente vicenda dell’impianto? Era lì il 16 mattina, ma però non l’abbiamo visto la sera precedente al Consiglio comunale tenuto grazie al Consigliere ambientalista Fabrizio Nerozzi. Niente: nemmeno un contributo scritto. Che peccato. Come mai questa dimenticanza?

Furfaro sta con i sindaci Dem o con la comunità aglianese che, ingenua com’è, vuole la chiusura “senza se e senza ma”?

Ferdinando Betti, si rovescia il mantello e riparte con i ristori dell’Ato. La salute? Chi vivrà vedrà!

Come ha potuto fare un affronto tale ai suoi concittadini? E cosa sarà del suo (proprio “suo” perché lo sceglierà lui!) candidato Dem alle prossime Amministrative della cittadina che fu casa natia di Magnino Magni: resisterà alla alluvione di contraddizioni nella quale affoga il partito? Con chi sta il candidato in pectore Guidino Del Fante, con Furfaro o con i suoi concittadini intossicati da quarant’anni di fumigazioni dell’impianto del Cis?

Forse alcuni giorni starà allineato con la zia Monni assessora inceneritorista del Pd regionale, con la quale i sindaci limitrofi si sono già schierati e altri, non più con lei, ma contro?

Non abbiamo dubbi che l’argomento vedrà molti rovesci di giacca da quì alla tornata elettorale amministrativa, con svariati interventi fumosi e interpretabili in senso bidirezionale, come ha già fatto con sfacciata disinvoltura il Sindaco montalese Betti che, dopo un solenne no alla riapertura scritto nel 2018, oggi dice “si” e si prende bei 350mila euro di ristori per il danno ambientale indotto dai fumi.

Come raddrizzare la banana dei “ni” che sono in pista nelle più alternate supercàzzole anti-pro inceneritore dei demokrats?

Alessandro Romiti                 

[alessandroromiti@linealibera.it]

Print Friendly, PDF & Email